Home Soldi & Risparmi Saldi in arrivo: ecco quanto spenderà ogni italiano
Soldi & Risparmi

Saldi in arrivo: ecco quanto spenderà ogni italiano

Share
Saldi in arrivo: ecco quanto spenderà ogni italiano
Saldi in arrivo: ecco quanto spenderà ogni italiano
Share

Oggi, in tutta Italia, hanno ufficialmente preso il via i saldi estivi, un momento atteso da molti consumatori e commercianti. L’unica eccezione a questa grande apertura è rappresentata dalla provincia autonoma di Bolzano, dove gli sconti inizieranno il 16 luglio. Questi eventi sono storicamente seguiti con grande interesse, non solo per le occasioni di acquisto che offrono, ma anche per l’impatto economico che generano su un settore che ha affrontato sfide significative negli ultimi anni.

Secondo i calcoli dell’Ufficio Studi di Confcommercio, la spesa media prevista per ogni famiglia italiana durante i saldi è di 203 euro, che si traduce in una spesa media pro capite di circa 92 euro. Questo dato evidenzia un certo ottimismo nel settore, con un valore complessivo per gli acquisti durante la stagione dei saldi che si stima possa raggiungere i 3,3 miliardi di euro. Si tratta di cifre significative, che riflettono non solo la volontà di approfittare delle occasioni, ma anche una certa ripresa dei consumi dopo i periodi di crisi economica e le restrizioni legate alla pandemia di COVID-19.

Un sondaggio condotto da Confesercenti in collaborazione con Ipsos ha rivelato che circa il 60% degli italiani ha già pianificato un acquisto durante i saldi, dando vita a un giro d’affari stimabile intorno ai 3,5 miliardi di euro. Tuttavia, la situazione è complessa, poiché molti consumatori hanno iniziato a approfittare di offerte anticipate e pre-saldi, che spesso non seguono le regole tradizionali. Si stima che già 6,5 milioni di consumatori abbiano effettuato acquisti scontati prima dell’inizio ufficiale dei saldi, il che solleva interrogativi sull’efficacia delle vendite stagionali tradizionali.

previsioni ottimistiche per il settore moda

La Federazione Moda Italia-Confcommercio ha fatto una previsione ancora più ottimistica riguardo alla spesa complessiva in prodotti di moda durante i saldi, stimando che potrebbe raggiungere 5,6 miliardi di euro. Di questi, ben 2,3 miliardi provengono dai turisti stranieri, con una spesa media pro capite di 120 euro. Questo dato è particolarmente significativo, poiché evidenzia l’importanza del turismo per il settore moda italiano, rinomato a livello globale per la sua qualità e creatività. D’altra parte, i consumi interni si attestano su una cifra di 3,3 miliardi, con una spesa media pro capite di 92 euro.

Questa situazione pone in evidenza non solo il potere d’acquisto dei consumatori italiani, ma anche la loro predisposizione a investire in moda e abbigliamento. La moda, infatti, non è solo un bisogno vitale, ma anche un mezzo di espressione personale e di affermazione sociale. I saldi rappresentano un’opportunità per molti di rinnovare il proprio guardaroba senza dover affrontare spese eccessive.

l’impatto della digitalizzazione

In un contesto di crescente digitalizzazione, i consumatori sono sempre più abituati a navigare tra le offerte online e quelle fisiche. I negozi, quindi, si trovano a dover competere non solo con le catene di distribuzione, ma anche con l’e-commerce, che offre una vasta gamma di prodotti e offerte a portata di clic. Questo ha portato molti commercianti a reinventare le proprie strategie di vendita, creando esperienze più coinvolgenti per i clienti nei punti vendita fisici, che si distinguono per la qualità del servizio e l’atmosfera accogliente.

Inoltre, le esperienze di acquisto sono sempre più integrate, con la possibilità per i clienti di interagire con i brand attraverso i social media e le piattaforme online. Le campagne pubblicitarie mirate, le collaborazioni con influencer e le promozioni esclusive sui social sono diventate parte integrante della strategia di vendita, attirando un pubblico più giovane e tecnologico.

Tuttavia, non mancano le sfide per il settore. Le incertezze economiche, l’inflazione e i cambiamenti nelle abitudini di consumo rappresentano fattori che potrebbero influenzare le vendite. La capacità dei commercianti di adattarsi a queste nuove dinamiche sarà cruciale per il successo durante i saldi e oltre.

In sintesi, i saldi estivi del 2023 si presentano come un’importante opportunità per i consumatori italiani e un test per il settore del commercio, che cerca di riprendersi da anni difficili. Con una spesa media pro capite prevista di 92 euro e un valore complessivo di 3,3 miliardi di euro, l’andamento delle vendite nei prossimi giorni sarà osservato con attenzione, non solo per i risultati economici, ma anche per capire come il settore della moda e del commercio si stia evolvendo nel panorama attuale.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.