Siracusano stuntman coinvolto in evasione fiscale internazionale da 26 milioni con società a Londra

Un’inchiesta della guardia di finanza di Siracusa ha portato alla luce un sistema di evasione fiscale internazionale guidato da un uomo originario di Siracusa, noto per la sua attività di stuntman in numerose produzioni hollywoodiane. Accusato di essere un agente finanziario abusivo all’estero, l’indagato avrebbe nascosto al fisco decine di milioni di euro di redditi, pur mantenendo un patrimonio ingente fatto di immobili di pregio, auto di lusso e società. Il procedimento coordinato dalla Procura di Siracusa ha raccolto preziosi elementi probatori grazie all’analisi di documenti elettronici, corrispondenze e contratti in inglese.

Il ruolo dell’ex stuntman e la scoperta dell’evasione fiscale

L’indagato, un siracusano conosciuto nel mondo del cinema per aver lavorato in film come Batman Begins, Mission Impossible, Gang of New York e Ocean’s Twelve, è finito sotto indagine per un’evasione fiscale stimata in 26 milioni di euro. La guardia di finanza ha appurato che, formalmente senza un’occupazione e mai dichiarando redditi, aveva invece accumulato un patrimonio consistente. Tra i beni confiscati ci sono una villa con piscina a Siracusa, vetture di lusso e partecipazioni in diverse società.

Il sospetto è che l’uomo abbia operato come un vero e proprio agente finanziario abusivo all’estero. L’accusa si basa su prove ricavate dall’esame dei dispositivi informatici in suo possesso, dove sono stati trovati migliaia di file e messaggi elettronici con i suoi clienti. Tra questi, spiccano numerosi contratti di intermediazione finanziaria redatti in inglese, elemento che suggerisce una rete operativa ben strutturata e internazionale.

Come funzionava la società londinese al centro dello schema

Al cuore del sistema di evasione c’era una società con sede a Londra, intestata all’indagato. Questa società fungeva da intermediaria commerciale tra aziende straniere, molte delle quali operavano in Paesi ad alto rischio di insolvenza e difficilmente accettate nei canali bancari tradizionali. I clienti, preoccupati di non ricevere pagamenti o merci, si affidavano alla mediazione della società londinese per garantire il buon esito delle transazioni.

Questa attività, protrattasi per circa dieci anni, ha permesso all’indagato di incassare circa 60 milioni di euro senza dichiarare questi guadagni al fisco italiano. Di fatto ha così sottratto all’erario oltre 26 milioni di euro di imposte, una violazione grave che la Procura ha formalmente contestato, dando avvio a un’indagine approfondita con conseguenti misure cautelari.

Sequestro dei beni e provvedimenti giudiziari

Le fiamme gialle, su disposizione della Procura di Siracusa, hanno disposto il sequestro preventivo di diversi beni riconducibili all’indagato. Tra questi spicca una villa di pregio con piscina, una Porsche Taycan dal valore vicino ai 200mila euro e somme depositate su conti correnti. Il totale dei beni sequestrati supera 1,5 milioni di euro.

Questo provvedimento cautelare mira a evitare che i beni possano essere trasferiti o distratti durante l’iter giudiziario. Le accuse mosse comprendono principalmente l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi e ciò evidenzia come l’indagato abbia voluto eludere volontariamente gli obblighi fiscali. L’indagine è tuttora in corso e continua il lavoro della guardia di finanza per ricostruire l’intera rete e identificare eventuali complici.

Published by
Ludovica Norietta