Operaio di 48 anni muore dopo intossicazione in cisterna a Bassano del Grappa

Un operaio di 48 anni è deceduto in ospedale due giorni dopo essere stato ricoverato in stato di coma per le esalazioni di gas tossici respirate durante un intervento in una cisterna. L’incidente si è verificato all’interno di una azienda specializzata nella trasformazione di scarti animali a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. La magistratura locale ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica dei fatti e disporrà l’autopsia, lanciando l’allarme sui rischi legati a questi ambienti di lavoro.

La dinamica dell’incidente nella Salgaim ecologic

L’incidente si è svolto presso la Salgaim ecologic, un’azienda che si occupa della trasformazione di materiali di origine animale. L’operaio si è calato all’interno di una cisterna per un’attività lavorativa, ma ha inalato gas pericolosi: monossido di carbonio e anidride solforosa presenti nel contenitore. Questi vapori tossici hanno provocato uno stato di coma immediato.

Un collega, presente sul posto, ha tentato di prestare soccorso e ha riportato gli effetti dell’esposizione alle esalazioni. Sul posto sono intervenuti i soccorsi che hanno trasportato immediatamente i due operai in ospedale al San Bassiano di Bassano del Grappa. Il primo ha riportato danni gravi che ne hanno causato la morte dopo due giorni; l’altro invece ha avuto conseguenze meno gravi, ma è stato comunque sottoposto a monitoraggio medico.

Le indagini aperte dalla procura di vicenza

Appena arrivata la notizia dell’incidente, la procura di Vicenza ha aperto un fascicolo per accertare cause e responsabilità. Gli inquirenti hanno già disposto di eseguire l’autopsia sul corpo dell’operaio deceduto per stabilire con precisione il ruolo delle sostanze tossiche nell’esito fatale. La verifica coinvolgerà anche le condizioni di sicurezza sul lavoro applicate nella ditta.

La procura manterrà il riserbo sull’evoluzione delle indagini, ma si punta a capire se l’azienda abbia rispettato pienamente le norme di sicurezza ambientale e sul lavoro. In queste operazioni dentro ambienti confinati, la presenza di gas inquinanti come anidride solforosa e monossido di carbonio necessita di precauzioni scrupolose e strumenti adeguati per evitare tragedie.

Rischi professionali legati all’esposizione a gas tossici in ambienti chiusi

L’esposizione a gas come il monossido di carbonio è nota per la sua alta pericolosità, specie in ambienti chiusi e ristretti come cisterne o silos. Questi vapori possono causare perdita di coscienza immediata e danni gravi all’organismo, spesso irreversibili se l’esposizione dura anche pochi minuti.

Gli addetti a lavori di pulizia, manutenzione o ispezione in contenitori di questa natura devono seguire protocolli rigidi con sistemi di ventilazione, monitoraggio dell’aria e dispositivi di protezione individuale. Non rispettare queste precauzioni aumenta il rischio di incidenti gravi come quello accaduto a Bassano del Grappa.

Il ruolo delle autorità e le prescrizioni per la prevenzione

Le autorità locali e nazionali hanno il compito di sorvegliare le attività industriali e garantire il rispetto delle norme di sicurezza. In seguito a incidenti come questo, spesso vengono eseguiti controlli mirati e richieste di implementazioni specifiche per impedire altri eventi simili.

L’evento recente a Bassano del Grappa potrebbe portare a ispezioni approfondite nella Salgaim ecologic e in realtà analoghe presenti nella zona. Oltre al percorso giudiziario, è verosimile che vengano richiesti aggiornamenti nelle procedure operative interne, formazione continua per il personale e adeguamenti tecnici nelle attrezzature di sicurezza.

Questi provvedimenti sono fondamentali per diminuire l’esposizione a rischi gravi legati ai gas dannosi in ambiente confinato e per assicurare condizioni di lavoro più sicure, riducendo la frequenza di incidenti e danni alla salute.

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Rocco Lombardo