L’azienda ufi hydrogen, parte del gruppo ufi, ha ottenuto un finanziamento di circa 22 milioni di euro dal progetto europeo ipcei “hy2move”. Questo progetto riunisce 11 partner di sette paesi dell’unione europea con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie a idrogeno per la mobilità sostenibile. Ufi hydrogen rappresenta l’unica impresa italiana selezionata e si occupa di innovazioni legate alle membrane per celle a combustibile, con ricadute promettenti per veicoli e applicazioni fisse.
Il progetto hy2move e il ruolo di ufi hydrogen nella mobilità a idrogeno
“hy2move” è uno dei progetti principali raggruppati sotto l’iniziativa ipcei, che mira a favorire investimenti rilevanti nelle tecnologie ritenute strategiche per l’europa. In particolare, questo piano si concentra sull’idrogeno verde, un vettore energetico che promette zero emissioni grazie alla produzione da fonti rinnovabili.
Ufi hydrogen ha ottenuto il finanziamento per contribuire allo sviluppo di membrane MEA utilizzate nelle celle a combustibile. Queste membrane sono componenti chiave per trasformare l’idrogeno in energia elettrica pulita, indispensabili nei settori della mobilità come auto, treni, droni, navi e persino aviazione, ma anche in soluzioni fisse, come sistemi di backup per data center e applicazioni off grid.
La società, con sede in un nuovo stabilimento di 14.000 metri quadrati in trentino, ha avviato la propria attività nel primo trimestre 2025, imboccando la strada verso l’industrializzazione di soluzioni all’avanguardia per il mercato europeo.
Collaborazione con partner internazionali e sviluppo di protocolli condivisi
All’interno del workstream 2 del progetto hy2move, ufi hydrogen collabora con grandi nomi come michelin e hdf-energy. L’obiettivo principale è mettere a punto protocolli standardizzati per testare le prestazioni delle membrane MEA e delle celle a combustibile a cui sono abbinate.
Queste prove servono per valutare efficienza, durata e compatibilità delle membrane in diversi contesti d’uso, sia mobili che statici. Molta attenzione viene riservata all’affidabilità, un aspetto cruciale per trasformare la tecnologia da prototipo ad un prodotto commercializzabile su larga scala.
Il coordinamento tra i partner di vari stati europei favorisce un confronto costante sulle metodologie di test, facilitando così l’adozione di standard europei omogenei nel settore dell’idrogeno. Questo passaggio è decisivo per accelerare la diffusione delle fuel cell e garantirne la qualità.
Impatti occupazionali e investimenti in formazione nel contesto del progetto ipcei
Il progetto ipcei hy2move produce effetti importanti anche sul piano occupazionale. Sono previsti più di 3.600 nuovi posti di lavoro diretti in tutta europa, un segnale della crescita della filiera dell’idrogeno.
In italia l’apporto sarà significativo con 96 nuove assunzioni, concentrate in aziende come ufi hydrogen che stanno rafforzando la propria struttura produttiva e tecnica. L’espansione interessa ruoli specializzati nell’ingegneria, ricerca e sviluppo, produzione e controllo qualità.
Oltre alla crescita occupazionale, il programma ipcei prevede investimenti per sostenere la formazione accademica. Finanziamenti sono destinati a dottorati e tesi magistrali che favoriscono l’ingresso di giovani ricercatori nel campo dell’idrogeno e delle energie rinnovabili. Questo connubio tra impresa e università punta a fornire competenze concrete per sostenere l’industria in una fase cruciale di transizione energetica.