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è legge il decreto per la ricostruzione post-alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche con stanziamenti per oltre 3,7 miliardi

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Il decreto legge 65/2025, convertito in legge 101 il 4 luglio, apre una nuova fase per i territori colpiti dalle alluvioni e calamità naturali che hanno interessato Emilia-Romagna, Toscana e Marche tra maggio 2023 e l’autunno 2024. Il provvedimento stanzia fondi per quasi 3,7 miliardi di euro e definisce le strategie di ricostruzione pubblica e privata, con attenzione particolare alla riduzione dei rischi idrogeologici. Questo intervento si inserisce nel contesto di collaborazione fra governo, istituzioni regionali e locali, per sostenere le aree più danneggiate.

Fondi e interventi per la ricostruzione pubblica nelle regioni colpite dall’alluvione

Il testo della legge conferma i 2,6 miliardi già assegnati per gli interventi di ricostruzione pubblica con la normativa precedente. A questi si aggiungono 100 milioni destinati a sostenere i danni provocati dagli eventi calamitosi del 2024, incrementando così le risorse disponibili. Una novità rilevante riguarda il programma straordinario pluriennale dal 2027 al 2038, che prevede un impegno di un miliardo per diminuire il rischio idraulico e idrogeologico. Questo programma è affidato direttamente ai presidenti delle tre regioni coinvolte, che hanno assunto la carica di commissari straordinari contro il dissesto idrogeologico.

Supporto operativo e qualità degli interventi

In aggiunta, la legge destina 30 milioni per il supporto operativo territoriale, finalizzato a garantire l’assistenza tecnica e amministrativa necessaria per la gestione degli interventi di ricostruzione. L’approccio pone particolare attenzione alla qualità degli interventi nel lungo termine, privilegiando azioni che possono prevenire ulteriori eventi di dissesto e tutelare il territorio.

Semplificazione delle procedure e centralità dei territori nella gestione della ricostruzione

Fabrizio Curcio, commissario straordinario per la ricostruzione da gennaio, ha messo in evidenza alcuni elementi chiave della normativa: la semplificazione burocratica, il ruolo decisivo dei territori e una programmazione mirata alla riduzione dei rischi ambientali. Il lavoro dietro al decreto ha coinvolto istituzioni a vari livelli, dal governo nazionale ai sindaci, passando per presidenti di regione e provincia, con un confronto diretto anche con comitati di cittadini.

La legge introduce ordinanze speciali per interventi puntuali che necessitano di procedure dedicate e più rapide, insieme a un sistema di monitoraggio con l’obiettivo di accelerare i lavori e tenere sotto controllo ogni fase della realizzazione degli interventi. Questi strumenti devono garantire trasparenza e coordinamento operativo, evitando ritardi e sovrapposizioni burocratiche.

Strumenti per la velocizzazione e controllo

Le ordinanze speciali e il sistema di monitoraggio rappresentano strumenti chiave per l’efficace realizzazione degli interventi, con l’intento di garantire trasparenza e coordinamento operativo, evitando ritardi e sovrapposizioni burocratiche.

Ricostruzione privata: contributi, nuovi criteri e supporto alle famiglie e imprese

Per quanto riguarda la ricostruzione privata, il provvedimento prevede contributi più accessibili per le piccole e medie riparazioni dai danni subiti. L’iter per ottenere questi aiuti è stato semplificato per ridurre i tempi di attesa. La legge prevede anche una nuova disciplina dedicata alle attività economiche colpite, con l’obiettivo di sostenere la ripresa produttiva nelle zone danneggiate.

Un altro aspetto riguarda la revisione del sistema di acconti, che ora risulta più favorevole alle famiglie e alle imprese danneggiate. La norma prevede che entro la fine di questa estate venga completata la ricognizione degli aventi diritto, per garantire che ogni soggetto colpito possa accedere ai sostegni previsti dal decreto.

Riorganizzazione della governance e rafforzamento degli organi di coordinamento

La legge ridefinisce l’assetto della governance per la ricostruzione, valorizzando il ruolo dei tre sub-commissari regionali nominati nelle singole regioni interessate. La Cabina di Coordinamento assume un ruolo centrale nell’elaborazione delle ordinanze e nella distribuzione delle risorse finanziarie. Questo organismo diventa il fulcro per l’azione di coordinamento tra governo e territori.

Bilanciamento tra rapidità e trasparenza

L’intento è migliorare la gestione delle attività, assicurando che le decisioni vengano prese in modo tempestivo e che le risorse vengano impiegate secondo priorità condivise. La nuova struttura punta a bilanciare la necessità di interventi rapidi con il controllo e la trasparenza del processo di ricostruzione, elemento fondamentale per evitare inefficienze o sprechi.

Questa legge rappresenta un passaggio fondamentale per riavviare le comunità colpite dall’alluvione e intende mettere a frutto quanto appreso dai tragici eventi degli ultimi due anni, lavorando su prevenzione, ricostruzione e rilancio.

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