Fatjon Gjonaj, 33 anni, latitante albanese, è stato consegnato alla giustizia italiana dopo essere stato arrestato negli Emirati Arabi Uniti. L’uomo è accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga. La sua cattura arriva dopo mesi di ricerca coordinata con le autorità estere e fa parte di una più ampia inchiesta condotta dalla polizia di Milano e dalla procura antimafia.
La cattura negli emirati arabi uniti e le procedure di estradizione
Il 3 giugno 2025 la polizia degli Emirati Arabi Uniti ha localizzato e arrestato fatjon gjonaj. L’arresto è stato eseguito proprio in vista della procedura di estradizione che avrebbe permesso di riportarlo in Italia per rispondere alle accuse. Questo risultato è nato da un lavoro congiunto tra il servizio centrale operativo italiano, il servizio per la cooperazione internazionale di polizia e gli esperti per la sicurezza impegnati in Albania e negli Emirati.
La presenza di gjonaj sugli Emirati Arabi Uniti era stata confermata grazie a un attento monitoraggio e a fonti investigative che hanno scambiato informazioni in tempo reale. Le autorità hanno fatto valere accordi estradizionali e normative internazionali per garantire il trasferimento e la custodia del soggetto nel nostro paese. A quel punto si è aperta la fase processuale a carico di gjonaj, mentre proseguono gli sviluppi dell’inchiesta principale.
Il ruolo di fatjon gjonaj e la sua latitanza
Fatjon gjonaj, noto anche con l’alias ‘don bobi’, era ricercato fin da dicembre dello scorso anno. Le autorità italiane lo hanno indicato come un elemento centrale nell’organizzazione che gestiva il transito e la distribuzione di stupefacenti tra varie nazioni. La sua latitanza si è protratta per diversi mesi, complicata dai continui spostamenti in diversi paesi.
Il lavoro degli investigatori ha potuto contare su scambi di informazioni e cooperazione internazionale con altre forze di polizia. Questa collaborazione ha permesso di tracciare i movimenti di gjonaj e di monitorare i suoi contatti. Il coordinamento tra la squadra mobile di Milano, la direzione distrettuale antimafia e le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero si è rivelato decisivo per stringere il cerchio sulle sue tracce.
Le indagini e il contesto del caso
Le investigazioni che hanno portato alla richiesta di cattura di fatjon gjonaj sono partite da un episodio violento avvenuto il 12 aprile 2019 a Milano. Quel giorno un agguato mirato colpì Enzo Anghinelli, considerato allora il principale trafficante di cocaina nel capoluogo lombardo. L’azione aveva il chiaro intento di eliminare un punto di riferimento nel mercato della droga. Anghinelli sopravvisse al tentato omicidio, ma l’episodio scatenò una serie di indagini approfondite.
Gli inquirenti hanno lavorato per ricostruire la rete coinvolta nel traffico di sostanze stupefacenti, riconducendo anche questo attacco a interessi criminali ben radicati a livello internazionale. Le prime sentenze in merito all’agguato hanno già condannato il presunto mandante e il presunto esecutore materiale. Fatjon gjonaj si inserisce in questo scenario come uno degli attori chiave dell’associazione dedita a questi traffici illeciti.
Gli sviluppi precedenti e gli arresti correlati
Prima della cattura di fatjon gjonaj, all’interno dello stesso procedimento penale, erano state fermate altre dodici persone. Questi arresti erano avvenuti il 17 dicembre 2024 e poi il 4 aprile 2025. Le misure hanno colpito soggetti ritenuti appartenenti o affiliati all’associazione criminale impegnata nel traffico di droga.
Le operazioni sono state eseguite su tutto il territorio nazionale, con la squadra mobile impegnata in azioni mirate per smantellare la rete di distribuzione. Le informazioni acquisite dagli arresti hanno contribuito a identificare ulteriori figure coinvolte e a delineare la struttura del gruppo criminale. Questo insieme di interventi ha impoverito la rete di approvvigionamento e ha ostacolato ulteriori traffici illeciti.
L’arresto di gjonaj rappresenta dunque un passo significativo nella chiusura del cerchio investigativo. Le indagini continueranno per raccogliere tutte le prove necessarie a sostenere le accuse in tribunale e ad assicurare giustizia per i reati contestati.