Il tribunale per i minorenni di Bologna ha disposto il giudizio con rito abbreviato condizionato per il ragazzo di 15 anni accusato dell’omicidio della 13enne Aurora Tila, avvenuto a Piacenza. Questo cambiamento di procedura sostituisce il rito ordinario inizialmente previsto. L’imputato rischia l’aggravante per stalking, oltre alla grave accusa di omicidio. La decisione segna una nuova fase nel caso seguito con attenzione da media e opinione pubblica.
Ordine della corte e scelta del rito abbreviato condizionato
Nella mattinata del 17 luglio 2025, il tribunale per i minorenni di Bologna ha accolto la richiesta degli avvocati difensori del ragazzo di 15 anni, che chiedevano di svolgere il processo con rito abbreviato condizionato. L’avvocato Ettore Maini, difensore del giovane, ha chiesto che il giudizio si basasse sull’ascolto di due consulenti tecnici di parte. Questa scelta stravolge la precedente decisione della giudice Chiara Alberti, che il 26 giugno aveva optato per il rito ordinario.
Il rito abbreviato condizionato consente di ridurre i tempi del processo, fermo restando l’impegno a valutare approfonditamente le perizie tecniche dei consulenti nominati dalla difesa. Si attendono quindi le audizioni degli esperti che si terranno il 10 settembre 2025. A quella data si confronteranno anche con il consulente della procura, Simone Purgato, per chiarire le modalità e le cause del decesso della minorenne. Questo passaggio è cruciale per definire la posizione dell’imputato e per rispondere alle complesse questioni tecniche emerse nel corso delle indagini.
Accusa e contestazioni rivolte al giovane
Il ragazzo di 15 anni, protagonista del procedimento, è accusato di aver assassinato Aurora Tila, 13 anni, studentessa di Piacenza. Alla pesante accusa di omicidio si aggiunge quella di stalking, aggravante che sottolinea comportamenti persecutori nei confronti della minore prima della tragedia. Gli inquirenti ritengono che vi siano elementi concreti che indirizzano verso una condotta intimidatoria e ossessiva da parte dell’imputato, circostanza che ha aggravato il quadro criminale.
Le indagini hanno cercato di ricostruire i rapporti tra vittima e accusato, mettendo in luce episodi di molestie ripetute e pressioni psicologiche che la ragazza avrebbe subito. L’accusa di stalking si basa su testimonianze raccolte e su messaggi intercettati negli attimi precedenti al delitto. Questo aspetto del caso ha amplificato l’interesse pubblico e la complessità processuale.
Assistenza legale e rappresentanza della famiglia di aurora tila
I familiari della ragazza assassinata sono rappresentati da un team di avvocati specializzati. Morena Corbellini, madre di Aurora, è assistita dagli avvocati Anna Ferraris e Mario Caccuri, mentre la sorella Viktoria Tila è difesa dall’avvocato Fiorella Vago. Questi legali seguono da vicino ogni fase del procedimento, partecipando alle udienze e coordinando le strategie per tutelare gli interessi della famiglia.
La presenza di più difensori ha favorito un controllo attento sull’andamento del caso, soprattutto in relazione agli sviluppi tecnici e alle perizie. La famiglia è costantemente aggiornata sul calendario delle udienze e sulle novità dal tribunale. Questo particolare quadro di assistenza testimonia l’importanza che riveste per loro il processo, chiamato ora a decidere su un evento che ha scosso la comunità di Piacenza. La gestione dei contatti con la stampa è stata affidata agli avvocati per evitare speculazioni sui dettagli.
Prossime tappe processuali e in attesa della perizia
Il processo resta sospeso fino alla prossima udienza fissata per il 10 settembre 2025. In quella giornata, i consulenti nominati dalla difesa esporranno i loro pareri tecnici. Verranno anche esaminati gli esiti del confronto con il perito della procura, Simone Purgato. Questa attività sarà decisiva per orientare il tribunale verso la scelta della linea probatoria più attendibile o per eventuali decisioni procedurali successive.
Non si esclude che le risultanze delle perizie portino a chiarire aspetti fondamentali sulla dinamica della morte di Aurora, i motivi alla base del gesto del giovane e la possibilità di eventuali attenuanti o aggravanti. In ogni caso, l’attesa si concentra su un esito capace di fornire certezze giudiziarie in un procedimento che riguarda due minori, un aspetto che impone particolare attenzione da parte degli operatori del diritto e delle istituzioni. L’evoluzione del caso sarà seguita passo dopo passo, senza tralasciare la delicatezza che la materia richiede.