Home News Il Portogallo vieta l’uso dei telefonini nelle scuole primarie a partire dal prossimo anno
News

Il Portogallo vieta l’uso dei telefonini nelle scuole primarie a partire dal prossimo anno

Share
Share

Il governo portoghese ha adottato una misura che proibisce l’utilizzo dei telefoni cellulari nelle scuole primarie. La nuova norma, approvata dal consiglio dei ministri il 25 aprile 2025, verrà introdotta dall’anno scolastico imminente. Questa decisione segue esperimenti condotti nelle scuole e punta a contrastare problemi legati al bullismo e all’indisciplina, favorendo un ambiente più attento alla socializzazione e alle attività fisiche durante la giornata scolastica.

Il percorso legislativo della proibizione del cellulare a scuola

Il divieto dei telefonini nasce da una fase sperimentale che, lo scorso anno, ha coinvolto circa 800 scuole in tutto il Portogallo. Prima di questa nuova norma obbligatoria, il governo conservatore di Lisbona aveva limitato la sua azione a una raccomandazione, che le scuole potevano accettare o ignorare. I risultati raccolti da questa prima esperienza hanno fornito un quadro chiaro sull’effetto dei cellulari nell’ambiente scolastico, convincendo il Consiglio dei ministri a rendere vincolante la regola.

Nonostante la decisione, rimangono dettagli da definire su come questa proibizione verrà applicata praticamente nelle singole scuole. La misura però è chiara: vietare i cellulari nelle classi delle scuole primarie, mentre nelle scuole secondarie l’uso rimarrà consentito, mantenendo così una distinzione tra fasce d’età e necessità educative diverse.

I risultati dell’esperimento sulle scuole che hanno vietato il cellulare

Gli studi condotti nelle scuole che hanno sperimentato il divieto hanno evidenziato una chiara diminuzione degli episodi di bullismo e di comportamenti indisciplinati. I dirigenti scolastici hanno segnalato questi miglioramenti soprattutto negli alunni più giovani, nelle scuole primarie, dove il controllo sull’uso dei dispositivi è stato più efficace.

Il progetto pilota ha mostrato ulteriori benefici, non solo legati al comportamento in aula. Durante gli intervalli, infatti, gli studenti hanno aumentato le interazioni dirette tra loro senza la distrazione del cellulare. L’uso delle aree giochi comuni e l’interesse per attività sportive sono cresciuti, insieme alla frequenza delle biblioteche scolastiche. Questo ha fatto emergere un cambiamento positivo nell’ambiente sociale e formativo delle scuole coinvolte.

Le implicazioni per le scuole secondarie e le questioni da risolvere

Anche se il divieto si concentra sulle scuole primarie, nelle secondarie l’uso del telefono rimarrà permesso. Questa scelta riflette la differenza nella gestione dell’autonomia degli studenti nelle età più avanzate. Il governo si è mostrato cauto, probabilmente per evitare conflitti con le esigenze educative degli studenti più grandi e la complessità nell’applicazione delle regole.

Resta però da chiarire come i singoli istituti dovranno gestire il divieto nei dettagli pratici, come i servizi di vigilanza, interventi disciplinari e l’eventuale convivenza con situazioni particolari di necessità o urgenza che spesso coinvolgono l’uso dei dispositivi mobili. Questi aspetti verranno definiti nelle prossime settimane per garantire una applicazione uniforme e coerente della norma.

Commento sulla decisione portoghese

Il Portogallo si inserisce così nel novero dei Paesi che cercano di definire i confini tra tecnologia e frequenza scolastica, puntando a limitare l’influenza negativa degli smartphone sui ragazzi più piccoli. Il decreto definitivo, atteso a breve, darà l’avvio a un cambiamento significativo nella quotidianità delle scuole primarie portoghesi.

Smettere di Lavorare è un magazine che esplora stili di vita alternativi e indipendenza finanziaria con sezioni su News, Spettacolo & TV, Soldi & Risparmi, Ambiente, Trasferirsi all’estero e Lavorare all’estero.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@smetteredilavorare.it

© 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.IVA 14920521003

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.