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Incendio a creta costringe 5.000 persone all’evacuazione, situazione in miglioramento ma resta il rischio

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L’isola di creta è stata protagonista nelle ultime ore di un vasto incendio che ha spinto le autorità a evacuare migliaia di persone. Le operazioni di spegnimento continuano e le condizioni meteorologiche influenzano l’evoluzione delle fiamme. Nonostante il pericolo non sia completamente superato, l’allerta rimane alta, soprattutto in alcune zone della grecia dove permangono temperature elevate e venti forti.

Il fronte di fuoco a creta e le attività antincendio

L’incendio sull’isola di creta è divampato mercoledì pomeriggio, incidendo in modo grave sull’area nei pressi della città di ierapetra, una località costiera molto frequentata da turisti. A provocare l’evacuazione sono stati circa 5.000 individui, di cui 3.000 turisti e 2.000 residenti, come comunicato da yorgos tzarakis, presidente dell’Unione alberghieri locale. Le operazioni di evacuazione sono scattate tra la notte di mercoledì e giovedì per garantire la sicurezza dei cittadini.

Attualmente, le squadre antincendio contano su circa 230 vigili del fuoco, 48 veicoli e sei elicotteri per contenere le fiamme. Anche se non si registrano più fronti di fuoco importanti, permangono incendi sparsi in varie zone. A peggiorare la situazione erano i venti forti e l’aumento delle temperature previsto proprio in queste ore, ma il loro leggero indebolimento ha rallentato la diffusione dei roghi. I vigili del fuoco sottolineano che “c’è il rischio di riaccensione, specie nelle aree più isolate e difficili da raggiungere.”

Condizioni meteorologiche e rischi nelle altre regioni della grecia

Il quadro rimane preoccupante anche in altre zone del paese, tra cui la regione di atene e l’attica, dove il rischio incendi resta elevato. Le previsioni meteo indicano un aumento delle temperature che potrebbe superare i 43 gradi durante il weekend, accompagnato da venti forti in alcune aree. Queste condizioni creano un’ambiente favorevole alla propagazione di nuovi incendi.

Un focolaio significativo si è sviluppato anche a circa trenta chilometri a est di atene, vicino al porto di rafina. Qui l’incendio, scatenato dai venti intensi giovedì pomeriggio, è stato domato in serata, ma ha costretto all’evacuazione di circa 300 persone. Il sindaco di spata-artemida, dimitris markou, ha riferito che alcune abitazioni e veicoli sono stati distrutti e che i vigili del fuoco restano in uno stato di allerta per evitare nuove emergenze.

Impatti sugli abitanti e sul turismo nella regione

L’incendio a creta ha inciso sul tessuto sociale e turistico della zona. L’evacuazione di migliaia di persone ha richiesto uno sforzo coordinato tra autorità locali e forze dell’ordine per garantire la sicurezza e un’organizzazione efficace. Nonostante i disagi legati allo sfollamento, finora non si registrano vittime.

Gli effetti del vasto incendio si sono fatti sentire anche sulle rotte marittime. I collegamenti con le isole turistiche, in particolare verso mykonos, hanno subito interruzioni parziali a causa della situazione nel porto di rafina. Questo ha complicato la mobilità di turisti e residenti nei giorni cruciali della stagione estiva.

La grecia, fino a questo momento, è stata relativamente risparmiata dalle ondate di calore che hanno colpito altri paesi europei come spagna, portogallo e francia. L’arrivo delle temperature elevate previsto nei prossimi giorni potrebbe però cambiare rapidamente la situazione, rendendo le prossime ore decisive per contenere i rischi legati agli incendi nella penisola ellenica.

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