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Chiuso per un’ora il distretto sanitario di via Arturo Colautti a Roma per assenza del vigilante

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Un disservizio ha bloccato l’accesso al distretto sanitario di via Arturo Colautti, nel Municipio XII di Roma, provocando disagi a circa 300 persone. La struttura, punto di riferimento per esami del sangue e servizi ambulatoriali, è rimasta chiusa per un’ora a causa dell’assenza del vigilante, unico possessore della chiave per aprire i locali. Questo episodio ha sollevato l’attenzione della politica locale che ha richiesto chiarimenti immediati sull’accaduto.

L’incidente e il blocco degli accessi al distretto sanitario

La mattina del 2025, numerosi utenti si sono presentati al poliambulatorio di via Arturo Colautti per svolgere esami clinici e usufruire di diversi servizi sanitari, tra cui quelli di salute mentale. Nonostante l’orario di apertura previsto, la struttura è restata chiusa, poiché il personale addetto alla sorveglianza non si è presentato, impedendo l’ingresso. Questo ha causato un blocco totale delle attività per circa sessanta minuti, un tempo durante il quale chi si era recato sul posto non ha potuto accedere né ricevere informazioni immediate.

La chiave unica e l’attesa degli utenti

L’unico modo per aprire la struttura era nelle mani del vigilante che, per motivi non precisati, non si è presentato. Il disagio ha creato un ingorgo di utenti del tutto impreparati a questa situazione, con molti che hanno vissuto un’attesa prolungata e senza spiegazioni sul ritardo. L’effetto combinato di questa assenza ha rallentato tutto l’iter previsto per la giornata, con un impatto visibile sulle attività sanitarie di base del distretto.

La denuncia della consigliera regionale e la risposta della asl roma 3

A segnalare la situazione sono state diverse segnalazioni da parte dei cittadini e la denuncia della consigliera regionale del Partito Democratico, Emanuela Droghei. La consigliera ha definito la situazione “molto grave”, sottolineando l’importanza del presidio per numerosi servizi sanitari. Ha inoltre annunciato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale, chiedendo chiarimenti sulle responsabilità e sui provvedimenti da adottare per evitare simili disguidi.

La nota della asl roma 3

Dalle comunicazioni ufficiali della Asl Roma 3, è arrivata una nota di scuse rivolta agli utenti. La direzione ha chiarito che il ritardo nell’apertura è durato esattamente un’ora, fino alle 9.30. Ha anche evidenziato che il personale della Asl ha lavorato tempestivamente per mettere a disposizione il centro appena possibile, consentendo la ripresa delle attività. È stata sottolineata la conclusione di provvedimenti disciplinari rivolti alla società di vigilanza che gestisce il servizio, con l’obiettivo di impedire il ripetersi di questi eventi.

Impatti sul funzionamento e gestione del servizio di vigilanza

L’episodio ha messo in luce criticità nell’organizzazione del servizio di sorveglianza presso strutture sanitarie essenziali. La presenza di un unico responsabile per l’apertura ha rappresentato un punto debole, facilmente suscettibile a compromettere l’operatività quotidiana in caso di assenze o imprevisti. La mancanza di un sistema di backup o di un doppio set di chiavi ha amplificato il problema.

Le misure attivate

La Asl Roma 3, a seguito di quanto accaduto, ha attivato verifiche interne con la società di vigilanza incaricata. L’obiettivo principale è stabilire procedure più rigorose, garantire la presenza affidabile del personale e definire misure immediate per fronteggiare eventuali assenze. La sicurezza e l’accessibilità dei servizi sanitari restano una priorità, specie in strutture dove si svolgono attività di diagnostica e cura quotidiane.

Il caso di via Arturo Colautti evidenzia l’impatto diretto che la componente organizzativa può avere sul servizio sanitario pubblico e sulle persone che vi fanno affidamento. In assenza di un intervento corretto, si rischiano ripercussioni sulla fiducia degli utenti e sulla regolarità delle prestazioni offerte.

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