Una delle peggiori alluvioni del Texas ha travolto il camp mystic, un campo estivo femminile situato sulla riva del fiume Guadalupe, trasformando una vacanza in un incubo per molte famiglie. Le forti piogge hanno fatto salire il livello del fiume di sei metri in poche ore, provocando una tragedia con 50 vittime accertate, fra cui 15 bambini. I soccorsi si stanno concentrando soprattutto sulla ricerca di 27 bambine disperse, tutte molto giovani e disperate nelle foto e nei messaggi postati dai genitori sui social.
Il disastro naturale e le operazioni di soccorso nel camp mystic
Il camp mystic, noto campo estivo con radici che risalgono al 1926, è stato colpito nella notte fra venerdì e sabato da un’impennata improvvisa e violenta del livello del fiume Guadalupe dovuta alle piogge intense. In poche ore, l’acqua ha sommerso gran parte dell’area mettendo in grande pericolo le ragazze presenti.
Le autorità locali hanno organizzato una risposta immediata, mettendo in campo almeno dodici droni e una ventina di elicotteri per perlustrare la zona. Le condizioni meteo avverse, però, complicano le operazioni e riducono le possibilità di trovare vive le bambine disperse. Le forze di soccorso continuano con turni serrati, cercando di raggiungere ogni angolo accessibile del territorio.
Molti genitori hanno usato i social per condividere foto delle figlie, la maggior parte con meno di dieci anni, nella speranza di agevolare le ricerche e ricevere aggiornamenti. Alcune famiglie, purtroppo, hanno dovuto annunciare la perdita delle proprie figlie come è capitato per la piccola Renee e Janie, entrambe trovate senza vita.
Storia e importanza del camp mystic nel texas
Il camp mystic si trova sulle rive del fiume Guadalupe e vanta una storia quasi centenaria. Nato nel 1926 grazie a EJ “Doc” Stewart, un ex allenatore della University of Texas, il campo è stato creato per offrire alle giovani ragazze un ambiente cristiano e salutare dove sviluppare autostima e qualità personali.
Il campo è conosciuto a livello locale e nazionale, avendo accolto nel tempo figli e nipoti di personaggi come l’ex presidente Lyndon Johnson e l’ex first lady Laura Bush. La sua continuità è stata interrotta solo durante la seconda guerra mondiale, quando venne riconvertito per ospitare veterani in convalescenza.
Questa lunga tradizione rende la tragedia ancora più dolorosa per la comunità e per le famiglie che avevano scelto quel luogo per far vivere esperienze indimenticabili alle proprie figlie.
Reazioni locali e nazionali all’emergenza nel texas
Le comunità del posto raccontano lo shock di una situazione che mai avevano vissuto. I titolari del ristorante Grape Juice, affacciato sul fiume Guadalupe, hanno descritto l’allarme subito venerdì sera ma hanno sottolineato come nessuno potesse immaginare un innalzamento dell’acqua tanto rapido e devastante.
I morti sono già 50 con almeno 15 bambini. Fra le iniziative locali c’è chi prepara pasti e panini per soccorritori e volontari che stanno lavorando senza sosta. Le autorità stanno cercando di gestire l’emergenza evitando per ora risposte a critiche sul mancato sistema di allerta.
A livello federale, il presidente degli Stati Uniti ha definito la tragedia “orribile” e ha assicurato che l’amministrazione è mobilitata per la gestione dell’emergenza. La first lady Melania ha manifestato vicinanza alle famiglie, mentre il vicepresidente JD Vance ha ricordato come “l’intero paese stia pregando per le persone colpite”.
Anche l’Italia ha espresso solidarietà. Il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di vicinanza a nome del popolo italiano. La premier Giorgia Meloni e il ministro Toby Tajani hanno formulato messaggi simili di sostegno e cordoglio.
Le polemiche sulla protezione civile e le piogge in arrivo
Una delle questioni più spinose riguarda il sistema di allerta e la capacità delle autorità di prevenire incidenti di questo tipo. Le domande sono tante, ma i rappresentanti locali invitano alla cautela e spiegano che è prioritario concentrarsi sui soccorsi prima di affrontare le responsabilità.
Dalton Rice, manager della città di Kerrville, ha espresso preoccupazione per le nuove precipitazioni previste nella zona che potrebbero aggravare la situazione e intralciare ulteriormente la ricerca e il salvataggio delle persone disperse.
Questa tragedia ha riacceso un dibattito nazionale anche sul futuro della FEMA, l’agenzia federale per la gestione delle emergenze. Il presidente Trump negli ultimi mesi aveva ridotto i fondi e ventilato l’ipotesi di chiuderla per affidare maggiori responsabilità ai singoli stati. La catastrofe solleva interrogativi su queste scelte e sul ruolo della protezione civile nel prevenire danni simili.
Il Texas si trova ora ad affrontare una sfida enorme. Le condizioni meteo e la ricerca delle bimbe restano al centro degli sforzi, mentre la comunità si unisce nel dolore e nella speranza.