L’esplosione avvenuta in un distributore di gpl nel quartiere Prenestino a Roma ha provocato la morte di Claudio Ercoli, responsabile dell’impianto, cinque giorni dopo l’incidente. L’uomo era stato gravemente ustionato durante il lavoro di controllo della cisterna poco prima della deflagrazione. L’evento ha inoltre causato feriti, danni a strutture vicine e mobilitato le autorità locali per la messa in sicurezza dell’area.
Le indagini in corso e le ipotesi di reato connesse all’esplosione
La procura di Roma ha avviato un’indagine approfondita per chiarire le cause esatte dell’esplosione e i responsabili. Al momento il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, include ipotesi di disastro colposo e lesioni. È probabile che nelle prossime settimane vengano aggiunti capi d’accusa come l’omicidio colposo e reati ambientali.
Gli investigatori stanno raccogliendo testimonianze e analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza che mostrano gli istanti che hanno preceduto la deflagrazione. L’incidente ha causato circa quaranta feriti, di cui almeno uno con ustioni gravi sul 25% del corpo ancora in prognosi riservata. L’esplosione ha anche danneggiato edifici, scuole e strutture sportive della zona, complicando ulteriormente la situazione.
Danni alle strutture pubbliche e interventi per la messa in sicurezza del quartiere
L’onda d’urto dell’esplosione ha provocato gravi danni in via dei Gordiani e nelle aree limitrofe, coinvolgendo almeno due scuole e un impianto sportivo comunale. La scuola dell’infanzia Balzani ha subito danni tali da richiedere un intervento di messa in sicurezza e una lunga fase di ripristino. Durante i lavori, i bambini saranno trasferiti in altre scuole del quartiere per garantire continuità didattica.
L’impianto sportivo Villa de Sanctis, danneggiato dalla forza dell’esplosione, ha visto la recinzione divelta rimossa e ricostruita. Le aree interne dell’impianto sono state messe in sicurezza, con il proposito di riaprire la struttura al più presto. Parallelamente, l’assessorato comunale sta valutando lo stato delle alberature del parco adiacente per consentirne l’accesso pubblico non appena possibile. Si stanno inoltre verificando eventuali danni negli alloggi comunali nell’area.
L’assessore alle Periferie Pino Battaglia ha convocato la cabina di regia straordinaria per coordinare le attività di emergenza e coordinamento operativo fra i diversi enti coinvolti. L’obiettivo è fornire supporto concreto alle famiglie colpite dall’incidente e ristabilire condizioni di sicurezza e calma nel quartiere, senza lasciare nessuno escluso dalle misure adottate.
Il dramma di Claudio Ercoli: dall’esplosione al decesso dopo due interventi
Claudio Ercoli, nato nel 1958 e incaricato della gestione dell’impianto di via dei Gordiani, è stato travolto da una palla di fuoco scaturita dall’esplosione mentre lavorava sulla cisterna del distributore di gpl. Un carabiniere lo ha estratto dalla sua auto in fiamme e lo ha portato al pronto soccorso su una pattuglia. Le ustioni interessavano il 55% del suo corpo e le sue condizioni sono apparse subito critiche.
Nella giornata precedente al decesso, l’uomo era stato sottoposto a un trapianto di pelle per provare a stabilizzare la situazione. Le cure intensive messe in atto dall’equipe medica non sono bastate; secondo quanto comunicato dalla Asl Roma 2, le condizioni di Ercoli sono peggiorate portando al decesso, attribuibile alla gravità delle lesioni. L’evento ha scosso la città, con messaggi di cordoglio da parte del sindaco Roberto Gualtieri, che ha espresso vicinanza alla famiglia, e del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il quale ha richiamato l’attenzione sulla necessità di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Conseguenze sociali e ambientali dell’incidente nel quartiere prenestino
L’esplosione non ha lasciato solo vittime e feriti, ma ha provocato un disagio diffuso tra i residenti di via dei Gordiani e del quartiere Prenestino. La chiusura temporanea di scuole e impianti sportivi ha stravolto le abitudini quotidiane di famiglie e bambini. La bonifica delle aree e la verifica della stabilità di edifici e aree verdi costituiscono una fase delicata, che le autorità comunali affrontano con interventi concreti.
Il sospetto di reati ambientali legati al rilascio di sostanze durante l’esplosione ha costretto l’amministrazione a impegnarsi nella sorveglianza e nelle analisi del territorio. Gli abitanti attendono risposte chiare anche sulle cause tecniche dell’incidente. La comunità si trova sotto la pressione di una crisi che, oltre al dramma umano, presenta un conto pesante in termini di sicurezza urbana e qualità della vita locale.
Le indagini proseguono. Le autorità continuano a monitorare la situazione, proteggendo le persone e gli spazi coinvolti in un evento che ha segnato profondamente quella porzione di Roma.