Un’inchiesta su una rete di appalti truccati coinvolge sei carceri lombarde, fra cui san vittore e opera a milano. L’indagine, condotta dalla procura di milano, ruota attorno a presunti scambi illeciti legati alla gestione dei lavori di manutenzione e nuove costruzioni affidati sempre alle stesse imprese. Le accuse parlano di corruzione, turbativa d’asta e falsificazione dei documenti, con ammanchi milionari che riguardano undici appalti. Il caso ha preso avvio da una segnalazione interna e da controlli su opere sportive all’interno delle strutture penitenziarie.
Al centro dell’indagine emerge la figura di michele caliendo, ingegnere e funzionario tecnico organizzativo con il ruolo di direttore dei lavori e coordinatore della sicurezza nel settore edilizio penitenziario per la regione lombardia. L’uomo è indagato principalmente per turbativa d’asta. Le investigazioni si concentrano sul modo in cui caliendo, con altre tre persone sempre coinvolte, gestiva i lavori delle sei carceri lombarde dal 2021 a oggi.
In particolare, caliendo veniva accusato di favorire sempre le stesse imprese nelle assegnazioni degli appalti, senza reali gare pubbliche, e di richiedere tangenti per garantire l’esecuzione. Nel giugno 2024 era stato denunciato dal provveditorato regionale proprio per richieste economiche e regali che non erano sufficienti a chiudere lavori definiti “semplici”.
Non soltanto san vittore e opera, ma anche le carceri di monza, brescia, pavia e como rientrano nel quadro esaminato dalla procura, tutte coinvolte in una rete ritenuta clientelare che ha silenziato la concorrenza e gonfiato i costi delle manutenzioni.
Le indagini hanno evidenziato che le gare per gli appalti non solo erano spesso fittizie, ma in alcuni casi non venivano nemmeno indette. Le tre società che ottenevano regolarmente gli incarichi sono edil piazzatorre, elcotem impianti e edilimpianti, già coinvolte in altri procedimenti giudiziari per temi analoghi.
In almeno tre casi su undici le gare non hanno visto alcuna apertura formale alle offerte di altre aziende: una gara ha contato una quarantina di partecipanti formalmente iscritti ma senza offerte presentate, che ha portato comunque all’affidamento diretto. Queste procedure hanno favorito aumenti di prezzi senza riscontri tecnici chiari.
Particolarmente sotto osservazione sono le opere di realizzazione e manutenzione dei campi da calcio nelle carceri di pavia e como. Qui, la mancanza di documentazione tecnica precisa sulle opere eseguite e le modifiche senza perizia hanno rappresentato indizi chiave per la procura.
Nel corso delle indagini, il nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di milano ha perquisito i domicili di caliendo, di altri indagati e di persone collegate da nord a sud italia. Sono stati sequestrati computer, cellulari e altri dispositivi elettronici utili a ricostruire conversazioni, messaggi e relazioni tra le parti coinvolte.
Parallelamente, il provveditorato regionale lombardo ha autorizzato acquisizioni documentali nei suoi uffici vicini a san vittore per raccogliere le carte relative agli undici appalti. Le verifiche hanno mostrato anomalie sia nella gestione dei lavori sia nella parte contabile. Un dirigente dello stesso provveditorato ha infatti evidenziato la mancanza di elementi essenziali come sistemi di drenaggio o reti di protezione e varianti ai progetti senza alcuna giustificazione formale.
Il filone investigativo rivolge attenzione anche all’aspetto delle presunte tangenti, indagando su doni, promesse e collusioni a favore di caliendo. Le indagini proseguono mentre emergono segnali di una gestione opaca e clientelare del patrimonio edilizio penitenziario.
L’inchiesta, avviata da una denuncia interna del provveditorato del dipartimento amministrazione penitenziaria, si concentra sulle accuse di corruzione, falso ideologico e turbativa d’asta. Oltre a michele caliendo, risultano indagati anche roberto lucon, rappresentante legale di una delle società appaltatrici, e enrico trocino, ex funzionario e responsabile delle opere del campo di calcio a como.
Al momento caliendo è stato rimosso dall’incarico di direttore dei lavori. Altri dipendenti dell’ufficio contabilità sono anch’essi oggetto di accertamenti. La raccolta degli elementi probatori prosegue con l’analisi dei materiali sequestrati e le testimonianze che potrebbero confermare la natura sistematica delle condotte contestate.
Il caso pone l’attenzione sulla gestione delle risorse pubbliche destinate agli istituti penitenziari e sull’importanza di un controllo rigoroso per evitare sprechi e abusi in settori chiave per la sicurezza e la manutenzione delle strutture detentive.