Un tragico episodio di vendetta ha scosso la tranquilla comunità di Rocca di Papa, un comune situato a pochi chilometri da Roma. Franco Lollobrigida, un uomo di 35 anni, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nei giardini pubblici accanto al capolinea degli autobus, in un’azione che i carabinieri hanno descritto come «un’esecuzione in pieno giorno». La vittima era reduce da una condanna in Appello a dieci anni per omicidio preterintenzionale, avvenuta due anni dopo la sua scarcerazione.
La storia di vendetta
La vita di Lollobrigida era stata segnata da un tragico evento: cinque anni prima, era stato coinvolto nella morte di Giuliano Palozzi, il figlio di Guglielmo Palozzi, l’uomo arrestato per l’omicidio di Lollobrigida. L’episodio che aveva portato alla condanna di Lollobrigida era avvenuto a seguito di una lite per una somma di denaro esigua. Giuliano, all’epoca dei fatti, aveva venduto una dose di medicina spacciata per droga a Lollobrigida, un affare che si era trasformato in una violenta colluttazione. Durante quella lite, Lollobrigida colpì fatalmente Giuliano, dando inizio a una spirale di violenza e vendetta che culmina tragicamente con la sua morte.
L’omicidio premeditato
Guglielmo Palozzi, operaio della raccolta rifiuti e padre della vittima, ha agito in quello che le autorità definiscono un omicidio premeditato. Nella mattinata di sabato, mentre Lollobrigida si trovava in un luogo pubblico, Palozzi ha sparato un colpo di pistola alla schiena del giovane, in presenza di diversi testimoni. L’azione è stata rapida e brutale, eseguita con una freddezza che ha lasciato la comunità scioccata.
Gli sviluppi delle indagini
La storia di vendetta ha radici profonde e complesse. Dopo la condanna iniziale di Lollobrigida, il processo ha sollevato un’ondata di emozioni e polemiche. Lollobrigida era stato assolto dalla corte d’Assise di Frosinone nel febbraio 2024, ma il mese scorso la corte d’Appello aveva ribaltato la sentenza, infliggendo una condanna di dieci anni. Il suo legale, Alessandro Marcucci, stava preparando un ricorso alla Cassazione, ma la presenza di Lollobrigida nel paese era diventata un fardello pesante per la famiglia di Palozzi.
- Nel maggio 2023, Stefano Calvisi, testimone chiave dell’omicidio di Giuliano, è stato ferito da un colpo di pistola in un’area vicino al parco divertimenti Cinecittà World.
- Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sull’atmosfera di paura che aleggia attorno a questa vicenda.
L’omicidio di Lollobrigida ha immediatamente attivato le forze dell’ordine. Ambulanze e pattuglie dei carabinieri sono accorse sul luogo del delitto, ma per Lollobrigida non c’era più nulla da fare. Dopo una breve fuga, Guglielmo Palozzi è stato catturato in via Roma, non lontano dalla scena del crimine. Durante l’interrogatorio, ha confessato di aver pianificato l’omicidio, e ora la procura di Velletri ha aperto un fascicolo per omicidio volontario.
Conseguenze e riflessioni
Le autorità stanno cercando di ricostruire l’accaduto e di capire se ci siano stati segnali o minacce precedenti che potessero far presagire l’azione violenta di Palozzi. L’arma utilizzata, una pistola corta, è stata recuperata dai carabinieri e gli inquirenti stanno ora esaminando le circostanze che hanno portato a questo tragico epilogo.
La comunità di Rocca di Papa si trova ora a dover affrontare le conseguenze di un’azione che ha spezzato vite e creato un clima di paura e tensione. La vendetta, in questo caso, ha portato a un ciclo di violenza che ha coinvolto non solo le famiglie dei protagonisti, ma l’intera comunità. La memoria di Giuliano Palozzi e l’atto finale di vendetta di suo padre Guglielmo continueranno a pesare sul comune, ponendo interrogativi sulla giustizia e sulle dinamiche familiari che possono sfociare in tragedie inaspettate.
Le autorità continueranno a lavorare per fare luce su questa vicenda, mentre Rocca di Papa cerca di tornare alla normalità dopo un evento che ha scosso profondamente la sua comunità.