Copenaghen lancia CopenPay, l’app che premia turisti e residenti per azioni ecologiche: da giri in bici a raccolta rifiuti. Un nuovo approccio al turismo sostenibile da imitare.
In un momento in cui il turismo di massa crea attriti in molte città europee, Copenaghen sceglie una via alternativa: premiare chi si comporta in modo sostenibile. Nasce così CopenPay, il nuovo programma lanciato da Wonderful Copenhagen per incoraggiare i visitatori a vivere la città nel rispetto dell’ambiente. Non si tratta solo di un incentivo, ma di un vero e proprio cambio di mentalità, che punta a trasformare ogni turista in un alleato del territorio.
Cos’è CopenPay e perché potrebbe cambiare il modo di viaggiare
Il progetto, in fase pilota tra il 15 luglio e l’11 agosto, ha già suscitato l’interesse di media, amministrazioni e operatori turistici. Con CopenPay, turisti e residenti possono guadagnare punti compiendo azioni sostenibili: usare la bicicletta, raccogliere rifiuti nei canali, spostarsi con i mezzi pubblici o partecipare ad attività green. I punti accumulati danno diritto a ricompense immediate, come caffè, gelati, biglietti per musei, tour in kayak, esperienze culturali.
Le attività sono organizzate su tre livelli di difficoltà, con sfide settimanali che incentivano la partecipazione attiva e il coinvolgimento: una forma di gamification che rende l’ecologia più accessibile e coinvolgente. L’obiettivo non è aumentare il numero di turisti, ma migliorare la qualità del turismo, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la convivenza con chi la città la abita ogni giorno.

Il progetto sarà presto attivo tutto l’anno e potrebbe essere esteso anche ad altre città danesi. Non è solo una questione di ecologia: è una strategia di gestione intelligente del turismo, capace di coniugare innovazione digitale, valori ambientali e benefici economici per tutti.
Tra affollamento e sostenibilità: il nuovo modello danese
Nel post-pandemia, il turismo è tornato a livelli pre-2020, superandoli in molte aree. Il World Travel & Tourism Council prevede che il settore raggiungerà il 9,1% del PIL globale, ma l’aumento dei viaggi ha riportato alla ribalta anche i problemi legati alla pressione turistica: rumore, aumento degli affitti, saturazione degli spazi pubblici. In molte città, si è scelto di limitare l’accesso, introdurre tasse di soggiorno maggiorate o addirittura scoraggiare i turisti. Copenaghen ha scelto un’altra strada.
Premiare invece di punire, coinvolgere anziché escludere. È questo il messaggio di CopenPay, che si pone come modello replicabile. Non si tratta solo di ridurre l’impatto, ma di educare in modo positivo al rispetto dell’ambiente urbano, della cultura locale e delle persone. Un’iniziativa pensata per colmare il divario tra desiderio e azione: molte persone vorrebbero viaggiare in modo più sostenibile, ma solo una su cinque lo fa davvero. L’app mira a trasformare le intenzioni in comportamenti reali.
Secondo Antje Martins, esperta di gestione del turismo sostenibile, il problema non sono i turisti, ma la mancanza di una strategia efficace: quando la popolazione locale soffre per il turismo, è un segnale che qualcosa è stato gestito male. CopenPay prova a rispondere a questa sfida con una proposta concreta, semplice, scalabile.
Non è un caso che Copenaghen sia già riconosciuta come una delle città più sostenibili al mondo e che miri a diventare carbon neutral entro il 2025. Questo progetto, in piccolo, mostra cosa può accadere quando le tecnologie digitali si mettono al servizio della responsabilità collettiva. Il suo impatto effettivo si vedrà nel tempo, ma intanto ha già vinto una sfida più difficile: ispirare.