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Il governo brasiliano avvia test sulla fratturazione idraulica nel bacino di são francisco

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Il Brasile sta esplorando l’adozione della fratturazione idraulica, o fracking, per l’estrazione di gas naturale da riserve non convenzionali. Il ministero dell’Energia ha autorizzato l’azienda Cemes Petróleo a partecipare a un progetto pilota nel bacino di São Francisco, nello stato di Minas Gerais. Questo progetto vuole verificare la possibilità di usare il fracking in modo controllato, valutandone gli effetti tecnici, ambientali e normativi, senza però autorizzare ancora operazioni su larga scala.

Il progetto pilota pozzo trasparente e il ruolo di cemes petróleo

Il progetto chiamato Pozzo Trasparente ha visto la luce già nel 2022 durante il governo di Jair Bolsonaro, ma è stato rilanciato nel 2025 dall’attuale ministro dell’Energia Alexandre Silveira. L’obiettivo principale è testare il fracking in un’area ben definita, monitorando ogni fase con attenzione. Cemes Petróleo, società abilitata dal ministero, potrà così eseguire le prove, ma non potrà ancora operare liberamente.

Il ministero ha sottolineato che ogni fase del progetto sarà soggetta a un controllo rigoroso da parte di enti pubblici, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e la tutela delle risorse ambientali. Non si tratta quindi di una deregulation, ma di un approccio graduale con regole severe. Questo permette di raccogliere dati e informazioni preziose per valutare se il fracking può essere realmente sfruttato in Brasile senza peggiorare i rischi esistenti.

Controversie sul fracking in brasile e la spinta ambientalista

Il fracking fa parte del dibattito pubblico brasiliano da anni. L’estrazione tramite fratturazione idraulica ha già un impatto evidente in paesi come gli Stati Uniti e l’Argentina, ma l’opposizione in Brasile resta forte. Ambientalisti e comunità locali denunciano soprattutto il pericolo di contaminare le falde acquifere, essenziali per la vita umana e l’agricoltura. Inoltre, temono effetti nocivi sulla salute pubblica e sulla qualità del suolo.

Diversi stati brasiliani, tra cui Paraná, Bahia e Santa Catarina, hanno introdotto leggi per vietare o limitare severamente il fracking. Anche molte amministrazioni municipali si sono espresse contro, spesso con divieti totali. Questi provvedimenti mostrano la diffidenza e la volontà di tutelare territori sensibili contro possibili danni ambientali ed economici. Il dibattito rimane acceso perché coinvolge interessi energetici e ambientali in uno scenario complesso.

Le ragioni ufficiali del governo e la visione del ministro silveira

Nonostante le critiche, il progetto pilota ha un peso strategico per il governo attuale. Il ministro Alexandre Silveira considera il fracking un’opportunità per diversificare la produzione di energia nazionale e ridurre la dipendenza dalle fonti tradizionali. La sperimentazione nel bacino di São Francisco serve a raccogliere dati concreti per progettare regolamenti adeguati o decidere come proseguire.

La fase attuale e il futuro del progetto

La fase attuale non comporta attività estrattive a pieno regime ma funge da banco di prova per stabilire se il fracking può essere gestito senza effetti irreversibili. La decisione finale dipenderà dall’esito della sperimentazione e dal confronto con enti ambientali e comunità locali. Il governo assicura trasparenza e monitoraggio continuo, ma il progetto avrà inevitabilmente ripercussioni nel dibattito politico ed economico brasiliano nei prossimi mesi.

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