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La pacciamatura con i capelli riduce la siccità e conserva l’acqua nei frutteti del Cile

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La siccità in Cile sta diventando una sfida sempre più pressante per gli agricoltori. Una soluzione innovativa, ma semplice, sta emergendo con successo: l’uso di tappeti di capelli compattati per la pacciamatura delle piante. Questa tecnica aiuta a mantenere l’umidità del terreno, limita l’evaporazione e migliora la qualità del suolo, apportando benefici concreti alla produzione agricola in una delle zone più colpite dalla scarsità d’acqua.

Come la pacciamatura di capelli contrasta la siccità nei frutteti cileni

La copertura del terreno con strati di capelli tagliati è diventata un metodo efficace per ridurre la perdita d’acqua nei frutteti del Cile. Il 72% della superficie cilena soffre per l’aridità, costringendo gli agricoltori a limitare la produzione. Riparare il suolo da sole e vento è diventato cruciale per mantenere le colture vive ed efficienti.

I tappeti di capelli vengono posizionati direttamente alla base delle piante, formando uno strato che riduce l’evaporazione dell’acqua dal terreno fino al 71%. Allo stesso tempo, evitano che il sole riscaldi troppo la superficie, contribuendo a contenere la temperatura del suolo. In questo modo, si riesce a conservare quasi la metà dell’acqua destinata all’irrigazione, con un risparmio stimato intorno al 48%.

Le prove sul campo indicano che questa pacciamatura non solo trattiene l’umidità, ma protegge le radici migliorandone la stabilità ambientale. L’ombra data dai tappeti aiuta a prevenire lo stress idrico delle piante, che in ambienti aridi rappresenta un serio limite alla crescita. Gli agricoltori cileni stanno osservando risultati che favoriscono una produzione più costante e localizzata anche in periodi di carenza d’acqua.

Le proprietà nutritive dei capelli migliorano la qualità del suolo

Oltre alla funzione di barriera contro l’evaporazione, i capelli forniscono componenti nutrienti fondamentali per la fertilità del terreno. Mattia Carenini, CEO della fondazione Matter of Trust Chile, ha sottolineato che i capelli contengono naturalmente azoto, calcio, zolfo e materia organica. Questi elementi penetrano lentamente nel terreno, arricchendolo e stimolando la crescita delle piante.

Gli apporti di azoto favoriscono la formazione di proteine all’interno delle colture, migliorandone salute e vigore. Il calcio contribuisce a rafforzare le pareti cellulari delle piante, mentre lo zolfo sostiene varie funzioni metaboliche essenziali. La materia organica, inoltre, migliora la struttura del suolo, facilitando la ritenzione idrica e l’attività microbiologica.

I test pratici hanno rilevato un miglioramento della produzione agricola superiore al 30% nelle aree trattate con la pacciamatura di capelli. Questo aumento è particolarmente rilevante in una regione dove il clima ostile limita la produttività. Il terreno riceve così un supporto sia nella capacità di trattenere l’acqua sia in quella di nutrire le colture in modo naturale e sostenibile.

Le tre soluzioni basate sui capelli riciclati della fondazione matter of trust chile

Fondata nel 2020, Matter of Trust Chile ha sviluppato tre prodotti distinti per applicazioni agricole ed ambientali, tutti ottenuti dal riciclo di capelli umani e peli di animali domestici, materiali finora inutilizzati nel Paese.

Il primo è Agropelo, un pacciame compostabile costituito da tappeti di capelli che si posizionano sul terreno per trattenere acqua ed arricchire il suolo. Con questo materiale, gli agricoltori riescono a rigenerare terreni impoveriti e rendere possibile la coltivazione in aree aride.

Fertipelo è un fertilizzante liquido, prodotto dall’estrazione di nutrienti dai capelli riciclati. Questo liquido serve a integrare le sostanze nutritive necessarie per le colture senza ricorrere a fertilizzanti chimici.

Petropelo serve invece a recuperare contaminanti nelle acque, sfruttando la capacità dei capelli di assorbire idrocarburi e altre sostanze tossiche. Questa soluzione è utilizzata nel trattamento di corpi idrici inquinati.

Queste tre tecniche dimostrano come un materiale considerato spesso un rifiuto possa trasformarsi in risorsa utile per agricoltura e ambiente.

La riduzione drastica della disponibilità d’acqua in cile entro metà secolo

Il Cile deve affrontare una crisi idrica che peggiorerà ancora nei prossimi decenni. Le stime indicano che tra il 2050 e il 2060 il centro e il nord del Paese avranno a disposizione il 50% in meno di risorse idriche rispetto ad oggi. Questa diminuzione influenzerà direttamente la produttività agricola e la vita delle comunità rurali.

La scarsità limitava già la superficie coltivabile e induceva molti agricoltori a sospendere o ridurre le attività. Alla luce di questo scenario, la conservazione dell’acqua diventa indispensabile per evitare disastri economici e sociali. Le tecniche di pacciamatura con materiali recuperati, come i capelli, si presentano come strategie concrete per rallentare lo sfruttamento delle risorse.

Risparmiare quasi metà dell’acqua di irrigazione con metodi naturali permette di prolungare la vita dei terreni coltivati, migliorando allo stesso tempo i raccolti. Un terreno che trattiene più umidità è anche meno soggetto a erosione e degradazione.

Il progetto di economia circolare e il futuro del riciclo dei capelli in cile e all’estero

Il riuso dei capelli tagliati, con l’aggiunta di peli di animali, rappresenta un modello di economia circolare applicato all’agricoltura. Questa materia prima si produce costantemente, viene raccolta da saloni ed è ad oggi un rifiuto poco valorizzato.

Matter of Trust Chile ha attivato 14 centri di raccolta in tre regioni e collabora con più di 250 saloni. Questa rete permette di accumulare grandi quantità di capelli, che vengono trasformati in prodotti agricoli. La sicurezza e la sostenibilità di questo sistema si basano proprio sulla disponibilità continua di materiale.

Il modello sta venendo esportato anche in altri Paesi come Argentina e Spagna, con l’obiettivo di estendere l’utilizzo della pacciamatura e dei fertilizzanti ottenuti da capelli in almeno 10 nazioni. Questo progetto apre nuove prospettive per combinare gestione dei rifiuti e tecniche agricole a basso impatto ambientale.

La diffusione di questo metodo potrebbe contribuire a limitare l’impatto della siccità in molte aree e a trasformare un rifiuto comune in una risorsa utile per la sopravvivenza delle colture.

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