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Europei chiedono impegni concreti sulle politiche climatiche secondo i dati dell’eurobarometro 2025

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Il sondaggio Eurobarometro condotto nel 2025 su più di 26mila cittadini dell’Unione europea, di cui oltre mille in Italia, registra una forte preoccupazione comune nei confronti dei cambiamenti climatici. I risultati mostrano come la maggioranza degli europei reputi urgente intervenire, sostenendo in particolare il Green Deal europeo, strategia fondamentale per ridurre le emissioni di gas serra.

La percezione del rischio climatico tra i cittadini europei

Secondo l’indagine, l’85 per cento degli europei considera i cambiamenti climatici una minaccia reale e grave, con il 47 per cento che li indica come il problema più urgente da affrontare a livello globale. Questo sentimento non nasce solo da un dibattito accademico o istituzionale: molti abitanti dell’Europa si confrontano quotidianamente con le conseguenze tangibili della crisi climatica.

L’area mediterranea, dove le temperature aumentano più rapidamente rispetto alla media mondiale, è particolarmente esposta a fenomeni come incendi, inondazioni e eventi meteorologici estremi. Nel sondaggio, quasi il 40 per cento degli intervistati in Europa dichiara di aver vissuto personalmente effetti di questo tipo, mentre in Italia la percentuale sale fino al 48 per cento. Non a caso, oltre l’80 per cento dei rispondenti europei ritiene sensato valutare il rischio climatico, come la probabilità di inondazioni, quando si decide dove vivere.

Il ruolo delle istituzioni nella lotta al cambiamento climatico

Il questionario ha cercato di capire a chi i cittadini affidano la responsabilità di guidare le azioni contro la crisi climatica. La maggioranza indica i governi nazionali, ritenuti più preparati da due terzi degli intervistati europei, con una percentuale ancora più alta in Italia, dove arriva al 71 per cento. Al secondo posto figura l’Unione europea, considerata capace di coordinare strategie continentali, con il 59 per cento di consensi in Europa e il 66 per cento in Italia. Industria e commercio, pur percepiti come attori importanti, raccolgono valori inferiori, 58 e 49 per cento rispettivamente, mentre autorità regionali e locali raggiungono valori tra il 44 e il 49 per cento.

Il green deal europeo: prospettive e sostegno pubblico

Le istituzioni comunitarie hanno delineato una strategia per azzerare le emissioni nette di gas serra entro il 2050, nota come Green Deal europeo. Recentemente, la Commissione ha aggiornato gli obiettivi stabilendo di tagliare le emissioni del 90 per cento entro il 2040, con una tappa intermedia di almeno il 55 per cento entro il 2030. Il piano affronta sfide complesse, tra costi economici e sociali, oltre a dover trovare equilibrio in un contesto politico influenzato da temi come la competitività industriale e la sicurezza europea.

Sostegno pubblico e sfide politiche

Nonostante le difficoltà, il sostegno dei cittadini resta forte. Più dell’80 per cento degli europei e l’84 per cento degli italiani appoggiano la linea tracciata dal Green Deal. Questo indica una chiara richiesta di continuità e rafforzamento delle politiche climatiche europee, che trovano il consenso della popolazione in una fase cruciale per il futuro ambientale del continente.

Le tensioni attuali nelle priorità politiche richiedono attenzione per il bilanciamento tra economia, sicurezza e ambiente, ma la pressione pubblica per azioni contro il cambiamento climatico resta un elemento difficile da ignorare nel dibattito europeo. Le istituzioni dovranno quindi tenere conto di queste istanze nel definire le prossime fasi della transizione verde.

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