Nella regione di donetsk, nel cuore dell’ucraina orientale, gli attacchi russi hanno mietuto altre vittime nelle ultime ore. La situazione resta critica e il bilancio umano continua a crescere tra la popolazione civile, già pesantemente colpita dall’invasione su vasta scala che prosegue ormai da anni.
Aggiornamento dal governatore di donetsk sui recenti attacchi
Vadim Filashkin, il governatore della regione, ha comunicato che nelle ultime 24 ore tre persone hanno perso la vita a causa dei bombardamenti russi. Altre undici sono rimaste ferite e hanno ricevuto cure mediche. Gli scontri e i raid si concentrano ancora in diverse aree del territorio, rendendo difficile la vita per chi è rimasto in zona e limitando l’accesso ai servizi di emergenza.
Filashkin ha reso noto questi numeri mentre le operazioni militari non mostrano segni di rallentamento. Il governatore ha inoltre richiamato l’attenzione sul fatto che i dati attuali non includono le vittime di città pesantemente devastate come mariupol e volnovakha, due dei luoghi più colpiti nel conflitto.
Il bilancio delle vittime civili dall’inizio del conflitto
Secondo i dati forniti dalle autorità regionali e riportati da ukrainka pravda, il numero delle vittime civili nella regione di donetsk dall’inizio dell’invasione russa ha superato i 3.327 morti. Si tratta di un dato impressionante che testimonia le dure conseguenze dei combattimenti sugli abitanti del territorio.
Oltre ai morti, le forze russe hanno rapito almeno 7.491 persone nella stessa area. Questi rapimenti comprendono civili portati via con motivazioni spesso non chiare, lasciando famiglie nel panico e con poche informazioni sulle condizioni dei propri cari. La situazione umanitaria resta quindi estremamente delicata e sotto osservazione dalle organizzazioni internazionali.
La situazione di mariupol e volnovakha ancora fuori da questo bilancio
Mariupol e Volnovakha rappresentano due focolai di violenza e distruzione che non sono stati inseriti nei dati forniti da Filashkin. Entrambe le città hanno subito assedi intensi e pesanti bombardamenti, con migliaia di civili coinvolti e molti dispersi o deceduti. Queste realtà rimangono purtroppo difficili da monitorare con precisione a causa della presenza di forze militari e delle difficoltà di accesso per soccorritori e giornalisti indipendenti.
I numeri ufficiali quasi certamente sottostimano la reale portata delle perdite umane in queste zone. Mariupol, in particolare, è simbolo della devastazione a cui si è sottoposta la regione dal febbraio del 2022, con gran parte della città ridotta in macerie e molte persone trasferite con la forza o scomparse.
Le autorità ucraine e le organizzazioni internazionali chiedono da tempo di poter accedere liberamente a questi territori per verificare le condizioni della popolazione e documentare le violazioni subite. La mancanza di dati completi rende difficile tracciare un quadro definitivo sugli effetti dei bombardamenti nella regione nel suo insieme.