Il bonus mobili ed elettrodomestici, confermato anche per il 2025 dalla Legge di Bilancio (legge n. 207/2024, art. 1 comma 55), prevede la possibilità di detrare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici destinati a immobili oggetto di ristrutturazione edilizia. E tra i beni ammessi c’è anche la lavasciugatrice, a patto che vengano rispettate alcune condizioni ben precise, sia sul piano tecnico che documentale.
Il beneficio può rappresentare un’opportunità concreta per chi, nel corso di interventi di recupero edilizio, decide di rinnovare l’elettrodomestico. Ma l’Agenzia delle Entrate e la normativa vigente impongono vincoli stringenti che è bene conoscere prima di presentare la richiesta.
Quando si può richiedere la detrazione per l’acquisto della lavasciugatrice
Per poter accedere alla detrazione Irpef del 50%, è fondamentale che i lavori di ristrutturazione siano già iniziati al momento dell’acquisto della lavasciugatrice. Questo vale sia per interventi su singole unità immobiliari che per lavori condominiali, purché riguardino recupero del patrimonio edilizio. I lavori devono essere tracciabili e documentabili, così come le spese per l’elettrodomestico acquistato.

Sono quindi indispensabili:
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data di inizio lavori antecedente all’acquisto dell’elettrodomestico;
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fattura o scontrino che riporti codice fiscale dell’acquirente e natura del bene;
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pagamento con bonifico o carta di credito/debito, mai in contanti.
In assenza di questi elementi, la detrazione decade, anche se l’acquisto rispetta le altre condizioni previste dalla legge.
La spesa massima detraibile è pari a 5.000 euro per unità immobiliare, e il rimborso si ottiene in dieci rate annuali da 250 euro ciascuna. Per chi ha acquistato una lavasciugatrice da 800 euro, ad esempio, il recupero fiscale sarà di 400 euro totali in dieci anni.
Quali modelli sono ammessi: attenzione alla classe energetica
Non tutte le lavasciugatrici danno diritto alla detrazione. La legge specifica che, per gli acquisti effettuati nel 2025, il prodotto deve avere classe energetica pari almeno a E, secondo la classificazione vigente in Europa. In sostanza, non sono ammessi elettrodomestici con efficienza inferiore.
Oltre alla lavasciugatrice, la normativa include altri beni:
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forni: almeno in classe A;
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lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici: almeno in classe E;
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frigoriferi e congelatori: almeno in classe F.
La guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate sul bonus mobili ed elettrodomestici, disponibile online, offre un elenco dettagliato dei beni agevolabili e dei relativi standard energetici. È consigliabile conservarla e confrontarla prima dell’acquisto, per evitare errori o esclusioni dalla detrazione.
L’agevolazione è individuale, non automatica: serve inserirla nella dichiarazione dei redditi tramite Modello 730 o Redditi PF, compilando il quadro E. Chi non ha redditi sufficienti per assorbire la detrazione, non ottiene rimborsi.
Per chi ha comprato una lavasciugatrice nel 2025, quindi, il bonus può valere solo se è parte di un progetto di ristrutturazione già in corso, con documenti in regola e modello energetico conforme.