Big beautiful bill tira su azioni di produttori di turbine eoliche europei dopo l’ok al senato Usa

Nel luglio 2025, le quotazioni delle aziende europee attive nel campo delle turbine eoliche hanno registrato rialzi importanti in borsa, correlati all’approvazione al Senato degli Stati Uniti di una versione aggiornata del Big Beautiful Bill, la manovra di bilancio proposta dall’ex presidente Trump. Le modifiche contenute nel testo influiscono sul futuro dei crediti d’imposta per le energie rinnovabili negli Usa, con ripercussioni immediate sui titoli di produttori europei come vestas e nordex. La discussione ora si sposta alla Camera, che dovrà pronunciarsi entro i primi giorni di luglio.

L’impatto del big beautiful bill sulle azioni europee dell’eolico

Le azioni di vestas, produttore danese leader nel settore delle turbine eoliche, sono aumentate del 9% dopo il via libera del Senato Usa al Big Beautiful Bill. Questo rialzo riflette le aspettative per un miglior quadro normativo negli Stati Uniti, un mercato che conta per quasi il 40% del fatturato della società nel 2024. Allo stesso modo, nordex, azienda tedesca concorrente, ha visto le proprie azioni salire di circa l’1,3%. Anche società energetiche europee come orsted, specializzata in impianti eolici offshore, hanno beneficiato dell’andamento positivo, con un incremento del 3,6%. Edp renovaveis, portoghese e attiva nelle energie rinnovabili, ha guadagnato l’1,8%.

Questi movimenti testimoniano quanto siano influenzati i produttori europei delle politiche economiche e climatiche statunitensi, soprattutto per i mercati di energia pulita. L’attenzione degli investitori si è concentrata sulle possibilità di accesso ai crediti d’imposta e sulle condizioni di sviluppo degli impianti eolici e solari.

Come cambia la normativa Usa con la nuova versione del big beautiful bill

La versione approvata al Senato introduce alcune modifiche rispetto alla bozza precedente che riguardano in particolare le tempistiche per i crediti di imposta destinati ai progetti di energia pulita. Inizialmente, la manovra prevedeva che soltanto i progetti entrati in funzione prima del 2026 potessero usufruire delle agevolazioni fiscali. La versione finale sposta invece la data di riferimento all’avvio del progetto, offrendo supporto anche a impianti in fase di costruzione entro il 2026.

Questa modifica ha migliorato le prospettive per l’eolico, facilitando dunque gli investimenti nel settore. Il testo mantiene tutte le restrizioni relative all’utilizzo di materiali e componenti cinesi, in particolare per quanto riguarda l’eolico, il solare, la geotermia e altri tipi di energia pulita e accumulo industriale. Le aziende dovranno rispettare rigorose regole su forniture e relazioni finanziarie per continuare a ricevere incentivi.

I vincoli sulle materie prime cinesi imposti dal one big beautiful bill act

Una delle parti più restrittive del disegno di legge riguarda l’uso di materiali provenienti dalla Cina da parte dei produttori di energia pulita. Per continuare a usufruire dei crediti d’imposta, l’industria dovrà garantire che una percentuale crescente dei componenti non abbia alcun legame con produttori o finanziatori cinesi. Le soglie stabilite fissano al 60% la quota minima di materiali non cinesi già a partire dalla produzione del prossimo anno, valore che salirà all’85% entro il 2030.

Queste regole, applicate non soltanto ai materiali ma anche alle relazioni contrattuali e finanziarie, complicano la catena di approvvigionamento per molte aziende. Ad esempio una fabbrica di batterie entrerà presto in produzione dovrà assicurare che i componenti rispettino questi limiti. Standard analoghi riguardano progetti di energia elettrica pulita come solare e eolico, rendendo più complessa la pianificazione dei nuovi investimenti.

Reazioni e aspettative delle aziende europee coinvolte

Le aziende del settore hanno accolto la notizia con cautela. Rwe, utility tedesca tra le più coinvolte nella costruzione di parchi eolici offshore, ha dichiarato che l’attuale proposta non pesa sui progetti già in corso ma crea condizioni più sicure per i futuri investimenti. Le azioni di rwe hanno registrato un leggero incremento intorno allo 0,2%. Per quanto riguarda invece il produttore di inverter solari sma solar, il clima positivo delle ultime settimane ha fatto salire il valore delle azioni del 10%, raggiungendo i livelli più alti dallo scorso marzo.

L’approvazione al Senato segna un passaggio chiave per il mercato statunitense delle energie rinnovabili, non solo per le aziende locali ma anche per quelle europee che operano o sperano di espandersi nel continente americano. Il testo ora attende la conclusione dell’iter parlamentare alla Camera entro la scadenza del 4 luglio, evento che potrebbe definire il quadro definitivo delle politiche di supporto.

Le tensioni commerciali e le restrizioni sui materiali cinesi rappresentano uno degli aspetti più delicati. Le aziende dovranno affrontare scelte strategiche precise per garantire il rispetto delle nuove condizioni fiscali e restare competitive sul mercato americano. Questo equilibrio determinerà in gran parte le prospettive del settore nel medio termine.

Published by
Ludovica Norietta