La situazione in Venezuela resta critica. L’ong “Un Mondo senza Bavaglio” ha pubblicato un rapporto che descrive un peggioramento marcato dei diritti umani e delle condizioni di vita nel Paese sudamericano. Aumentano le violenze, le privazioni e le carenze nei servizi essenziali, mentre cresce la repressione da parte delle autorità. Questi dati offrono un quadro aggiornato e allarmante della realtà venezuelana nel 2024.
La repressione e le violazioni dei diritti umani in aumento nel 2024
Secondo il rapporto presentato dall’ong, la repressione da parte delle forze di sicurezza dello Stato si è intensificata notevolmente nel corso dell’ultimo anno. Nel 2024 sono stati registrati 522 omicidi commessi da agenti statali, in gran parte contro giovani provenienti da fasce popolari. Questo dato evidenzia una dinamica di violenza mirata, che colpisce soprattutto chi vive nelle periferie o in condizioni socio-economiche svantaggiate.
L’associazione ha segnalato anche un drastico aumento delle detenzioni arbitrarie, 2.635 solo nella seconda metà del 2023, periodo segnato proprio dalle proteste scaturite dai risultati elettorali. Le catture senza giusto processo rappresentano una forma di intimidazione che limita il diritto alle manifestazioni pacifiche e restringe lo spazio civile. L’impunità per questi abusi è preoccupante, in quanto non ci sono ancora stati procedimenti chiari né condanne nei confronti dei responsabili.
L’ong sottolinea che il clima di terrore istituzionalizzato incide sulla vita quotidiana degli abitanti, che subiscono tra l’altro contenuti controlli e minacce continue. Le violazioni dei diritti si riflettono anche nella limitazione delle attività giornalistiche e di associazioni indipendenti che cercano di denunciare i fatti.
Drastico calo nell’accesso ai servizi essenziali per la popolazione
Il rapporto offre dati precisi sulle carenze che investono l’erogazione di servizi base destinati alle famiglie venezuelane. Circa il 45,6% dei nuclei familiari ha subito interruzioni regolari nella fornitura dell’acqua potabile. Questo dato riguarda sia le grandi città, sia i piccoli centri abitati, determinando gravi disagi igienico-sanitari e ostacolando le attività quotidiane.
Problemi analoghi riguardano la distribuzione dell’elettricità: il 69% delle famiglie affronta frequenti black-out. La fragilità della rete elettrica mette a rischio il funzionamento di ospedali, scuole e servizi pubblici, aggravando la condizione di fragilità sociale già evidente. A questo si aggiunge la difficoltà nell’accesso al gas, che solo meno del 30% dei cittadini riceve regolarmente, con ripercussioni sia sulla cucina che per il riscaldamento.
I trasporti pubblici sono diventati un lusso: appena il 20% delle famiglie può contare su un servizio stabile e regolare. Le difficoltà nelle infrastrutture limitano gli spostamenti, impedendo a molti lavoratori e studenti di raggiungere i posti di lavoro o i centri di formazione. Di conseguenza, la mobilità rallenta e aumenta l’isolamento delle comunità più disagiate.
Carenze nel sistema sanitario, ospedali sempre più in difficoltà
L’accesso alle cure mediche ha subito un peggioramento significativo. L’ong racconta che nel 91% degli ospedali pubblici i pazienti devono fornire di tasca propria i medicinali e i materiali necessari per eventuali interventi e trattamenti. Questa pratica testimonia la mancanza di risorse e di forniture all’interno delle strutture sanitarie, aggravando la sofferenza dei malati più vulnerabili.
Le attese per visite, operazioni o trattamenti si allungano a causa della carenza di personale e dei macchinari obsoleti. Oltre al problema economico, la fragilità del sistema sanitario crea insicurezza e sfiducia, particolarmente tra chi non può permettersi cure private. Senza misure urgenti, il rischio è che aumentino le morti evitabili e si diffondano malattie prevenibili.
L’accesso complicato alle strutture e la difficoltà di sostenere le spese mediche si riflettono direttamente anche sulla qualità della vita. Molte famiglie, specie nelle zone più fragili, faticano a garantire cure adeguate ai propri cari. L’assenza di interventi pubblici concreti rende la situazione sanitaria sempre più precaria.
Il quadro complessivo di un paese in emergenza umanitaria
La fotografia scattata dal rapporto mostra un Venezuela stretto tra repressione politica, crisi sociale e collasso degli apparati pubblici. La combinazione di violenze da parte delle forze dell’ordine, carenze nei servizi essenziali e difficoltà nell’accesso alla sanità evidenzia un contesto di emergenza dentro cui vivere diventa sempre più arduo.
L’ong “Un Mondo senza Bavaglio” lancia un appello affinché l’attenzione internazionale non si spenga su questa realtà. Ricordare cosa succede significa anche poter esercitare pressioni affinché si rispettino i diritti fondamentali e si realizzino interventi mirati. Al momento i dati mostrano un peggioramento delle condizioni rispetto agli anni precedenti, accompagnato da una mancanza di dialogo politico e da un isolamento crescente.
La crisi umanitaria venezuelana rimane uno dei temi più urgenti nel panorama latinoamericano e continua ad avere ripercussioni dirette sulla vita di milioni di persone. Le condizioni attuali impongono un monitoraggio rigoroso e una mobilitazione per evitare ulteriori danni alla popolazione civile.