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Mosca denuncia due figure militari di rilievo uccise durante combattimenti in ucraina e annuncia nuove conquiste territoriali

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L’escalation bellica tra Russia e Ucraina registra nuove vittime di alto profilo tra le forze armate russe. In parallelo Mosca rivendica avanzate nel Donetsk e nella regione di Kharkiv, mentre continuano le tensioni e gli attacchi incrociati lungo il confine. I dettagli sulle recenti azioni militari e sulle perdite confermano un clima di conflitto intenso e crescente instabilità.

Morte del generale mikhail gudkov durante un raid missilistico nella regione di kursk

Il generale Mikhail Gudkov, vice comandante della Marina russa, è stato ucciso in un attacco missilistico avvenuto nella regione di Kursk, secondo quanto riferito da fonti ufficiali russe il 22 aprile 2025. L’episodio ha avuto luogo in un momento di intensi scontri e multidirezionali bombardamenti tra le forze russe e quelle ucraine. Gudkov proveniva dalla regione del Primorye, nell’estremo oriente russo ed era conosciuto per il suo ruolo guida nella 155ª Brigata dei fanti di marina. La sua nomina a vice comandante della Marina risale a marzo di quest’anno. Insieme a lui, altri militari sarebbero rimasti uccisi, anche se i numeri precisi non sono stati resi noti.

Questo attacco rappresenta un colpo significativo per gli ufficiali di alto rango della Russia impegnati nella campagna militare ucraina. Il governatore della regione di Primorye, Oleg Kozhemyako, ha confermato la notizia, sottolineando l’importanza della figura militarmente e simbolicamente per le forze russe.

Assassinio dell’ex sindaco di lugansk manolis pilavov e le tensioni interne in territorio occupato

Manolis Pilavov, ex sindaco di Lugansk che aveva mantenuto il suo incarico dal 2014 al 2023, è stato ucciso in un attentato esplosivo nella stessa città il 21 aprile 2025. La zona di Lugansk è stata formalmente annessa alla Russia, ma rimane un’area fortemente contesa e teatro di frequenti attacchi. Le autorità russe hanno definito l’episodio un “atto di terrorismo”. Non tutti i dettagli dell’attentato sono stati chiariti, e alcune fonti, come l’agenzia Tass, hanno ipotizzato il coinvolgimento di una donna kamikaze.

Secondo media ucraini, dietro l’azione ci sarebbero i servizi segreti di Kiev, impegnati in operazioni clandestine nella regione. Pilavov figurava tra i ricercati ucraini con accuse legate a tentativi di sovvertire l’ordine costituzionale e azioni contro l’integrità territoriale. Questi fatti riflettono le tensioni e la violenza che persistono nelle zone di frontiera e nelle città contese nel conflitto.

Avanzate russe in donetsk e kharkiv con controllo di nuovi villaggi e obiettivi di sicurezza

Mosca ha reso noto di aver preso possesso di nuovi territori in Ucraina orientale, nello specifico dei villaggi di Razino, nella regione di Donetsk, e Melovoye in quella di Kharkiv, a partire dal 21 aprile. Il ministero della Difesa russo ha motivato l’avanzata in particolare nel villaggio di Melovoye, definendola parte di una strategia per creare una “zona sanitaria” vicino al confine russo. Questo spazio sarebbe finalizzato a garantire la protezione della popolazione civile russa residente nelle aree di confine.

Queste conquiste arrivano dopo settimane di combattimenti focalizzati proprio nelle regioni di Donetsk e Kharkiv, aree di frequenti scontri tra truppe russe e ucraine. Il controllo dei villaggi rappresenta una posizione tattica che permette di consolidare la linea di confine e di rafforzare la presenza militare russa. Gli avamposti sono strategici per il monitoraggio e il contenimento delle risposte ucraine, in uno scenario che resta volatile e con scambi di fuoco regolari.

Attacchi e contro-attacchi: bilancio delle vittime e danni lungo il confine tra russia e ucraina

Gli scontri non si limitano ai fronti militari ma coinvolgono anche obiettivi civili e infrastrutture essenziali. A Odessa, sul Mar Nero, un missile balistico dotato di testata a grappolo ha colpito strutture portuali il 21 aprile, provocando la morte di due persone e ferendone tre. Un successivo bombardamento notturno ha danneggiato un edificio residenziale nella stessa città, provocando tra i feriti anche due bambini, rimasti intossicati dal fumo.

A Poltava un raid con droni ha causato due morti e 11 feriti, e ha generato un incendio, amplificando la situazione di emergenza in quest’area. Nel contempo, sul territorio russo si registrano vittime civili dovute al cadere di rottami di droni abbattuti: nella regione di Lipetsk una donna è morta e altri due civili sono rimasti feriti, mentre nella zona di Bryansk un uomo ha perso la vita dopo che un drone ha colpito la sua auto, ferendo una donna che si trovava con lui.

Ulteriori bombardamenti con droni sono stati registrati in Udmurtia, a oltre mille chilometri dal confine, dove è stata colpita una “struttura tecnica” secondo le autorità locali. Due giorni prima nella stessa regione, un attacco aveva interessato una fabbrica di velivoli senza pilota e sistemi di difesa anti-aerei, causando tre morti e 35 feriti. Le tensioni coinvolgono così un’ampia fascia di territorio, con impatti rilevanti sia sul fronte civile che militare.

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