Le ultime 48 ore a Gaza hanno visto un’impennata dei combattimenti e delle vittime civili. Almeno 73 persone sono morte in attacchi condotti dalle forze israeliane dall’alba di oggi, con un bilancio particolarmente pesante tra coloro che cercavano aiuti umanitari e gli sfollati. La situazione nel territorio controllato da Hamas si è aggravata, mentre fonti mediche dai centri di emergenza continuano a registrare numerosi feriti e vittime civili.
Secondo segnalazioni fornite da Al Jazeera, 33 persone hanno perso la vita mentre si trovavano presso le strutture della Gaza Humanitarian Foundation , un’organizzazione impegnata a fornire aiuti umanitari. Le fonti mediche hanno indicato che questi civili erano in cerca di assistenza quando sono stati colpiti dal fuoco israeliano.
Un grave episodio è avvenuto ad al-Mawasi, nella parte meridionale di Gaza, dove 13 persone sono decedute dopo che le forze israeliane hanno preso di mira una tenda. Questo tipo di attacco ha generato ulteriori tensioni nel territorio già martoriato dal conflitto.
La situazione si aggrava ulteriormente nella zona occidentale di Gaza City, dove la scuola Mostafa Hafez, trasformata in rifugio per sfollati, è stata colpita da un raid. L’attacco ha causato almeno 12 morti e numerosi feriti, come riferito dalle autorità locali.
Le autorità di Gaza, sotto il controllo di Hamas, parlano di oltre 300 vittime palestinesi nei soli ultimi due giorni. Questi numeri riflettono l’escalation degli scontri tra Israele e le fazioni armate palestinesi, che ha causato una drammatica perdita di vite civili. L’alto numero di morti da parte palestinese rappresenta la conseguenza diretta delle operazioni militari israeliane, che mirano a colpire obiettivi ritenuti strategici, ma spesso impattano su zone densamente popolate.
A causa dell’intensificarsi dei combattimenti, molte famiglie hanno lasciato le proprie abitazioni, spostandosi verso centri considerati più sicuri come scuole e strutture umanitarie. Tuttavia, anche questi luoghi non sono risultati immuni dai bombardamenti. L’attacco alla scuola Mostafa Hafez sottolinea l’estrema vulnerabilità degli sfollati e dei civili nel contesto attuale.
La situazione umanitaria a Gaza si fa sempre più drammatica. I danni alle infrastrutture, inclusi ospedali, scuole e centri d’assistenza, rendono difficile garantire cure e assistenza ai più vulnerabili. L’uccisione di persone in cerca di aiuti presso strutture come la Gaza Humanitarian Foundation indica una grave crisi. Questi organizzazioni si trovano a operare in condizioni precarie, sotto continue minacce, con risorse limitate e in un territorio sospeso tra guerra e emergenza umanitaria.
L’afflusso di sfollati che cercano rifugio si concentra in pochi luoghi, aumentando il rischio di ulteriori attacchi e aggravando l’emergenza. Con oltre 300 morti palestinesi segnalati in appena due giorni, la popolazione civile si trova in una situazione di fragilità e pericolo costante. Anche la risposta internazionale alle perdite subite e alla questione dei diritti umani continua a suscitare attenzione e richieste di cessate il fuoco.
Nel contesto di questo conflitto, i numeri delle vittime e le condizioni sul campo rimangono in rapido cambiamento, mentre le operazioni militari proseguono in uno degli scenari più complessi e critici del Medio Oriente.