Nel nord-est e nel nord-ovest della Nigeria si sono verificati due attacchi distinti da parte di gruppi jihadisti, con un bilancio di 28 morti. Le azioni sono avvenute a distanza di oltre mille chilometri l’una dall’altra, colpendo civili e sfollati. L’esercito e i testimoni locali hanno fornito dettagli sulle modalità e le conseguenze di questi episodi di violenza.
Attacco dello ISWAP a malam fatori, città al confine con il niger
Nella città di malam fatori, situata al confine con il Niger, si è consumato un assalto compiuto dagli jihadisti dello Stato Islamico nella Provincia dell’Africa Occidentale . L’attacco è avvenuto in mattinata, intorno alle 3:20, quando i miliziani sono arrivati in diversi pick-up armati di mitragliatrici. Hanno colpito un campo profughi, dove si trovavano migliaia di sfollati a causa della guerra tra gruppi armati nella regione del lago Ciad.
Un portavoce della coalizione militare multinazionale, insieme al tenente colonnello Olaniyo Osoba della Multinational Joint Task Force , ha confermato che 11 persone hanno perso la vita durante il raid. Un miliziano anti-jihadista locale ha riferito che gli assalitori hanno provocato incendi nell’ospedale e in altri edifici governativi, aggravando così la devastazione. I militari sono riusciti a riprendere il controllo della zona poco dopo, ma la distruzione e la paura rimangono evidenti.
Radici della violenza a malam fatori
L’intensificarsi di questa violenza ha radici profonde: da sedici anni il territorio è funestato da scontri che hanno portato alla morte di oltre 40.000 persone e costretto circa 2 milioni a fuggire dalle proprie case. Malam fatori rappresenta uno dei tanti punti caldi in cui la presenza jihadista si fa sentire con attacchi devastanti contro civili e infrastrutture vitali.
Assalto dei lakurawa a kwallajiya nello stato di sokoto
Ben distante dal confine con il Niger, nello stato di Sokoto, un altro gruppo jihadista ha agito nel villaggio di Kwallajiya. I miliziani dei Lakurawa hanno fatto irruzione il giorno precedente l’attacco a Malam Fatori, dirigendosi principalmente verso le persone impegnate nelle attività quotidiane e nella preghiera.
Testimonianza dal villaggio
Muhammad Bello, residente del villaggio, ha raccontato che l’assalto è avvenuto proprio mentre la comunità si preparava per la preghiera pomeridiana. Gli aggressori hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato, colpendo soprattutto chi lavorava nelle campagne alla periferia del centro abitato. L’attacco ha causato diciassette vittime, concentrandosi su contadini e comuni abitanti.
I residenti sospettano che questa azione fosse una risposta diretta alla morte di tre jihadisti avvenuta alcuni giorni prima durante un tentativo fallito di raid da parte di gruppi di vigilanti locali. Nel corso dell’assalto, i miliziani hanno devastato diverse aree del villaggio, incendiando abitazioni, campi coltivati e persino antenne di telecomunicazioni che garantivano la connessione nella zona.
Un imam locale ha confermato la dinamica degli eventi, sottolineando la disperazione degli abitanti di fronte a questa nuova ondata di violenza che colpisce la loro quotidianità. Anche in questo caso, l’assalto lascia profonde cicatrici nella comunità, rendendo ancora più precaria la situazione di sicurezza nella regione.