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Giappone, oltre 10.000 ricoveri per colpi di calore durante ondata di caldo record nel giugno 2025

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L’ondata di caldo che ha investito il Giappone nelle ultime settimane ha causato un aumento molto preoccupante dei ricoveri ospedalieri per colpi di calore. Le temperature hanno superato valori storici, portando numerosi casi, soprattutto tra gli anziani, a fronteggiare condizioni di salute gravi. I dati ufficiali tracciano un quadro chiaro dell’impatto che il caldo estremo ha avuto sul paese e testimoniano l’intensità di questo fenomeno meteorologico.

Aumento drastico dei ricoveri per colpi di calore: dati e impatto sulla popolazione

La scorsa settimana, in Giappone sono stati registrati 10.048 ricoveri per colpi di calore, come rilevato dall’agenzia nazionale per la gestione degli incendi. Questo numero ha più che raddoppiato quello dello stesso periodo precedente, fermo a quota 4.665. Il dato evidenzia un peggioramento significativo delle condizioni sanitarie legate al caldo estremo. La fascia di età più colpita si conferma quella degli over 65, che rappresentano circa il 60% dei casi. Questo valore sottolinea la vulnerabilità degli anziani di fronte a condizioni climatiche fuori norma, con conseguenze serie sulle strutture sanitarie e più in generale sulla società.

Gestione emergenziale e vulnerabilità della popolazione

L’aumento dei ricoveri ha sollevato l’attenzione delle autorità locali e dei servizi sanitari, che hanno dovuto gestire un picco consistente di emergenze legato a colpi di calore e disidratazione. Le condizioni di rischio non coinvolgono solo gli anziani, anche persone più giovani risultano interessate, ma il peso maggiore resta su chi ha già fragilità fisiche. In ospedale si sono registrati casi di complicazioni gravi, con necessità di cure immediate per evitare conseguenze peggiori, dimostrando come il caldo intenso aggredisca direttamente la salute pubblica.

Giugno 2025 il mese più caldo in Giappone dall’inizio delle rilevazioni

Secondo i dati ufficiali dell’agenzia meteorologica giapponese, giugno 2025 è stato il mese più caldo registrato nel paese dal 1898, ovvero da quando si effettuano le misurazioni sistematiche delle temperature. La temperatura media di giugno è stata superiore di 2,34 gradi rispetto alla media calcolata tra il 1991 e il 2020. Questo valore ha segnato un nuovo primato, superando il mese più caldo precedente del 2020. Un incremento importante, che testimonia un cambio drastico nelle condizioni climatiche stagionali.

Temperature estreme e impatti sul territorio

Le temperature elevate hanno caratterizzato vari angoli del paese, sfidando modelli climatici abituali e costringendo a rivedere le previsioni stagionali. La temperatura più alta ha avuto effetti diretti sull’ambiente urbano, sulle campagne ma soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione. L’evento climatico ha fatto emergere la vulnerabilità del paese di fronte a ondate di caldo prolungate e intense, spingendo interventi di emergenza a livello regionale e nazionale.

Cause dell’ondata di calore: alta pressione pacifica e cambiamenti climatici

L’agenzia meteorologica ha spiegato che gran parte del territorio del Giappone è stato interessato da un fronte di aria calda, sostenuto da un sistema di alta pressione insediato saldamente sul Pacifico. Questo sistema ha mantenuto per giorni temperature elevate, senza significativi cambiamenti o cali di temperatura. In pratica, l’alta pressione ha bloccato le condizioni climatiche, favorendo un accumulo di calore costante.

Contributo dei cambiamenti climatici

A questo fenomeno meteorologico si aggiunge un contributo riconosciuto dai modelli climatici globali: il cambiamento climatico. L’aumento generale delle temperature sulla terra influenza la frequenza e l’intensità di eventi meteorologici estremi, come le ondate di caldo record. Il Giappone, collocato in una zona geografica soggetta a tali eventi, registra così un accresciuto rischio di emergenze legate al caldo. Questi fattori combinati aumentano l’allerta da parte delle autorità e richiedono misure di prevenzione più mirate per proteggere la popolazione.

Le ondate di caldo persistenti influiscono anche su ecosistemi, agricoltura e disponibilità di risorse idriche, aggravando un quadro già critico. L’alta pressione nel Pacifico non è un evento isolato ma parte di un sistema atmosferico più ampio che potrebbe ripetersi, mettendo sotto pressione ulteriormente la gestione di emergenze ambientali e sanitarie del paese.

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