Un’ondata di freddo anomala sta investendo vaste aree della Bolivia da diverse settimane. Questo evento ha causato già due vittime tra i bambini per ipotermia, coinvolto circa 400.000 famiglie e danneggiato coltivazioni fondamentali per l’economia locale. Le autorità hanno risposto dichiarando lo stato di calamità naturale in numerosi municipi, ma la situazione rimane critica soprattutto nelle comunità rurali andine.
Le conseguenze sull’agricoltura e sulle popolazioni delle zone rurali
L’ondata di gelo ha colpito 3.499 comunità nelle zone montane della Bolivia, provocando danni che vanno oltre la sola perdita delle colture. Villaggi interi risultano isolati, con difficoltà nell’accesso agli approvvigionamenti e ai servizi essenziali. Le colture più colpite sono quelle di patate, fave e mais, che rappresentano pilastri dell’economia agricola locale, in particolare nelle regioni di Cochabamba e Potosí.
Un impatto sulla vita quotidiana delle famiglie
Questa situazione ha reso precarie le condizioni di migliaia di famiglie, soprattutto quelle legate all’agricoltura di sussistenza. Il gelo ha compromesso non solo le coltivazioni ma anche la produzione alimentare a livello familiare, generando una crisi alimentare che si intreccia con i danni economici. Il governo e le organizzazioni locali cercano di fornire supporto ma l’isolamento di molti villaggi rallenta l’arrivo degli aiuti.
Le aree più colpite e i danni alle infrastrutture
Le regioni più interessate sono Chuquisaca, Cochabamba, La Paz, Oruro, Potosí e Tarija. Qui, le temperature hanno raggiunto e superato punte di -24 °C nelle zone più elevate, soprattutto in prossimità del confine con il Cile. Questo freddo estremo ha interrotto le vie di comunicazione, con strade impraticabili dovute a ghiaccio e neve, condizione che impedisce il passaggio regolare di mezzi e soccorsi.
Criticità delle infrastrutture e misure adottate
I problemi riguardano anche le infrastrutture critiche, compromesse dalle condizioni climatiche; i danni all’agricoltura si sommano all’isolamento logistico, creando una situazione complessa da gestire. Le autorità hanno dichiarato lo stato di calamità naturale in 92 comuni e lo stato di emergenza in altri 12, per coordinare gli interventi e richiedere eventuali risorse extra.
Le previsioni meteorologiche e il rischio di peggioramento della crisi
Il servizio nazionale di meteorologia della Bolivia, SENAMHI, ha annunciato un’ulteriore discesa delle temperature nelle prossime settimane, alimentando il rischio che la crisi climatica si trasformi in una emergenza umanitaria ancora più grave. Con il freddo che persiste o aumenta, i rischi per la salute delle popolazioni più vulnerabili, soprattutto bambini e anziani, si intensificano.
Gli effetti si estendono anche sul piano economico e sociale, con una possibile estensione dei danni alle produzioni agricole e maggiori difficoltà nell’erogazione degli aiuti. Le autorità regionali e nazionali monitorano la situazione per attivare tempestivamente nuove misure di assistenza e coordinamento, con l’obiettivo di contenere i danni e supportare le comunità colpite.