La nuova legge fiscale firmata da Donald Trump modifica drasticamente gli impegni ambientali degli Stati Uniti, aumentando le emissioni di gas serra e rallentando la transizione verso le energie rinnovabili. Secondo studi recenti, questa manovra porterà a un incremento di 7 miliardi di tonnellate di emissioni entro il 2030, con pesanti conseguenze economiche e climatiche a livello globale.
Gli obiettivi climatici degli Stati Uniti dopo l’approvazione della nuova legge fiscale
Il Congresso statunitense ha approvato rapidamente la legge fiscale, nota come Big Beautiful Bill, nonostante le critiche per l’impatto ambientale che comporta. Il testo, divenuto legge dopo la firma di Trump, cancella di fatto gli obiettivi climatici fissati dall’amministrazione Biden.
Prima di questa norma, gli Stati Uniti si erano impegnati a ridurre le emissioni di gas serra del 50-52% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, come parte dell’Accordo di Parigi. Quel target ora sembra irraggiungibile. Le nuove analisi del progetto REPEAT della Princeton University mostrano che le emissioni scenderanno solo del 3% entro il 2030 rispetto ai livelli attuali. Questo significa che i gas serra rimarranno praticamente stabili e 2 miliardi di tonnellate sopra il limite fissato per quella data.
L’impatto cumulativo del nuovo corso sulle emissioni sarà un aumento di 7 miliardi di tonnellate rispetto agli impegni di Parigi entro il 2030. Il costo sociale di questo aumento, calcolato dall’Agenzia per la Protezione Ambientale statunitense, supera i 1.600 miliardi di dollari a danno del clima globale.
Il ruolo della legge fiscale sulla transizione energetica e i suoi effetti sul mercato
Il Big Beautiful Bill ha eliminato quasi tutti i crediti d’imposta destinati alle energie rinnovabili, ai veicoli elettrici e agli interventi di efficientamento energetico, elementi fondamentali del piano Inflation Reduction Act di Biden. Il risultato atteso è una frenata nell’espansione del solare e dell’eolico, insieme a una riduzione delle vendite di veicoli elettrici che, fino a ora, avevano contribuito a contenere i consumi fossili.
Il testo finale cancella i crediti d’imposta per nuovi progetti di energia rinnovabile a partire dal 2026, contrariamente alle disposizioni della bozza che li prevedeva fino al 2032 con una detrazione del 30%. Curiosamente, la legge mantiene condizioni migliori per l’eolico rispetto a quelle chieste dai repubblicani della Camera, tuttavia l’impatto rimane comunque negativo.
Questa frenata ha ripercussioni dirette sui costi dell’energia. La riduzione dei veicoli elettrici in circolazione determina un aumento nel consumo di benzina e gasolio. Unito al rallentamento nella costruzione di impianti solari ed eolici, mentre la domanda di energia continua a salire, porta a un incremento atteso del 7% nei prezzi dell’elettricità per i consumatori domestici entro il 2026, pari a circa 110 dollari in più per famiglia.
Analisi dettagliata dell’università di princeton sugli impatti economici e ambientali
La Princeton University ha elaborato uno studio sintetico sull’impatto del Big Beautiful Bill, mettendo in chiaro i cambiamenti attesi fino al 2035. Gli incrementi nei costi energetici per le famiglie americane sono stimati in circa 165 dollari nel 2030, che salgono a più di 280 dollari entro il 2035.
Gli investimenti collettivi nel settore energetico caleranno di 500 miliardi di dollari nel periodo 2025-2035, un segno di minor interesse verso le rinnovabili e la sostenibilità. La capacità aggiuntiva di produzione da fonti solari diminuirà di 29 gigawatt entro il 2030 e quasi 140 gigawatt entro il 2035. L’energia eolica subirà un taglio ancora più drastico: 43 gigawatt in meno entro il 2030 e 160 gigawatt in meno entro il 2035.
Questa riduzione nella capacità delle rinnovabili si traduce in una perdita netta di produzione di energia pulita superiore a 820 terawattora entro il 2035. Per capire la portata del dato, si tratta di una quantità d’energia inferiore a quella fornita attualmente dall’intero settore del nucleare o del carbone negli USA. L’insieme di questi effetti mostra quanto questa legge rallenti il percorso verso una fonte energetica meno inquinante e più sostenibile.
I dati confermano che la nuova normativa muta profondamente l’impegno ambientale degli Stati Uniti, con effetti concreti sulle emissioni, i costi domestici e lo sviluppo delle tecnologie verdi. La transizione verso un modello energetico più pulito si sposta ora più lontano dal traguardo previsto.