Il dibattito sui pagamenti digitali in Italia sta prendendo una piega interessante, grazie alle recenti dichiarazioni del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Durante un evento organizzato da Nexi, dedicato ai servizi per il terzo settore, Giorgetti ha messo in luce una proposta che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui le offerte vengono raccolte nelle chiese italiane: l’introduzione del pagamento tramite Pos.
Questa iniziativa non rappresenta solo un passo verso la modernizzazione dei metodi di raccolta fondi, ma è anche un’importante opportunità per integrare le tecnologie digitali nelle pratiche quotidiane delle comunità religiose. Giorgetti ha affermato che “All’estero, è consuetudine effettuare offerte in chiesa tramite sistemi di pagamento elettronico, mentre in Italia questo è ancora poco diffuso,” evidenziando la necessità di colmare questa differenza culturale.
L’importanza della registrazione al terzo settore
Un aspetto cruciale per l’implementazione di questa novità è la registrazione delle parrocchie al terzo settore. Giorgetti ha sottolineato che “la parrocchia deve essere iscritta al terzo settore.” Questo passaggio non solo legittima le parrocchie nel contesto delle normative italiane, ma le pone anche in una posizione vantaggiosa per accedere a strumenti e risorse che facilitano l’adozione dei pagamenti digitali. I vantaggi della registrazione includono:
- Accesso a risorse e strumenti per i pagamenti digitali.
- Possibilità di beneficiare di agevolazioni fiscali.
- Maggiore legittimità nell’ambito delle normative italiane.
Opportunità per le parrocchie e le comunitÃ
Giorgetti ha anche inviato un messaggio alla Conferenza Episcopale Italiana (Cei), suggerendo che l’introduzione del Pos potrebbe essere un segnale importante per intensificare la presenza delle parrocchie nel settore del terzo settore. La riforma del terzo settore, avviata nel 2016 e attuata nel 2021, ha già aperto nuovi spazi per le parrocchie, ma restano ancora molte sfide da affrontare. L’introduzione del Pos potrebbe:
- Semplificare la raccolta delle offerte.
- Incentivare una maggiore partecipazione dei fedeli, in particolare delle generazioni più giovani.
- Promuovere una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse parrocchiali.
In un contesto in cui la fiducia nelle istituzioni è fondamentale, la possibilità di offrire in modo digitale potrebbe contribuire a rafforzare il legame tra le parrocchie e le comunità locali.
Un futuro di innovazione sociale
L’adozione di sistemi di pagamento elettronico nelle parrocchie non è solo una questione tecnica, ma rappresenta un’opportunità per sviluppare ulteriormente la comunità locale. Le parrocchie possono diventare centri di aggregazione sociale e culturale, promuovendo iniziative che coinvolgono la comunità , come eventi, corsi e attività di volontariato. Questo approccio non solo facilita la partecipazione, ma incoraggia anche il sostegno reciproco tra i membri della comunità .
Il saluto del Ministro Giorgetti al Cardinale Zuppi, presidente della Cei, simboleggia un’apertura al dialogo e alla collaborazione tra politica e Chiesa. È un invito a lavorare insieme per il bene comune, un tema particolarmente rilevante nel contesto attuale, dove le sfide sociali ed economiche richiedono un approccio collettivo e innovativo.
In conclusione, l’auspicio di Giorgetti è che la proposta di introdurre il Pos nelle parrocchie possa avere successo. Questo obiettivo ambizioso è necessario per un’Italia che desidera rimanere al passo con i tempi. Le chiese potrebbero trasformarsi in centri di innovazione sociale, capaci di attrarre e coinvolgere le comunità in modi nuovi e stimolanti. Attraverso questa iniziativa, si potrebbe assistere a un rinnovato interesse per le attività parrocchiali e per il ruolo fondamentale che esse possono svolgere nel tessuto sociale del nostro paese.