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Eni punta sull’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale per la neutralità carbonica al 2050

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Eni ha delineato una strategia basata sull’uso della tecnologia per supportare la decarbonizzazione e garantire un accesso sostenibile all’energia entro il 2050. Il percorso della compagnia si sviluppa attraverso un mix di strumenti tradizionali e soluzioni avanzate, mantenendo un approccio aperto verso le migliori opzioni tecnologiche disponibili. Questo modello è stato pensato per permettere una transizione energetica coerente con l’ambiente e con l’equità sociale.

L’innovazione tecnologica al centro della strategia eni

Eni ha deciso di affidarsi a un modello articolato che combina diversi elementi per potenziare la propria innovazione. Il primo pilastro consiste nell’utilizzo di competenze interne molto specializzate, capaci di adattarsi ai cambiamenti e di sperimentare nuove strade. Il secondo riguarda la creazione di partnership con università e centri di ricerca, italiani e internazionali, oltre alla collaborazione con partner industriali di rilievo. Infine, il gruppo spinge fortemente sul sistema di “open innovation”, che stimola la cooperazione con attori esterni, così da ridurre i rischi degli investimenti e ampliare le possibilità di sviluppo tecnologico.

Un modello flessibile e multiforme

Il risultato è un modello flessibile e multiforme, che evita di limitarsi a una sola tecnologia o a un unico tipo di approccio. Eni intende così sfruttare i vantaggi di metodi consolidati e allo stesso tempo sperimentare soluzioni innovative, mantenendo la neutralità tecnologica come principio guida.

Intelligenza artificiale: un motore chiave della trasformazione

L’intelligenza artificiale assume un ruolo centrale nel progetto di trasformazione di Eni. La compagnia la utilizza in molteplici contesti per migliorare le prestazioni operative e accelerare processi di ricerca e sviluppo. L’approccio della società si basa su valori fondamentali: responsabilità, etica e rispetto della centralità dell’essere umano.

L’uso dell’AI si estende ad attività come il monitoraggio degli impianti, prevedendo malfunzionamenti e ottimizzando le operazioni quotidiane. In questo modo si punta a ridurre costi e rischi, aumentando nel contempo la sicurezza degli asset. Parallelamente, l’AI supporta i ricercatori con nuovi strumenti per esplorare materiali e processi, riducendo tempi e costi per testare soluzioni innovative.

Intelligenza artificiale e valori etici

“L’approccio della società si basa su valori fondamentali: responsabilità, etica e rispetto della centralità dell’essere umano.”

Il ruolo decisivo del supercalcolo per gestire i dati complessi

Per applicare efficacemente l’intelligenza artificiale serve una grande capacità di calcolo: in quest’ottica, il supercalcolo è fondamentale. La potenza a disposizione permette ad Eni di analizzare enormi volumi di dati e di elaborare modelli sofisticati. Questo supporta le attività in diversi ambiti, a partire dalla manutenzione predittiva, dove si analizzano segnali e parametri per prevenire guasti.

L’uso del supercalcolo facilita anche la gestione dell’energia, regolando flussi e consumi in tempo reale. Inoltre, permette lo sviluppo di gemelli digitali, modelli virtuali degli impianti che aiutano a testare scenari e migliorare le prestazioni senza fermare la produzione reale. Così, Eni riesce a ottimizzare funzioni essenziali senza compromettere sicurezza e continuità operativa.

Applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale nel lavoro quotidiano

Oltre all’efficienza industriale, l’intelligenza artificiale trova applicazione diretta nel supporto ai dipendenti. Eni ha sviluppato strumenti definiti “co-pilota” che affiancano i lavoratori nelle attività quotidiane, automatizzando compiti ripetitivi e aumentando la precisione di alcune operazioni. Questi strumenti migliorano la qualità del lavoro e consentono al personale di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.

Allo stesso tempo, l’AI favorisce una comunicazione più fluida tra team e consente una gestione migliore delle informazioni, semplificando i processi decisionali. Le tecniche digitali diventano così leve per potenziare competenze e rendere le attività meno onerose e più sicure, promuovendo un ambiente professionale più efficiente.

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