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Imbrattata la statua di Caio Mario ad arpino con riferimenti a Benito Mussolini: indagini in corso

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Nella notte tra il 26 e 27 aprile 2025, ad arpino, una delle piazze centrali è stata teatro di un gesto vandalico che ha suscitato molta attenzione. La statua in bronzo del console caio mario, simbolo della città in provincia di frosinone, ha subito un atto di imbrattamento con scritte riferite a benito mussolini. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per chiarire la natura e le motivazioni di quanto accaduto.

Il luogo e il significato storico della statua di caio mario ad arpino

La statua di caio mario si trova su un basamento in piazza municipio, proprio davanti al palazzo che ospita l’antico liceo tulliano, sede storica di formazione per molti abitanti del luogo. Caio mario fu un generale e uomo politico romano celebrato come fondatore di importanti legioni, e il suo monumento rappresenta un legame con il passato di arpino e dell’intera regione laziale.

Sul piedistallo è incisa una targa in marmo con una dedica che ne celebra le gesta militari e il ruolo nel rafforzamento dell’impero romano. Questa epigrafe è stata più volte modificata nel corso del tempo, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, quando furono cancellati riferimenti legati al regime fascista presenti durante il ventennio.

Ad arpino il monumento non è solo un simbolo storico ma anche parte del patrimonio identitario della comunità, tanto che la sua collocazione di fronte all’istituto scolastico e al municipio ne sottolinea la centralità nella vita cittadina.

La scritta vandalica e il contesto della rimozione degli elementi fascisti

Nella notte appena trascorsa, qualcuno ha scritto con un pennarello sulle due righe bianche della targa la frase “Benito Mussolini, Dvce”. Queste due righe erano rimaste vuote da decenni perché le iscrizioni e simboli legati al regime fascista furono eliminati dopo la caduta del ventennio.

Nel dopoguerra, gran parte delle testimonianze pubbliche di quel periodo furono cancellate o modificate per distanziarsi dal passato dittatoriale. In quel contesto, alcune iscrizioni sono state lasciate volutamente in bianco proprio per evitare riferimenti a figure come mussolini nelle aree pubbliche.

L’atto di aggiungere una scritta con il nome del capo del fascismo richiama quindi un periodo storico controverso. Non è ancora chiaro se il gesto voglia essere un atto di nostalgia politica o semplice vandalismo. La scelta del monumento di caio mario, una figura romana, come obiettivo del vandalo è significativa, forse indicativa di un tentativo di collegare storia antica e fascismo.

Le indagini dei carabinieri e le ricerche dell’imbrattatore

I carabinieri della compagnia di sora hanno immediatamente avviato le indagini per identificare il responsabile dell’atto. Hanno già acquisito e stanno esaminando i filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza presenti in piazza.

L’obiettivo degli investigatori è verificare l’orario preciso dell’imbrattamento e riconoscere i movimenti sospetti. Le forze dell’ordine puntano a individuare il colpevole, stabilirne le motivazioni e valutare se si tratti di un singolo episodio o di una possibile provocazione politica.

Riflessioni sui simboli storici e la memoria pubblica

Nel corso degli ultimi anni non sono mancati segnali di riflessione attorno ai simboli storici e al loro significato, soprattutto in relazione a figure controverse come mussolini. Questo episodio solleva nuovi interrogativi anche su come la memoria pubblica venga gestita e su quanto certi temi restino sensibili in alcune aree del paese.

Per ora, la priorità resta quella di capire chi ha materialmente scritto sulla targa e perché. Le autorità mantengono la massima riservatezza sull’indagine e vigilano per evitare il ripetersi di simili episodi.

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