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Aumento della presenza militare federale a los angeles provoca tensioni in città

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Una nuova fase di mobilitazione delle forze federali a Los Angeles accende preoccupazioni e proteste. Dopo l’avvio a giugno di arresti di massa da parte dell’ICE, lunedì mattina si è verificata una manifestazione di forza senza precedenti nel parco MacArthur, cuore urbano della città californiana. Decine di agenti armati, tra cui soldati della Guardia Nazionale, hanno bloccato aree circostanti, spingendo la sindaca Karen Bass a intervenire direttamente.

Schieramento militare a macarthur park e impatto sulla comunità

Lunedì intorno alle 10 locali , un gruppo imponente di agenti federali ha fatto irruzione a MacArthur Park. Tra i partecipanti, circa 90 soldati della Guardia Nazionale hanno presidiato le strade, un’azione molto più aggressiva rispetto ai precedenti interventi, che si limitavano principalmente a sorvegliare edifici federali nel centro di Los Angeles. La presenza includeva agenti a cavallo e veicoli militari corazzati.

I video mostrano le forze in formazione compatta, con armi spianate, mentre disperdono le persone in vari punti del parco. Tra coloro che si trovavano sul posto c’erano bambini impegnati in un campo estivo, esponendo un quadro di tensione anche per i più vulnerabili. La rapidità e la durezza dell’intervento hanno suscitato stupore e subito scatenato reazioni forti, soprattutto nella comunità di immigrati presente nella zona.

Reazioni degli attivisti e ruolo della sindaca karen bass

Fin dai primi giorni della presenza federale, gruppi di attivisti per i diritti degli immigrati hanno monitorato l’area con azioni costanti. Da settimane girano nei quartieri con volantini, megafoni e avvocati pronti a intervenire, documentando ogni movimento delle forze dell’ordine. La nuova escalation ha portato decine di loro a radunarsi a MacArthur Park per opporsi all’intervento.

La sindaca democratica Karen Bass ha raggiunto il sito e denunciato pubblicamente la modalità dell’operazione. Tramite telefono, ha chiesto direttamente ai responsabili federali di ritirare le truppe. Ha definito l’azione “un’operazione militare in piena regola” senza che risultassero arresti effettuati, sottolineando che lo scopo appariva quello di intimorire la popolazione immigrata.

Bass ha inoltre criticato duramente la presenza della Guardia Nazionale del California, sequestrata dallo Stato per essere utilizzata in questa missione, e il dispiegamento di marines addestrati a combattimenti esterni, sottolineando come tali forze non appartengano alla gestione ordinaria della sicurezza cittadina. Per la sindaca, questi sviluppi risultano contrari allo spirito democratico e costituiscono un eccesso fuori luogo.

Contesto delle operazioni dell’ice e tensioni sociali a los angeles

Le azioni dell’Immigration and Customs Enforcement nella metropoli sono in corso dal 6 giugno 2024, quando sono scattate le prime ondate di arresti mirati su larga scala. Questi interventi si concentrano su quartieri con forte presenza di immigrati irregolari, cercando di identificare e trattenere chi si trova negli Stati Uniti senza documenti in regola.

Le misure hanno innescato una crescente mobilitazione civile e polemiche politiche. Diverse organizzazioni umanitarie e sindaci locali hanno criticato la strategia adottata, ritenendola troppo aggressiva e vulnerabile ai rischi di violazioni dei diritti. La presenza di agenti armati nelle aree pubbliche, come i parchi, amplifica il senso di paura tra le famiglie e alimenta tensioni latenti in una città già segnata da complesse dinamiche sociali.

Mutamento della risposta federale e conseguenze

Parallelamente, la decisione di impiegare la Guardia Nazionale e i marines sottolinea un mutamento nel tipo di risposta federale, spostandola verso una modalità più orientata allo scontro diretto piuttosto che alla semplice sorveglianza. Questo ha aperto un dibattito di natura politica sulla legittimità e sui limiti di tali interventi all’interno del territorio statunitense.

Le immagini e le testimonianze raccolte mostrano un clima di forte conflitto tra autorità e comunità. Le opposizioni intendono proseguire nella vigilanza attiva per difendere diritti e sicurezza delle persone coinvolte direttamente nelle operazioni federali. Gli sviluppi futuri potrebbero condizionare l’evoluzione delle politiche migratorie e delle strategie di ordine pubblico in città come Los Angeles.

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