L’ordine degli avvocati di milano ha avviato una campagna per affrontare un problema spesso ignorato: la mancanza di sistemi di ventilazione adeguati nelle celle degli istituti penitenziari milanesi. Questa iniziativa punta a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, soprattutto durante i periodi più caldi dell’anno, attraverso la donazione di ventilatori e una sensibilizzazione rivolta alla comunità locale.
Ventilazione insufficiente nelle carceri di milano
Le celle dei penitenziari di milano sono spesso sovraffollate e prive di un sistema di ventilazione efficace. Questa carenza diventa particolarmente grave durante i mesi estivi, quando le temperature salgono e gli ambienti chiusi diventano insopportabili per chi vi risiede. L’iniziativa dell’ordine degli avvocati prende spunto da questa situazione critica, definita come una delle più serie emergenze del sistema penitenziario.
Condizioni di sovraffollamento e mancanza di aria fresca
Il sovraffollamento, un problema diffuso nelle carceri italiane, limita la possibilità di introdurre ricambi d’aria naturali nelle celle. Di conseguenza, le condizioni fisiche e psicologiche delle persone detenute possono peggiorare, dando luogo a rischi per la salute. La mancanza di ventole o sistemi di areazione meccanica amplifica tale disagio. L’intervento previsto dalla campagna vuole porre rimedio a questa situazione, almeno nei limiti delle risorse e delle possibilità.
Obiettivi e modalità dell’iniziativa “aria d’umanità”
La campagna “aria d’umanità” nasce per donare ventilatori alle strutture penitenziarie di milano. L’ordine degli avvocati ha stabilito un rapporto diretto con le direzioni delle carceri per capire quali siano i bisogni esatti in termini di numero e tipologia di apparati da fornire. In questo modo, il progetto ambisce a risposte mirate e rapide, evitando sprechi e interventi inefficaci.
Una mobilitazione collettiva a sostegno dei diritti umani
Parallelamente alla distribuzione delle apparecchiature, l’iniziativa punta a mobilitare imprese, associazioni e cittadini. Sono invitati a partecipare per sostenere una causa che riguarda la tutela dei diritti umano anche in contesti meno accessibili alla società. L’idea è stimolare una partecipazione più ampia, capace di mantenere alta l’attenzione sul rispetto della dignità delle persone recluse.
La giustizia e la dignità oltre le sbarre
Secondo antonino la lumia, presidente dell’ordine degli avvocati di milano, garantire “aria” significa restituire dignità al diritto e a chi vive la privazione della libertà. “Il carcere deve essere un luogo dove il diritto non si traduce solo in pena, ma anche in cura e ascolto delle persone.” Non si tratta soltanto della donazione materiale di ventilatori, ma di riaffermare che i diritti umani devono essere protetti sempre.
La voce di beatrice saldarini
Beatrice saldarini, coordinatrice della commissione carcere dell’ordine, ha sottolineato che questa campagna rappresenta un modo concreto per trasformare il diritto in presenza attiva nel quotidiano delle persone detenute. “Oltre alla distribuzione dei ventilatori, infatti, si vuole stabilire un rapporto di dialogo e attenzione con le strutture penitenziarie, per evitare che condizioni di sofferenza fisica restino invisibili.”
Collaborazione con istituzioni e prospettive future
L’ordine degli avvocati di milano ha previsto il coinvolgimento diretto delle direzioni delle prigioni per raccogliere informazioni pratiche sui bisogni reali. Questo approccio consente un intervento efficace e tempestivo, con la garanzia di fornire ventilatori adatti al contesto specifico di ogni struttura.
Verso una maggiore attenzione alle condizioni ambientali
L’azione collettiva promossa dalla campagna potrebbe aprire la strada a un’attenzione più regolare alle condizioni ambientali nelle carceri, un tema spesso sottovalutato. Un miglior apporto di aria fresca nelle celle può contribuire a ridurre conflitti e migliorare la qualità della vita dei detenuti. La volontà di mantenere un dialogo con le istituzioni penitenziarie riflette l’intento di coniugare il rispetto delle norme con la tutela quotidiana di chi vive nei luoghi della detenzione.