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Hai meno di 20 anni di contributi? Ecco come ottenere la pensione comunque

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Recupera 5 anni di contributi e accedi alla pensione: l’opzione ancora attiva nel 2025 -www.smetteredilavorare.it
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Chi ha meno di 20 anni di contributi può sfruttare anche nel 2025 la Pace Contributiva, utile per recuperare fino a 5 anni scoperti e accedere alla pensione di vecchiaia.

La Pace Contributiva è ancora operativa nel 2025 e rappresenta un’opportunità concreta per chi, al momento del pensionamento, non ha raggiunto il numero minimo di anni contributivi richiesto. Il caso più comune è quello di chi si avvicina ai 67 anni con 15 anni di contributi ma resta escluso dal diritto alla pensione per mancanza dei requisiti. Attraverso questa misura è possibile riscattare fino a 5 anni di periodi scoperti, colmando il vuoto contributivo e accedendo così al trattamento previdenziale.

Chi può accedere alla Pace Contributiva e come funziona il riscatto

Il beneficio non è destinato a tutti. Può accedervi solo chi non ha versato contributi – nemmeno figurativiprima del 1° gennaio 1996. L’esclusione vale anche in presenza di un solo contributo accreditato prima di quella data. I destinatari devono quindi appartenere integralmente al sistema contributivo puro.

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Recupera 5 anni di contributi e accedi alla pensione: l’opzione ancora attiva nel 2025 -www.smetteredilavorare.it

La misura permette di recuperare fino a cinque anni di vuoti contributivi tra la data del primo versamento effettivo e il 31 dicembre 2023. Non serve che i periodi siano consecutivi. Basta che siano totalmente privi di copertura. Si tratta di una sorta di riscatto contributivo, con un costo calcolato in base alla retribuzione lorda percepita nei 12 mesi precedenti alla richiesta e applicando l’aliquota INPS di riferimento (come il 33% nel FPLD).

Chi ha già utilizzato la Pace Contributiva nel triennio 2019-2021 potrà usufruirne di nuovo nel 2025. La norma infatti non prevede limiti all’utilizzo plurimo, purché restino anni scoperti riscattabili nel periodo ammesso.

Costi, rateizzazione e vantaggi fiscali per chi aderisce

Il costo dell’operazione può essere sostenuto in un’unica soluzione o tramite rate mensili. Il pagamento, in entrambi i casi, è considerato un onere deducibile dal reddito complessivo dichiarato, riducendo l’imponibile su cui si calcolano le imposte. Questo consente di recuperare una parte dell’importo speso nella dichiarazione dei redditi, a seconda della propria fascia IRPEF.

Per fare un esempio pratico: se il riscatto per i 5 anni scoperti comporta un esborso totale di 15.000 euro, una persona con reddito lordo annuo di 30.000 euro potrebbe dedurre tale cifra, abbassando il reddito imponibile e risparmiando diverse migliaia di euro di tasse. Il vantaggio è fiscale ma anche previdenziale, perché consente di maturare il diritto alla pensione di vecchiaia una volta raggiunta l’età anagrafica.

La Pace Contributiva, in sintesi, può essere una soluzione determinante per chi si trova con una carriera contributiva discontinua, specie nei primi anni di lavoro, e oggi rischia di rimanere escluso dalla pensione pur avendo superato l’età minima richiesta.

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