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Aumentano i danni alle opere nei musei italiani: incidenti e cattivo comportamento dei visitatori in crescita

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Negli ultimi mesi nei musei italiani si è registrato un aumento di episodi legati a danni causati da disattenzioni o comportamenti inappropriati dei visitatori. Incidenti che fino a poco tempo fa erano isolati stanno invece diventando più frequenti, alimentati anche dall’uso crescente di smartphone e social media durante le visite culturali. La situazione coinvolge sia opere di grande valore storico e artistico sia gli spazi espositivi, con ripercussioni sui flussi di visitatori soprattutto in vista dell’estate 2025.

Casi recenti di danni in musei italiani

Nel giro di pochi giorni di aprile 2025, due fatti di cronaca hanno attirato l’attenzione sui rischi legati alla presenza incauta dei turisti in luoghi sensibili. A Palazzo Maffei a Verona la celebre sedia Van Gogh, opera di Nicola Bolla, è stata danneggiata durante un tentativo di selfie maldestro da parte di due visitatori. Pochi giorni dopo agli Uffizi di Firenze, un turista intentissimo a scattare un selfie con uno smartphone è inciampato e ha rovinosamente urtato un dipinto del Settecento firmato da Anton Domenico Gabbiani.

Scarso rispetto per il patrimonio artistico

Questi episodi evidenziano una scarsa attenzione nei confronti degli oggetti esposti e la mancanza di rispetto per il patrimonio artistico, fenomeno che sembra associarsi a un turismo che privilegia l’immagine social rispetto all’esperienza culturale. Il direttore degli Uffizi, Simone Verde, ha parlato di comportamenti persistenti e diffusi, riferendo l’intenzione di imporre regole più rigide e limiti per scoraggiare il fenomeno delle foto virali a danno delle opere.

Il fenomeno internazionale dei danni causati dai visitatori

L’aumento dei danneggiamenti non è un problema esclusivo dell’Italia. Musei importanti nel mondo hanno registrato casi simili negli ultimi anni. Al Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam si sono verificati incidenti con opere rovinate dalla negligenza di turisti distratti. Anche la National Gallery of Ireland ha dovuto gestire danni causati da visitatori troppo vicini alle opere o da comportamenti scorretti.

Impatti dei dispositivi digitali

Questi esempi sottolineano come la diffusione dei dispositivi digitali abbia cambiato il modo di fruire dell’arte, spesso a discapito della prudenza e della cura necessarie in ambienti museali così fragili. Di conseguenza, la gestione delle visite si complica, soprattutto per realtà con grandi numeri di turisti e spazi limitati, dove la presenza costante di persone attentissime a scattare foto può generare incidenti frequenti.

Opinioni dei direttori dei musei italiani sulla prevenzione

Per capire come intervenire, Libreriamo ha raccolto i pareri di alcuni direttori di musei italiani. Marina Pugliese, direttrice del MUDEC di Milano, ha associato il fenomeno a una concentrazione eccessiva di visitatori e all’uso intensivo di social media, definendo la situazione una “combinazione esplosiva”. Ha evidenziato come l’attenzione dei visitatori venga spesso meno, mettendo a rischio le opere e aumentando i problemi di sicurezza negli spazi.

Simone Verde degli Uffizi ha confermato la difficoltà nel frenare comportamenti legati soprattutto alla ricerca di un’immagine per i social, considerati troppo spesso più importanti della fruizione culturale vera e propria. Questi temi sono ancora più sentiti in vista della stagione estiva 2025, quando si prevedono flussi turistici superiori all’anno precedente, dati già ufficializzati dal Ministero della Cultura per il 2024 con oltre 60 milioni di visitatori.

Le 11 regole del galateo nei musei per tutelare le opere d’arte

Per aiutare a ridurre questi problemi è stato elaborato un “Galateo dei musei”, un decalogo di comportamenti da adottare per evitare danni e disagi. Questa guida nasce proprio dai suggerimenti dei direttori museali e mira a rendere più consapevole il pubblico sul rispetto necessario negli spazi espositivi. Eccone i punti principali.

Una delle indicazioni fondamentali riguarda la gestione degli oggetti personali: le borse devono essere leggere e non troppo grandi per evitare urti accidentali. Parlare a voce bassa va preferito per garantire rispetto a tutti i visitatori, senza disturbare con chiacchiere rumorose, specie nelle sale. È vietato consumare cibo o bevande dentro le mostre, così come fumare o utilizzare sigarette elettroniche che potrebbero danneggiare le superfici delicate.

Rispondere al cellulare in visita rovina l’esperienza propria e altrui; è meglio limitarsi a messaggi o accedere alle telefonate solo nei luoghi indicati. È importante non soffermarsi troppo davanti a un’opera per consentire ad altri di osservarla, evitando anche di camminare davanti a chi sta guardando. Scattare foto va fatto con moderazione, senza il flash che danneggia i pigmenti. I bastoni per selfie sono vietati per prevenire urti accidentali.

Si raccomanda di fare attenzione a segnaletica e delimitazioni, per non creare movimenti rischiosi per gli oggetti esposti. Toccare o avvicinarsi troppo alle opere deve essere evitato categoricamente per non comprometterne l’integrità. Infine, non ci si deve appoggiare alle pareti per non rischiare di urtare quadri e sculture; in caso di stanchezza si consiglia di usare le sedie apposite.

Una sfida complessa tra cultura e nuove abitudini dei visitatori

I musei italiani si trovano a gestire una nuova forma di attenzione da parte del pubblico, che spesso si avvicina ai luoghi d’arte con l’intento di catturare l’immagine perfetta per i social più che godersi l’opera in sé. Questo ha determinato una crescita degli incidenti e delle situazioni di pericolo per le collezioni.

Le istituzioni culturali stanno affrontando la sfida di bilanciare l’accesso aperto al patrimonio con la necessità di proteggere gli oggetti da urti o usura dovuti al comportamento errato o incauto dei visitatori. Con l’aumento dei flussi turistici durante il 2025, le misure di sorveglianza e la sensibilizzazione del pubblico saranno determinanti per prevenire ulteriori danni irreparabili. Il rispetto delle regole resta l’elemento cardine per una convivenza corretta tra arte e pubblico.

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