A Firenze, davanti a Palazzo Vecchio, un gruppo di conducenti di risciò, golf car e caddy ha manifestato contro il regolamento comunale che vieta l’ingresso di questi mezzi nell’area UNESCO della città. Circa 30-40 veicoli si sono radunati in Piazza della Signoria, bloccando l’ingresso del palazzo. Tra i manifestanti, ci sono anche conducenti stranieri che ora cercano un portavoce per trattare con l’amministrazione comunale. La protesta segue l’adozione di nuove norme che limitano l’uso di questi mezzi per il trasporto dei turisti nel centro storico.
La protesta sotto palazzo vecchio e il blocco in piazza della signoria
La protesta si è svolta il 12 febbraio 2025 proprio all’ingresso di Palazzo Vecchio, sede storica del comune di Firenze. I conducenti, in segno di dissenso, hanno parcheggiato i loro risciò, caddy e golf car lungo Piazza della Signoria, creando un blocco che ha attirato l’attenzione. I veicoli, usati per accompagnare i turisti nei luoghi più suggestivi della città, sono al centro della nuova regolamentazione che ne vieta il passaggio nell’area protetta dall’UNESCO. La presenza massiccia dei mezzi ha evidenziato la contrarietà di chi lavora con questi strumenti alla stretta imposta dall’amministrazione.
Una manifestazione con conducenti stranieri alla ricerca di un portavoce
Tra i partecipanti, molti sono stranieri impegnati nel settore turistico. Questi conducenti sono ora impegnati a individuare un rappresentante comune che possa farsi portavoce delle loro richieste durante il confronto con i funzionari del comune. L’obiettivo è ottenere un dialogo diretto per mettere in discussione o modificare il provvedimento che limita la loro attività lavorativa. Il clima resta teso, con gli operatori in attesa di una convocazione ufficiale da parte delle autorità cittadine.
Il ruolo di lorenzo masi e le critiche all’amministrazione comunale
Lorenzo Masi, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Firenze, ha commentato la protesta stigmatizzando la gestione della vicenda da parte degli assessori Vicini e Giorgio. Secondo Masi, “l’ondata di caddy in piazza della Signoria è una conseguenza diretta del regolamento che limita il lavoro di questi mezzi elettrici.” Ha sottolineato come la mancanza di confronto preventivo con le categorie interessate abbia portato inevitabilmente a questo caos.
Nel corso della discussione, Masi ha ricordato che solo il giorno precedente, durante la commissione sviluppo economico, i rappresentanti dei conducenti avevano già presentato le proprie istanze chiedendo un dialogo con l’amministrazione. Masi ha criticato la scelta degli assessori competenti di non intervenire a quella riunione, alimentando così tensioni tra operatori e uffici comunali. Il consigliere ha inoltre segnalato come la commissione non fosse a conoscenza del nuovo regolamento né della conferenza stampa che ne ha annunciato l’adozione poco dopo.
Critiche sull’assenza degli assessori e conseguenze tensioni
Le parole di Lorenzo Masi mettono in evidenza un conflitto interno nei rapporti tra l’amministrazione e le categorie lavorative interessate dal regolamento, sottolineando “la mancanza di dialogo che ha portato all’attuale situazione di tensione.”
Il contesto normativo e le conseguenze sul trasporto turistico nel centro storico di firenze
Il nuovo regolamento comunale nasce dalla volontà di tutelare l’integrità del centro storico di Firenze, area riconosciuta patrimonio UNESCO, contro la congestione di veicoli anche elettrici. La normativa limita l’accesso a mezzi alternativi come risciò, golf car e caddy, usati da anni come modalità di trasporto per i turisti. Questi veicoli, nati per muoversi agilmente tra le strade strette e affollate, ora dovranno fare i conti con restrizioni che ne impediscono l’uso nelle zone più sensibili della città.
Impatto sulla mobilità e sull’economia turistica locale
Il regolamento punta a ridurre l’impatto sul traffico e sul patrimonio artistico e architettonico, ma rischia di compromettere l’attività di molti operatori del settore turistico, che da questi mezzi ricavano il loro reddito. Il blocco e la protesta in Piazza della Signoria hanno messo in luce come la misura, oltre a limitare la mobilità, abbia avuto un effetto shock sul tessuto economico locale. Il confronto ora dovrà chiarire i termini per conciliare la tutela del centro storico con le esigenze degli operatori.
Le autorità comunali sono chiamate a trovare un equilibrio tra la preservazione dell’area UNESCO e il sostegno a chi usa mezzi alternativi per promuovere il turismo, evitando future tensioni. La questione resta aperta e sarà al centro delle prossime settimane, con incontri attesi tra amministrazione e rappresentanti dei conducenti per discutere possibili soluzioni.