Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, si trova al centro di un acceso dibattito al Parlamento Europeo, in seguito a una mozione di sfiducia proposta da europarlamentari di destra. Con una ferma dichiarazione, ha respinto le accuse di irregolarità riguardanti la fornitura di vaccini durante la pandemia di Covid-19, sostenendo che le sue azioni sono sempre state trasparenti e condotte nell’interesse degli Stati membri.
Le accuse contro Von der Leyen
La mozione di sfiducia, guidata dal romeno Gheorghe Piperea del gruppo ECR (Identità e Democrazia), accusa Von der Leyen di aver tradito il suo mandato democratico, in particolare per quanto riguarda i contratti con Pfizer, che nel gennaio 2021 hanno portato all’acquisto di 300 milioni di dosi di vaccino. Un aspetto controverso è rappresentato dai messaggi scambiati tra Von der Leyen e Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, tramite sms personali. Questa questione è diventata oggetto di un contenzioso legale, con il New York Times che ha portato la Commissione Europea in tribunale per ottenere la divulgazione di tali comunicazioni. A maggio 2023, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che non c’erano motivi validi per negare la pubblicazione di questi messaggi.
La difesa di Von der Leyen
Durante il suo intervento in Aula a Strasburgo, Von der Leyen ha sottolineato l’importanza dei contatti diretti con i produttori di vaccini e con esperti del settore, tra cui scienziati e funzionari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ha affermato: «In quella fase drammatica, abbiamo fatto tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini europei», evidenziando che tutte le decisioni sono state prese in modo collettivo e trasparente, coinvolgendo tutti e 27 gli Stati membri.
Nonostante le sue parole, il clima in Aula era teso, con i deputati di destra che hanno interrotto il suo discorso con proteste e contestazioni. La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, è stata costretta a intervenire per mantenere l’ordine. Von der Leyen ha ribadito il suo impegno a lavorare con il Parlamento in modo più collaborativo, specificando che si rivolge alle forze pro-europee e pro-democrazia.
La posizione di Fratelli d’Italia
Un elemento interessante da considerare è la posizione di Fratelli d’Italia (FdI) all’interno di questo contesto. Il partito, che fa parte del gruppo ECR, ha dovuto affrontare una difficile situazione interna. Da un lato, c’è stata la volontà di sostenere Von der Leyen, con cui hanno stabilito buoni rapporti; dall’altro, la pressione di non allinearsi completamente con le posizioni più estreme della destra europea. Nicola Procaccini, esponente di FdI, ha provato a distaccarsi dalla mozione di sfiducia definendola un “errore” e un “regalo” ai loro avversari politici, sottolineando che il voto sarebbe fallito e non avrebbe raggiunto il sostegno necessario.
Le tensioni all’interno del Parlamento sono amplificate dalle critiche provenienti dalle forze di centrosinistra, come Verdi, Socialisti e Liberali, che hanno colto l’occasione per attaccare l’ECR, accusandolo di estremismo e di mettere a rischio i valori europei. I rappresentanti di questi gruppi hanno chiesto chiarimenti su quali alleanze l’Unione Europea intenda formare per il futuro. «Diteci chiaramente con chi volete costruire l’Europa», ha chiesto Iratxe García Pérez, leader del gruppo S&D, evidenziando l’ambiguità delle alleanze tra il Partito Popolare Europeo (PPE) e l’ECR.
La questione dei vaccini e della gestione della pandemia ha riacceso il dibattito su come l’Unione Europea si sia comportata durante i momenti più critici. Molti cittadini, così come i politici, sono preoccupati per la trasparenza delle decisioni e per la gestione dei contratti con le aziende farmaceutiche. La situazione attuale non rappresenta solo una battaglia personale per Von der Leyen, ma un test cruciale per la credibilità dell’intera Commissione Europea in un momento in cui la fiducia nelle istituzioni è già sotto pressione.
In sintesi, mentre l’Europarlamento si prepara a votare sulla mozione di sfiducia, sarà interessante osservare se Von der Leyen riuscirà a mantenere la sua posizione e come le dinamiche politiche all’interno dell’Unione Europea evolveranno. La questione dei vaccini, lungi dall’essere risolta, continua a sollevare interrogativi su trasparenza, responsabilità e le relazioni tra le istituzioni europee e i cittadini. Con le temperature politiche in aumento e il dibattito che si intensifica, il futuro di Von der Leyen e della Commissione Europea rimane incerto.