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Panama chiede al parlamento europeo di riconoscere i progressi per uscire dalla lista nera antiriciclaggio

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Panama ha rivolto un appello al Parlamento europeo dopo che alcuni partiti hanno presentato una mozione per mantenere il paese nella lista delle giurisdizioni ad alto rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. L’ambasciatore panamense angel riera ha sottolineato i passi fatti dal suo governo per rispettare gli standard internazionali, chiedendo un riconoscimento formale dei progressi ottenuti. La situazione resta al centro di un dibattito politico che si deciderà in aula mercoledì prossimo.

La posizione di panama riguardo l’inserimento nella lista europea

L’ambasciatore di Panama presso l’Unione Europea, angel riera, ha definito la permanenza del paese nella lista nera “fonte di profonda preoccupazione”. La sua missiva al Parlamento europeo segnala come tale classificazione non tenga conto delle numerose riforme normative e dei miglioramenti pratici messi in atto per garantire la trasparenza e la conformità con le indicazioni internazionali. Questi cambiamenti, in linea con le richieste del gruppo di azione finanziaria internazionale , dovrebbero aver permesso a Panama di superare le criticità iniziali legate al controllo sui flussi di denaro e sulla prevenzione del finanziamento al terrorismo.

L’ambasciatore ha rimarcato che, nonostante l’impegno a rispettare i parametri europei, l’elenco continua a includere Panama, alimentando una percezione di discriminazione ingiustificata. Tale valutazione impedisce al paese di allontanarsi dallo stigma associato a pratiche finanziarie poco chiare, anche se le prove mostrano una realtà diversa. Nel suo messaggio, riera invita i legislatori a considerare le evidenze e le modifiche normative recenti, perché la lista perde così la sua funzione correttiva per assumere un valore punitivo.

Impatti economici e reputazionali della permanenza nella lista nera

Restare inseriti in questa lista comporta, secondo il diplomatico, conseguenze concrete e negative sul piano economico e reputazionale. Le aziende e gli investitori stranieri tendono a mostrarsi diffidenti verso un paese segnalato come ad alto rischio, penalizzando gli scambi commerciali e gli investimenti diretti. L’impatto di questa diffidenza si traduce spesso in difficoltà di accesso ai servizi bancari, maggiori costi per le transazioni e un rallentamento dello sviluppo nazionale.

L’ambasciatore ha messo in luce come queste difficoltà limitino la crescita economica di Panama a discapito del benessere dei suoi cittadini. Le restrizioni sui canali finanziari complicano le operazioni di imprese e privati, rallentando progetti anche legati all’innovazione e all’internazionalizzazione. Questa condizione ha poi un effetto a catena sulle entrate fiscali dello Stato, rendendo più ardua la strategia di investimento pubblico. L’uscita dalla lista consentirebbe al paese di riacquisire fiducia e stabilità, strumenti chiave per lo sviluppo economico.

Incertezze nel processo decisionale europeo e implicazioni politiche

L’ambasciatore angel riera ha espresso preoccupazione anche per l’incertezza che circonda il processo di revisione delle liste da parte dell’Unione Europea. Questa opacità potrebbe mettere in discussione la credibilità delle istituzioni europee e indebolire il quadro normativo che l’UE vuole invece rafforzare. Il caso di Panama, aggiunge riera, evidenzia la necessità di procedure più trasparenti e coerenti, in grado di premiare i risultati sul campo e di evitare sanzioni non supportate da elementi oggettivi.

Il dibattito parlamentare e le ricadute internazionali

Il dibattito parlamentare in programma mercoledì rappresenta un momento decisivo. Le decisioni prese influenzeranno non solo Panama ma l’immagine dell’Unione come garante di leggi e giustizia economica. L’evoluzione del contenzioso potrebbe definire un precedente sulla gestione dei paesi segnalati per rischi finanziari, con possibili ripercussioni sugli scambi internazionali e i rapporti diplomatici. Gli sviluppi sono dunque seguiti con attenzione da più governi e operatori del mercato.

I prossimi giorni chiariranno la posizione del Parlamento europeo dopo la pressione di Panama e la spinta di altre forze politiche che vogliono mantenere il paese nella lista. Gli occhi restano puntati sulla capacità del sistema europeo di combinare tutela e giustizia nelle sue scelte.

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