Lo sgombero del presidio No Tav a Vicenza ha coinvolto diverse forze dell’ordine in una operazione svolta in mattinata. Il presidio, occupato da mesi dagli attivisti del centro sociale Bocciodromo, era diventato un punto di tensione nei pressi di un’area destinata a diventare un cantiere ferroviario. Ecco cosa è successo nel dettaglio.
Occupazione e caratteristiche del presidio no tav a vicenza
Gli attivisti del centro sociale Bocciodromo hanno occupato per vari mesi un boschetto adiacente alla linea ferroviaria nella zona di Vicenza. Questo spazio è stato trasformato con la costruzione di torrette di legno e piccole barricate, usate per presidiare l’area sia di giorno sia di notte. Lo scopo era impedire l’avvio dei lavori per un progetto infrastrutturale che interessa proprio quella zona.
I manifestanti, noti per le loro azioni di protesta contro il Tav, hanno organizzato turni continui di sorveglianza nell’area per mantenere il presidio attivo e opporsi alle operazioni di cantiere previste. La presenza è durata settimane, diventando una vera e propria occupazione stabile.
Le modalità dello sgombero e l’intervento delle forze dell’ordine
Alle 8 del mattino, reparti specializzati da Padova sono intervenuti per liberare l’area occupata dagli attivisti. Il dispositivo ha coinvolto carabinieri, polizia locale, polizia scientifica e vigili del fuoco. L’azione si è svolta rapidamente, con la polizia che ha intimato ai presenti di lasciare il luogo.
Alcuni manifestanti si sono incatenati a un cancello, rendendo più difficile l’accesso. Tra di loro anche una bambina che risultava tra gli occupanti. Dopo le richieste della Questura di sgombero, alcuni attivisti hanno deciso di abbandonare spontaneamente il presidio, mentre altri sono stati allontanati dalle forze dell’ordine con la forza.
Reazioni dei manifestanti e situazione sull’area al termine dell’operazione
Non tutti i presenti hanno ceduto subito al blitz. Alcuni attivisti si sono rifiutati di lasciare le barricate che avevano costruito e hanno continuato a rimanere all’interno del boschetto. L’area, tuttavia, è stata quasi del tutto liberata da chi occupava in modo stabile.
L’intervento della polizia ha segnato un momento di forte tensione nel contesto delle proteste No Tav a Vicenza. La zona, destinata ad accogliere nuovi cantieri, ora è sotto stretto controllo delle forze dell’ordine per evitare ulteriori occupazioni.