L’industria italiana del vetro attraversa un periodo complesso segnato da costi energetici tra i più alti d’Europa, tensioni internazionali e sfide legate alla transizione green. Nonostante il calo della produzione nel 2024, il settore si distingue per la crescita dell’occupazione e un’espansione della capacità produttiva, raggiungendo un primato europeo nel comparto. Il ruolo del vetro nelle filiere strategiche italiane resta centrale, così come l’impatto delle dinamiche commerciali intra-europee.
L’espansione della capacità produttiva del vetro in italia supera la germania
Nel 2024 l’Italia si posiziona come la prima manifattura europea del vetro, superando la Germania nella capacità produttiva totale, grazie anche a nuovi impianti specializzati nel packaging. La produzione italiana ha raggiunto quota 6,5 milioni di tonnellate di vetro, superiore ai 5,5-5,7 milioni del vicino tedesco. Questo risultato rappresenta un’inversione di tendenza rispetto a un contesto globale complicato. La crescita produttiva dimostra la determinazione degli operatori italiani nel mantenere la competitività nonostante la pressione sui costi dell’energia, uno dei fattori critici del periodo.
Driver della crescita e impatto occupazionale
L’industria del vetro italiana si riconferma un pilastro dell’economia nazionale, trainata dalla richiesta di settori come il food&beverage, l’automotive, le costruzioni e il farmaceutico. La realizzazione di nuovi forni dedicati al packaging ha svolto un ruolo determinante nell’accentuare questa crescita produttiva. Tutto questo si traduce in un aumento di posti di lavoro. Nel complesso il settore conta oltre 16.500 addetti, con un incremento di oltre il 3% rispetto all’anno precedente. Il dato conferma come la produzione del vetro sappia ancora sostenere occupazione nonostante le difficoltà.
Gli effetti dei costi energetici e delle tensioni internazionali sul settore
Le aziende italiane del vetro devono affrontare costi energetici molto elevati, fra i più alti in Europa. Il settore, che consuma circa l’1,5% dei consumi nazionali di gas ed elettricità, paga un prezzo pesante durante le turbolenze internazionali e gli aumenti dei prezzi di energia e gas. Questo scenario ha imposto un ridimensionamento della produzione nell’anno, nonostante la crescita della capacità installata.
Geopolitica e misure di sostegno
La situazione è influenzata anche da fattori geopolitici e commerciali. Oltre alle guerre commerciali e reali, l’industria si confronta con gli obiettivi stringenti di decarbonizzazione imposti dalla transizione green. Dal lato positivo è arrivato il via libera dell’Ue all’energy release, una misura che consentirà alle industrie energivore di comprare energia a prezzi calmierati. Il provvedimento mira a ridurre gli impatti dei costi energetici sulle imprese, offrendo una boccata d’ossigeno a uno dei comparti produttivi nazionali più energivori.
Marco Ravasi, presidente di Assovetro, ha sottolineato che “la sfida energetica complica il 2024, ma la scommessa sul futuro dei segmenti chiave rimane ferma.” Questo permette al settore di mantenere un equilibrio tra contrazione del valore aggiunto e crescita occupazionale e tecnologica.
La stabilità dei flussi commerciali e la posizione economica dell’industria italiana del vetro
Malgrado le difficoltà, le importazioni e le esportazioni di vetro dell’Italia verso i Paesi Ue hanno mantenuto un andamento stabile nel 2024. I principali partner commerciali restano Francia, Germania e Spagna, con quest’ultima che ha superato leggermente la Germania come destinazione dei prodotti italiani. Questo dimostra la stabilità delle relazioni commerciali nel settore nonostante le incertezze geopolitiche.
Trend di mercato e valori economici
Il saldo commerciale del comparto ha registrato un aumento rispetto all’anno precedente, passando a un avanzo di 75 milioni di euro, valore che raddoppia rispetto al 2023. I dati mostrano anche un leggero aumento delle importazioni, pari all’1,3%, e una flessione contenuta del 3% nelle esportazioni. Questi numeri indicano come il mercato interno sia stato in grado di assorbire meglio le dinamiche di prezzo e domanda, mentre la presenza italiana all’estero rimane ancora significativa.
Il comparto del vetro italiano incide su un valore aggiunto di circa 3,2 miliardi di euro. Nonostante una contrazione rispetto all’anno precedente, il settore conserva un peso rilevante nell’economia nazionale e mantiene le basi per sostenere la solidità delle filiere produttive coinvolte. Il monitoraggio delle dinamiche internazionali e dei costi energetici rimane però un fattore chiave per le prospettive immediate del comparto.