I dipendenti delle aziende impegnate nella lavorazione della foglia di tabacco secco si preparano a un aumento salariale significativo. Dopo l’intesa raggiunta tra le sigle sindacali Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e l’associazione Apti, il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro valido per il periodo 2025-2028 prevede incrementi mensili in quattro tappe. Questo rinnovo contrattuale tocca anche aspetti importanti come la riduzione dell’orario lavorativo, miglioramenti nelle indennità e novità normative orientate a tutela e sicurezza.
L’aumento previsto per i lavoratori si traduce in una media di 200 euro al mese per il livello 4A, corrispondente a un aumento in percentuale del 12,1%. La somma non sarà erogata tutta insieme, ma suddivisa in quattro tranche. La prima quota da 60 euro scatterà dal primo gennaio 2025, seguita da 50 euro nel gennaio 2026, altri 50 euro a partire dal gennaio 2027 e infine 40 euro dal gennaio 2028. Le parti hanno inoltre previsto l’ampliamento del contributo aziendale alla previdenza complementare, portandolo fino all’1,5% attraverso Alifond, con momenti appositi dedicati alla divulgazione e sensibilizzazione su questi temi.
Questa incrementale distribuzione permette una progressione graduale e senza vuoti contrattuali, garantendo continuità ai lavoratori durante i tre anni del contratto. L’attenzione dedicata alla previdenza complementare indica una cura verso la sostenibilità futura, coinvolgendo direttamente le aziende nel supporto pensionistico.
Oltre all’aumento della retribuzione, il nuovo contratto include modifiche significative sull’orario di lavoro. Qui si confermano e potenziano i contratti di miglior favore già presenti in alcune aziende, che prevedono una riduzione dell’orario rimanendo però fermi sui livelli salariali. L’accordo specifica inoltre un incremento delle ore di riposo annuo retribuito, salite a 76. Per i lavoratori su turnazione la somma si integra con ulteriori 8 ore retribuite.
Questi elementi tendono a bilanciare carichi e tempi lavorativi, per garantire una migliore qualità della vita professionale. La flessibilità adottata, con mantenimento del salario e più pause, risponde a una necessità di equilibrio tra esigenze produttive e benessere dei dipendenti in un comparto particolarmente impegnativo.
L’intesa ha introdotto nuove indennità a favore di tutti i lavoratori del settore, inclusi quelli con contratti a tempo determinato e indeterminato. È stata istituita un’indennità mensile pari a 30 euro, dovuta in caso di mancata contrattazione di secondo livello. Questo strumento rappresenta una tutela economica in più in situazioni dove la contrattazione collettiva aziendale non dovesse concretizzarsi.
Sul fronte dell’anzianità i valori degli scatti sono stati raddoppiati, segnalando un riconoscimento più ampio per l’esperienza accumulata. È stato elevato pure l’importo dell’indennità di fine campagna, riconosciuta al termine del periodo lavorativo stagionale. Questi provvedimenti rispondono a richieste di maggiore stabilità e riconoscimento economico, rispettando diversità di contratti e tempi.
Il rinnovo contrattuale porta con sé cambiamenti importanti nella normativa interna del comparto. Tra le misure più rilevanti emergono le azioni di contrasto alla violenza di genere e le discriminazioni sul luogo di lavoro. È stato stabilito un allungamento del periodo di conservazione del posto per lavoratori con disabilità certificata: da ora avranno diritto a ulteriori 90 giorni.
Per gli apprendisti è prevista l’integrazione totale della malattia per sei mesi, ampliando la tutela in caso di assenze per motivi sanitari. L’intesa affronta anche il tema della formazione e della sicurezza sul lavoro, con l’introduzione di più ore di permessi retribuiti per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza . Sono inoltre previste due riunioni periodiche obbligatorie, assistenza legale per i preposti e aggiornamenti specifici sulle nuove tecnologie in azienda.
Questi interventi puntano a migliorare l’ambiente di lavoro e a fornire strumenti concreti per prevenire situazioni di rischio e discriminazione sul lavoro. La stretta collaborazione tra sindacati e datori di lavoro permette di dar seguito a queste disposizioni con un approccio operativo diretto.