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La guida suprema iraniana torna in pubblico a teheran dopo il cessate il fuoco con israele

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La figura di ali khamenei ha fatto la sua prima apparizione pubblica a teheran a fine giugno, dopo il recente cessate il fuoco tra israele e i gruppi armati palestinesi. L’evento ha segnato un momento cruciale in un clima di forte tensione nell’area, mentre le trattative per la pace cercano di prendere forma. Nel frattempo, la situazione nella striscia di gaza continua a restare critica, con violenze e difficoltà umanitarie che non accennano a diminuire.

La cerimonia religiosa di ali khamenei a teheran dopo il cessate il fuoco

Ali khamenei, la guida suprema iraniana, ha partecipato il 30 giugno a una cerimonia religiosa nella capitale teheran, secondo le agenzie di stampa di stato iraniane. Questo momento pubblico è avvenuto pochi giorni dopo la fine degli scontri aperti con israele iniziati il 24 giugno. Un video diffuso dalla televisione ufficiale mostra khamenei che si rivolge ai fedeli riuniti in una moschea in occasione dell’anniversario del martirio dell’imam hussein, evento molto rilevante per i musulmani sciiti. L’ultima volta che la guida iraniana era comparsa in pubblico risale al 18 giugno, quando aveva rilasciato un discorso registrato mentre si stavano combattendo intensamente i conflitti con israele.

Rafforzamento politico e religioso

Questa prima uscita, dopo le settimane di guerra, rafforza la presenza di khamenei nel quadro politico e religioso del paese. La cerimonia serve anche come momento simbolico per riaffermare la posizione iraniana e il suo sostegno ai movimenti palestinesi coinvolti nel conflitto, ribadendo che il fronte religioso e politico si intreccia strettamente nella regione.

Negoziati indiretti a doha tra hamas e israele per un cessate il fuoco esteso

Le delegazioni di hamas e israele si stanno preparando per colloqui indiretti tramite mediatori a doha, in qatar, dopo che hamas ha accettato una nuova proposta degli stati uniti. Hamas, che governa la striscia di gaza dal 2007, ha il suo quartier generale politico proprio nella capitale qatariota. Il capo negoziatore khalil al-hayya dovrebbe incontrarsi con i mediatori entro fine giugno, mentre il team israeliano è atteso entro domenica al massimo. L’obiettivo principale è estendere il cessate il fuoco per due mesi, periodo nel quale discutere le condizioni per una fine stabile del conflitto.

Allerta sulla tregua

Intanto, l’apparato di sicurezza di hamas ha diramato istruzioni per mantenere alta la vigilanza, avvertendo che israele potrebbe sfruttare la tregua per condurre operazioni mirate contro esponenti del gruppo o tentare di liberare ostaggi. La situazione rimane quindi precaria e carica di tensione, con l’attenzione massima rivolta alle modalità in cui verrà gestita la tregua.

Tensioni e violenze a gaza mentre proseguono gli attacchi e le morti civili

Nonostante la negoziazione in corso, la violenza nella striscia di gaza continua a provocare vittime. Secondo fonti mediche locali, almeno 70 persone sono morte nelle ultime 24 ore a causa dei bombardamenti israeliani. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver eliminato decine di combattenti armati e distrutto strutture usate per il lancio di missili e deposito di armi.

Gli operatori umanitari sono stati coinvolti in incidenti durante la distribuzione di aiuti. Un attacco a base di granate è avvenuto a rafah, dove sono stati feriti due operatori americani impegnati nella consegna di pacchi alimentari. Tsahal ha accusato hamas e gruppi affiliati di aver compiuto sabotaggi a scopo ostile.

Controversia sulla gestione degli aiuti

Il tema della distribuzione degli aiuti è diventato un punto di discussione tra le parti. Hamas reclama la restituzione del controllo sulla gestione degli aiuti all’onu, togliendolo alla gaza humanitarian foundation , mentre israeliani e americani denunciano che il sistema precedente consentiva a hamas di sottrarre merci per uso proprio e per la rivendita sul mercato nero, con un aumento dei prezzi nell’enclave. Le nazioni unite non hanno fornito ancora risposta alla richiesta di collaborazione inviata dalla ghf al segretario generale antonio guterres.

Crisi umanitaria e nuove tensioni in israele con manifestazioni e riunioni di governo

In serata, l’esercito israeliano ha intercettato e abbattuto due razzi lanciati dal sud di gaza verso il territorio israeliano. Questo episodio ha anticipato la riunione del gabinetto di sicurezza prevista per le 22 ora locale, che deve definire i poteri conferiti ai negoziatori impegnati a doha. Il primo ministro benyamin netanyahu si prepara inoltre a un viaggio a washington, dove incontrerà il presidente donald trump alla casa bianca.

Proteste a tel aviv e altre città

Nel frattempo, a tel aviv e in altre città israeliane decine di migliaia di persone hanno organizzato manifestazioni accanto ai parenti degli ostaggi. Il forum delle famiglie, rappresentante dei famigliari delle persone rapite, ha dichiarato la propria contrarietà a rilasci parziali e graduali dei prigionieri. Per loro, la liberazione a fasi crea dolore e incertezza evitabili, e hanno richiamato la memoria della lista di schindler, sottolineando la necessità di riportare indietro tutti i rapiti, senza distinzioni. La pressione di queste comunità si aggiunge alla complessità della situazione politica e alla gestione delle trattative diplomatiche.

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