Un episodio recente ha sollevato indignazione e preoccupazione a Trento, dove un volontario dei vigili del fuoco ha vissuto un’esperienza sconcertante. Dopo un intervento, si è sentito male e, al pronto soccorso, gli è stato richiesto di pagare un ticket sanitario di 50 euro. Questo evento ha messo in luce problematiche più ampie riguardanti il supporto e la tutela dei volontari che operano in situazioni di emergenza.
i dettagli dell’episodio
Il 28 giugno, il volontario, residente nel comune dell’Alto Garda, è stato soccorso da un’ambulanza e trasportato all’ospedale di Arco. La notte precedente, aveva partecipato a un intervento per spegnere un incendio presso un’azienda di legname dei fratelli Santoni, situata in località Ceole, a nord del Lago di Garda. Dopo un ulteriore intervento a Palazzo Marchetti, nel centro di Arco, ha iniziato a lamentare affaticamento, mancanza di fiato e vertigini. I sintomi sono stati attribuiti all’intensa attività svolta e al caldo torrido di quei giorni.
Una volta giunto al pronto soccorso, il volontario ha subito controlli medici che hanno confermato che il suo stato di salute non era grave. Tuttavia, al termine delle visite, gli è stato richiesto di pagare un ticket di 50 euro, scatenando reazioni indignate da parte della comunità e dei media.
la reazione delle autorità
Il comandante dei vigili del fuoco di Arco, Stefano Bonamico, ha espresso il suo disappunto, sottolineando la problematicità del sistema burocratico. Ha affermato: “Se davvero la Provincia tiene ai suoi volontari, è opportuno che prenda delle misure contro un sistema di burocrazia che sembra non capire.” Il bollettino, ha aggiunto, sarà pagato dal Comandante, ma la situazione lascia tutti esterrefatti.
In risposta a questa vicenda, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha promesso una modifica del regolamento sanitario, dichiarando che “non ci sarà più il ticket per chi tra i volontari della protezione civile effettua servizi d’emergenza.” Questo provvedimento, in fase di approvazione, prevede l’esenzione del ticket sanitario per i volontari in caso di malori o infortuni durante il servizio.
la necessità di un cambiamento
Questa situazione ha aperto un dibattito più ampio sul trattamento dei volontari dei vigili del fuoco e dei membri della protezione civile. È fondamentale che i volontari, che dedicano il loro tempo e le loro energie per il bene della comunità, ricevano un riconoscimento non solo morale, ma anche pratico, in termini di supporto sanitario e amministrativo.
Le autorità provinciali stanno ora valutando come garantire un adeguato supporto a coloro che si dedicano al servizio di emergenza. È essenziale che i volontari non debbano affrontare ulteriori oneri burocratici quando mettono a repentaglio la loro salute per aiutare gli altri.
In Italia, i vigili del fuoco volontari rappresentano un pilastro fondamentale nella gestione delle emergenze, contribuendo a proteggere vite e beni in situazioni critiche. La loro formazione e dedizione sono essenziali, e il sistema sanitario deve garantire che le spese mediche per i volontari siano coperte senza alcun costo per loro.
In conclusione, si evidenzia la necessità di una riforma che tuteli i diritti dei volontari. La risposta immediata delle autorità è un passo nella giusta direzione, ma è solo l’inizio di un percorso che deve portare a una revisione più ampia delle politiche di supporto per tutti i volontari coinvolti in servizi di emergenza. In attesa della modifica del regolamento regionale, resta da vedere come evolverà questa situazione e quali ulteriori misure verranno implementate per garantire un adeguato riconoscimento ai volontari che, con coraggio e dedizione, si dedicano al bene della comunità.