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Procura messicana apre indagine su enrique peña nieto per presunte tangenti da israeliani legate a contratti governativi

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La procura messicana ha avviato un’inchiesta che coinvolge l’ex presidente enrique peña nieto, accusato di aver ricevuto una tangente da 25 milioni di dollari da due imprenditori israeliani. Le somme sarebbero legate a contratti governativi, tra cui la fornitura del software spia Pegasus. Le autorità hanno richiesto supporto internazionale per approfondire il caso, mentre il diretto interessato ha respinto ogni addebito.

Dettagli dell’inchiesta e ruolo della procura messicana

L’indagine prende corpo dopo le rivelazioni del quotidiano israeliano TheMarker, secondo cui enrique peña nieto avrebbe intascato una considerevole tangente da due imprenditori israeliani in cambio di contratti statali, tra cui la concessione per l’acquisto di Pegasus, un software sviluppato per attività di sorveglianza informatica. Il procuratore generale alejandro gertz, durante una conferenza stampa tenutasi alla presenza della presidente messicana sheinbaum, ha informato che la procura intende formalizzare la raccolta delle prove e ampliare le indagini.

Le prime denunce e la nuova svolta

Secondo gertz, fin dall’inizio della precedente amministrazione, la procura ha ricevuto varie denunce, spesso prive di prove sufficienti, ma questo nuovo caso appare diverso. Ora ci sarebbero relazioni dettagliate e precise che collegano direttamente peña nieto alle aziende venditrici di Pegasus. Per questo motivo è stata inoltrata una richiesta ufficiale al governo israeliano tramite canali di assistenza legale internazionale, allo scopo di accedere a documenti e informazioni che possano confermare o smentire i sospetti. L’obiettivo è mettere in atto una procedura formale basata su prove concrete e non su semplici accuse.

Implicazioni che emergono dalle accuse e l’attenzione internazionale

La vicenda ha acceso i riflettori su operazioni governative poco trasparenti compiute durante il mandato di peña nieto, che si è concluso nel 2018. Il legame con Pegasus, noto a livello globale per essere uno strumento di sorveglianza controverso, pone interrogativi su eventuali irregolarità nell’assegnazione degli appalti pubblici e sulle misure di sicurezza nazionale adottate. La richiesta ufficiale da parte della procura messicana al governo di israele riflette l’importanza del coordinamento fra paesi per far luce su scandali di questa natura e garantire responsabilità.

Collaborazione messico-israele

Il fatto che la denuncia provenga da fonti israeliane rappresenta una novità rilevante. Questi elementi potrebbero portare a una collaborazione giudiziaria stretta tra messico e israele per valutare gli atti di compravendita del software, esplorare i rapporti finanziari e scoprire se e a chi siano state corrisposte tangenti in modo illecito. La vicenda dimostra inoltre come tecnologie sofisticate possano entrare nel mirino di indagini anticorruzione quando la loro acquisizione risulta poco chiara. Al momento, l’indagine rimane aperta e la procura non ha escluso ulteriori sviluppi a breve.

risposta di enrique peña nieto alle accuse sulla tangente

Enrique peña nieto ha respinto le accuse emerse nelle ultime settimane. Attraverso un post sul suo account X e alcune interviste rilasciate a testate messicane ha definito infondate le accuse riguardo alle tangenti e ha negato qualsiasi coinvolgimento nei processi di appalto relativi ai fornitori del suo governo. Lo stesso ha sottolineato di non essere mai stato chiamato in causa nelle valutazioni o nelle decisioni concernenti l’acquisizione di software e altri contratti legati alle aziende israeliane.

La strategia difensiva dell’ex presidente

La difesa di peña nieto punta ad allontanare le accuse sul piano dell’assenza di prove concrete che possano ricondurre a lui pagamenti illeciti o pressioni sui bandi di gara. La strategia comunicativa dell’ex presidente si concentra sul fatto che le indagini sono ancora in corso e che le accuse si basano su presunzioni. Il contesto politico messicano attuale rende delicata la vicenda, anche perché riguarda la gestione precedente, ma la pressione pubblica e mediatica potrebbe spingere a nuove aperture di fascicoli e approfondimenti.

In questa fase, ogni parola dell’ex presidente risulta attentamente valutata dagli inquirenti, che proseguiranno con la raccolta di prove e testimonianze. Qualsiasi elemento nuovo potrà cambiare la direzione delle indagini, incrementandone l’intensità o gettando maggiore luce sulle dinamiche che hanno caratterizzato l’ultimo governo di peña nieto. Intanto, il dialogo tra messico e israele si conferma la chiave principale per monitorare gli sviluppi di questo caso internazionale.

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