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Record storico per il concerto di Marko Perković Thompson a Zagabria: circa 500mila spettatori segnalati

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Il concerto di Marko Perković Thompson a Zagabria ha attirato una folla senza precedenti. Secondo gli organizzatori, sarebbero stati circa 504mila i partecipanti alla serata all’ippodromo della capitale croata, un numero che supererebbe ogni altra manifestazione a pagamento nel paese e non solo. Un evento che si distingue non soltanto per la massa presente, ma soprattutto per le forti tensioni politiche e simboliche che accompagnano il cantante popolarissimo tra certe frange nazionaliste croate.

Il contesto e i numeri senza precedenti del concerto a zagabria

La cifra di oltre mezzo milione di spettatori, se confermata, sarebbe il dato più alto mai registrato per un evento a pagamento in Europa orientale. Il primato precedente era detenuto da Vasco Rossi con le 225mila presenze registrate a Modena nel 2017. Già la semplice organizzazione di un concerto con decine di migliaia di partecipanti richiede un impegno notevole, figuriamoci la gestione di un pubblico stimato in mezzo milione di persone.

La manifestazione si svolge in un luogo simbolico e ampio come l’ippodromo di Zagabria, in grado di contenere grandi folle. Non risultano al momento conferme ufficiali da autorità indipendenti o servizi di sicurezza circa la reale entità della partecipazione. Tuttavia l’organizzazione ha diffuso i dati con grande enfasi, sottolineando l’importanza storica dell’evento. Il confronto con Vasco Rossi, artista di caratura internazionale, sottolinea la portata fuori dal comune del concerto.

Organizzazione e sicurezza dell’evento

Un’organizzazione di questa portata richiede misure logistiche importanti: controlli all’ingresso, gestione del traffico, servizi medici e sicurezza lungo tutto il perimetro interessato. Le autorità locali hanno coordinato la presenza delle forze dell’ordine, sebbene la polizia abbia specificato di non intervenire durante il concerto, prestando però attenzione a eventuali comportamenti illegali segnalati dal monitoraggio video.

Contenuti e messaggi politici durante la serata

Il concerto non si è limitato all’aspetto musicale, ma ha avuto un forte significato politico. Prima di intonare il primo brano, Marko Perković Thompson ha rivolto un messaggio diretto all’Europa. Ha detto che l’Europa deve ritornare alle sue radici cristiane per tornare forte, un richiamo a valori tradizionali e religiosi rivolto probabilmente a un pubblico conservatore e nazionalista.

Successivamente il cantante ha evocato le vittime croate degli anni successivi alla seconda guerra mondiale, accusando il regime jugoslavo di Josip Broz Tito di aver compiuto crimini contro il popolo croato. Thompson ha parlato di mezzo milione di croati uccisi nel 1945 da comunisti e partigiani antifascisti, un numero molto più alto delle stime accettate dagli storici, che indicano circa cinquantamila vittime.

Rievocazione di un passato controverso

Questa narrativa rievoca un passato controverso e divisivo, che alimenta memorie dolorose legate alla guerra e alla dittatura jugoslava. Il cantante ha sottolineato che la folla odierna è grande quanto quelli che persero la vita in quei tragici eventi, un paragone che carica di simbolismo la manifestazione.

Immagini religiose e atmosfera durante l’evento

La parte visiva del concerto ha rafforzato l’impronta religiosa dell’evento. Nel corso della pausa, sul cielo di Zagabria sono apparse figure luminose formate da droni. Questo spettacolo ha mostrato l’effigie della Madonna e una grande croce, elementi che hanno un forte significato simbolico per gli spettatori. La benedizione impartita da un sacerdote sul luogo ha aggiunto un’altra dimensione spirituale alla serata.

L’uso della tecnologia, con la formazione di immagini religiose grazie a droni, si inserisce in un contesto più ampio in cui la religione cristiana viene evocata come elemento identitario e di riferimento. Questo è coerente con il messaggio iniziale del cantante. La scelta di un rito visivo conferma il ruolo che la fede ha in questa manifestazione, non solo come patrimonio culturale ma anche come strumento di legittimazione politica.

Una manifestazione simbolica e tecnologica

Presenze istituzionali e simbolismi controversi tra i partecipanti

Al concerto si sono presentate molte personalità politiche della Croazia, soprattutto esponenti del governo conservatore guidato da Andrej Plenković. Tra i presenti ci sarebbero una decina di ministri, il presidente del parlamento Gordan Jandroković, e perfino l’ex primo ministro sloveno Janez Janša, noto per le sue posizioni di destra. La partecipazione ufficiale sottolinea l’importanza attribuita all’evento in ambito pubblico, con un’attenzione politica evidente.

Molti tra il pubblico esponevano magliette con simboli risalenti al periodo del regime ustascia, attivo in Croazia tra il 1941 e il 1945, noto per la sua alleanza con il nazismo e per le atrocità compiute durante la seconda guerra mondiale. Questi simboli sono banditi in molti paesi ma continuano a circolare in certi ambienti dell’estrema destra croata.

Le autorità di polizia hanno deciso di non intervenire durante il concerto, per mantenere l’ordine pubblico, ma hanno annunciato la possibilità di procedere con denunce per apologia del fascismo o incitazione all’odio, basandosi su immagini e testimonianze raccolte con telecamere in città e nell’area del concerto. Questo approccio dimostra la difficoltà nel gestire manifestazioni di tale portata che sommano musica, politica e simbolismi controversi.

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