Un nuovo stabilimento per la produzione di munizioni dedicate ai fucili d’assalto kalashnikov è stato realizzato in venezuela grazie all’intervento diretto russo. I media locali hanno dato la notizia, sottolineando la capacità produttiva dichiarata dello stabilimento che dovrebbe arrivare fino a 70 milioni di cartucce ogni anno. Questo sviluppo rientra nella cooperazione militare tra i due paesi, con un impatto significativo sul panorama della difesa regionale.
L’ente responsabile della costruzione della fabbrica è rosoboronexport, la società statale russa incaricata di gestire le esportazioni di prodotti militari. La sua esperienza nel settore ha permesso di completare rapidamente lo stabilimento in venezuela, dotandolo di linee di assemblaggio avanzate per le munizioni. Al momento funzionano quattro linee, di cui due specializzate per la produzione di proiettili con anima in acciaio, una tipologia usata per aumentare la penetrazione del colpo.
Le altre due linee sono riservate alla produzione di munizioni traccianti e a salve, varianti fondamentali per diversi scopi tattici e di addestramento. L’attivazione delle linee dimostra un significativo livello di automazione e standard produttivi, in linea con le aspettative del settore militare. L’installazione dell’impianto offre a venezuela una capacità interna di produrre munizioni essenziali per le armi leggere, riducendo la dipendenza dalle importazioni.
La realizzazione di una fabbrica di munizioni per kalashnikov in venezuela indica una collaborazione militare rafforzata tra russia e il paese sudamericano. La possibilità di fabbricare fino a 70 milioni di cartucce ogni anno consente al venezuela di aumentare l’autonomia nella difesa e nel rifornimento delle proprie forze armate interne. Considerando le tensioni politiche e sociali che interessano la regione, la capacità produttiva appena acquisita potrebbe avere ripercussioni significative sugli equilibri locali.
Un impianto del genere contribuisce anche a una crescente presenza russa nel continente, supportata non solo dalla vendita di armamenti ma dalla creazione di infrastrutture militari. La scelta di installare lo stabilimento in venezuela non è casuale, dato il ruolo geopolitico del paese nell’America latina e i rapporti storici con la russia nel campo della difesa. La situazione potrebbe modificare lo scenario delle forniture militari, offrendo a venezuela un nuovo ruolo come produttore e fornitore regionale di munizioni.
La fabbrica venezuelana è stata strutturata per produrre tipologie diverse di munizioni per fucili kalashnikov. Le linee con anima in acciaio si concentrano su proiettili progettati per penetrare armature leggere o materiali più resistenti rispetto ai tradizionali proiettili in piombo. Questi sono particolarmente richiesti in contesti di conflitto dove è necessario superare dispositivi di protezione individuale.
Le linee dedicate alle munizioni traccianti producono proiettili con una carica speciale che lascia una scia luminosa in volo. Questo tipo di munizione aiuta a correggere il tiro durante operazioni notturne o in condizioni di scarsa visibilità. La produzione di munizioni a salve completa il ventaglio, destinata alle esercitazioni e ad altre funzioni non letali. Grazie a queste varianti, lo stabilimento può fornire un assortimento ampio e specifico, utile sia per addestramento sia per scenari operativi diversi.
Con la struttura completa e le linee operative già avviate, la fabbrica in venezuela rappresenta una delle poche strutture di produzione di munizioni per kalashnikov al di fuori della russia. Questo rafforza l’accesso locale a materiale bellico fondamentale e apre la strada a una produzione più autonoma, con possibile impatto sulla distribuzione oltre i confini nazionali.