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Javier milei insiste sull’abbassamento dei dazi esterni e sull’apertura del mercosur durante il vertice di buenos aires

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Il presidente argentino javier milei ha usato il vertice del mercosur a buenos aires per chiedere un deciso allentamento delle barriere commerciali esterne imposte dal blocco. Il governo argentino reclama la possibilità di negoziare accordi bilaterali autonomi, mettendo in chiaro che il paese è pronto a proseguire da solo se gli altri membri non seguiranno nella liberalizzazione. Le sue parole sottolineano una frattura crescente all’interno del mercosur riguardo alla politica commerciale e alle strategie economiche da adottare.

Richiesta argentina per ridurre i dazi esterni comuni

Durante il vertice dei capi di stato del mercosur, milei ha ribadito la necessità di ridurre i dazi esterni comuni, misura che l’argentina ha già cercato di portare avanti durante la sua presidenza pro-tempore. Il presidente ha spiegato che il mantenimento delle tariffe impedisce uno sviluppo più dinamico degli scambi commerciali e limita l’afflusso di investimenti esteri. Ha evidenziato la urgenza di avere un mercato più aperto per creare lavoro e stimolare le attività economiche interne. La posizione argentina si basa sulla convinzione che i rigidismi negli scambi tra i paesi del blocco stanno frenando il potenziale delle loro economie.

Milei ha espresso chiaramente che l’argentina preme per una flessibilità maggiore nelle trattative commerciali. Nel suo discorso ha fatto capire che questa apertura non sarà solo una richiesta teorica, ma una strada che il paese seguirà anche se dovrà farlo in maniera isolata. In quest’ottica, la riduzione dei dazi esterni diventa il primo passo per favorire accordi bilaterali e favorire la crescita dei flussi commerciali.

Il rapporto con il brasile e il passaggio di presidenza

Nel discorso il presidente argentino si è rivolto in particolare al brasile, prossimo detentore della presidenza pro-tempore del mercosur. Milei ha chiesto con nettezza di seguire la linea adottata da buenos aires, invitando il governo brasiliano a sostenere la politica di apertura verso commercio e investimenti voluta dall’argentina. Il riferimento diretto a luiz inacio lula da silva evidenzia l’importanza strategica del brasile all’interno del blocco e il ruolo cruciale che avrà nel definire il futuro commerciale del mercosur.

Passaggio di consegne

Il passaggio di consegne tra argentina e brasile ormai imminente potrebbe diventare un momento decisivo per la tenuta del blocco. Milei ha precisato che se brasilia non continuerà su questa strada, l’argentina continuerà ad avanzare da sola nelle sue politiche commerciali. La dichiarazione si colloca in un dibattito aperto su quanto i vincoli del mercosur debbano imporre a ciascun membro di seguire linee comuni piuttosto che promuovere le singole economie nazionali in modo indipendente.

Risultati ottenuti dalla presidenza argentina e prospettive future

Il ministro degli esteri argentino, gerardo werthein, ha presentato un elenco di risultati già raggiunti sotto la presidenza pro-tempore argentina. Tra questi la riduzione significativa dei dazi esterni comuni, accordi di libero scambio con l’european free trade association , e progressi nei negoziati per trattati con paesi come gli emirati arabi uniti e el salvador. Questo bilancio mette in evidenza una fase di grandi sforzi nel disegnare un mercosur più aperto e integrato nel commercio internazionale.

Prospettive per il futuro

Questi sviluppi, tuttavia, devono essere confermati e sostenuti dalla prossima presidenza brasiliana per trasformare le intenzioni in cambiamenti strutturali. L’argentina, pur con la sua forte volontà, non può garantire la riuscita di questo percorso senza il consenso degli altri stati membri. La gestione futura del blocco sarà quindi seguita con attenzione per valutare se il mercosur manterrà un modello di chiusura o si orienterà verso una maggiore apertura che includa anche accordi internazionali bilaterali.

Gli interventi di milei e werthein segnano una svolta per il mercosur, in cui le sfide sulla cooperazione commerciale si scontrano con le spinte nazionaliste e le esigenze di crescita economica immediata. A buenos aires si è così delineato un confronto che rimescola gli equilibri interni al blocco sudamericano. “È tempo di aprire il mercato e lavorare insieme, ma anche individualmente se necessario,” ha affermato milei.

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