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Il Brasile punta a triplicare il commercio con l’India e rilancia una partnership strategica a Brasilia

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Il presidente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva e il primo ministro indiano Narendra Modi hanno confermato a Brasilia l’intenzione di rafforzare i legami economici e politici tra i due paesi. L’incontro arriva subito dopo il vertice dei Brics tenutosi a Rio de Janeiro e pone attenzione sul commercio bilaterale, il multilateralismo e la cooperazione in vari ambiti, tra cui energia e tecnologia. Questa nuova fase segna un tentativo concreto di espandere la collaborazione commerciale partendo da 12 miliardi di dollari fino a raggiungere 36 miliardi.

L’obiettivo di triplicare il commercio bilaterale brasiliano-indiano

Durante l’incontro a Brasilia, Lula ha illustrato il progetto di triplicare il valore degli scambi commerciali tra Brasile e India. L’attuale volume è di 12 miliardi di dollari, che il governo brasiliano vuole portare a 36 miliardi. Per facilitare questo salto, Lula ha proposto la costituzione di un consiglio imprenditoriale congiunto, formato da rappresentanti economici e industriali dei due paesi. Questo organismo avrà il compito di individuare le opportunità e rimuovere gli ostacoli per l’export brasiliano verso l’India. Tra i prodotti su cui Brasilia punta l’attenzione ci sono il pollo e il cotone, merci che potrebbero avere grande domanda nel mercato indiano.

L’intenzione è anche di estendere l’accordo commerciale tra Mercosur e India per includere nuove categorie di beni e servizi. Il Mercosur è il blocco commerciale sudamericano di cui il Brasile fa parte e siglare intese più ampie con l’India potrebbe portare a incrementi significativi negli scambi di prodotti agricoli, industriali e tecnologici. Lula si è mostrato convinto che una partnership così stretta tra due fra le maggiori economie emergenti produrrà anche ricadute positive in termini di sviluppo e investimenti.

Multilateralismo e istituzioni internazionali

A pochi giorni dal summit dei Brics a Rio de Janeiro, Lula e Modi hanno sottolineato l’importanza di mantenere vivo il multilateralismo. Entrambi hanno rinnovato l’appello per una riforma del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, chiedendo che India e Brasile ricevano un seggio permanente. Questa richiesta è stata inserita anche nella dichiarazione finale del vertice dei Brics, segnalando una posizione condivisa fra diversi paesi emergenti. Si tratta di una richiesta politica ed economica che mira a rendere il consiglio più rappresentativo delle realtà geopolitiche attuali.

Nel corso del vertice, Lula ha parlato anche della necessità di difendere la pace in un mondo segnato da tensioni crescenti. Il presidente attraverso l’appello al multilateralismo cerca di costruire un fronte comune che possa affrontare complessità internazionali senza ricorrere a contrapposizioni unilaterali. La cooperazione tra Brasile e India, in questa luce, rappresenta un modello di dialogo e collaborazione che può essere esteso ad altre nazioni.

Cooperazione su energia, tecnologia, sanità e lotta al crimine

Al centro dei colloqui di Brasilia ci sono state diverse aree di collaborazione, dalla transizione energetica ai bio-combustibili, dalla tecnologia alla sanità. Lula e Modi hanno discusso di come i due paesi possono lavorare insieme per sviluppare fonti energetiche più sostenibili, puntando ad accelerare la riduzione delle emissioni inquinanti. Il settore dei biocarburanti è uno degli ambiti in cui Brasilia vanta competenze consolidate e vorrebbe scambiare know-how con New Delhi.

Altri temi trattati includono la difesa e la cooperazione nella lotta al crimine organizzato. La presenza di sfide globali come il terrorismo e il traffico illecito rende necessaria la condivisione di informazioni e strategie fra governi con interessi comuni. L’ambito sanitario, rafforzato dall’esperienza della pandemia, resta un campo prioritario per sviluppare nuovi modelli di collaborazione e condividere risorse.

Lula ha sostenuto anche la candidatura dell’India per ospitare la conferenza Cop33 sul clima, ribadendo l’intesa tra i due paesi sulle emergenze legate a fame, povertà e cambiamenti climatici. Questa alleanza, quindi, va oltre i semplici affari e affronta problemi globali che richiedono interventi coordinati.

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