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Un’immersione nella giustizia: 15 giorni in carcere per i futuri magistrati

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Un'immersione nella giustizia: 15 giorni in carcere per i futuri magistrati
Un'immersione nella giustizia: 15 giorni in carcere per i futuri magistrati
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Negli ultimi anni, il dibattito sulla giustizia in Italia ha assunto contorni sempre più complessi, evidenziando le lacune e le problematiche di un sistema che, secondo molti, ha bisogno di una profonda riforma. Una delle proposte più innovative e discusse è quella contenuta nel disegno di legge Sciascia-Tortora, che prevede per i futuri magistrati l’obbligo di trascorrere 15 giorni e notti all’interno di un carcere, dopo aver superato il concorso. Questa iniziativa, attualmente all’esame della Commissione Giustizia della Camera, si propone di rendere la giustizia italiana «più umana e vicina al cittadino».

La discussione al carcere di San Vittore

La discussione su questa proposta ha avuto luogo il 30 giugno presso il carcere di San Vittore a Milano, uno dei luoghi più emblematici del sistema penitenziario italiano. Questo provvedimento ha il potenziale di raccogliere consensi trasversali tra le forze parlamentari, poiché mira a far comprendere ai magistrati le reali condizioni di vita che affrontano i detenuti e a sensibilizzarli sui gravi problemi che affliggono le strutture carcerarie. Attualmente, in Italia si registrano circa 63.000 detenuti a fronte di una capienza di soli 46.700 posti, con un allarmante rapporto di suicidi che ha visto 34 casi dall’inizio del 2025. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito questa situazione «drammatica» e ha sollecitato un intervento immediato per affrontare questa emergenza sociale.

Le associazioni promotrici

La proposta è frutto di un’iniziativa congiunta di diverse associazioni e realtà, tra cui l’associazione Amici di Leonardo Sciascia, presieduta dall’avvocata Simona Viola, e la Fondazione Enzo Tortora, guidata da Francesca Scopelliti, ex senatrice e compagna del noto giornalista. Inoltre, l’associazione Italia Stato di Diritto, sotto la direzione del legale Guido Camera, ha avuto un ruolo chiave nella redazione del testo, collaborando con un gruppo di avvocati e docenti universitari. Camera ha spiegato che la proposta si fonda sulla convinzione che i magistrati debbano essere pienamente consapevoli delle terribili esperienze che i detenuti vivono, esperienze che possono essere inflitte con le loro sentenze o provvedimenti.

Un percorso formativo innovativo

Uno degli aspetti formativi previsti dal disegno di legge include l’insegnamento del diritto penitenziario e della letteratura giuridica, con riferimento a grandi autori come Cesare Beccaria, Alessandro Manzoni, e ovviamente Leonardo Sciascia e Enzo Tortora. Questi riferimenti non sono casuali; Sciascia, in particolare, ha sempre sostenuto l’importanza di una giustizia che non sia solo tecnica, ma anche profondamente umana e consapevole delle sue implicazioni.

La proposta di legge non è nuova nel suo spirito. Leonardo Sciascia, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera il 7 agosto 1983, aveva già suggerito che i magistrati dovessero trascorrere almeno tre giorni in carcere per entrare in contatto diretto con i detenuti. Sciascia scriveva che questa esperienza avrebbe dovuto generare una riflessione profonda ogni volta che si dovesse firmare un mandato di cattura o una sentenza. Il contesto di quella proposta era segnato dall’arresto di Enzo Tortora, il quale, dopo un lungo calvario giudiziario, fu completamente scagionato nel 1986. Sciascia evidenziò come il caso Tortora non fosse un’eccezione, ma piuttosto un segnale di una dinamica più ampia e preoccupante: l’uso della giustizia come strumento di spettacolarizzazione mediatica.

Un passo verso una giustizia più umana

La proposta Sciascia-Tortora si inserisce quindi in un filone di pensiero che cerca di restituire alla giustizia il suo significato più profondo, un significato che va oltre il mero computo delle norme e delle procedure. La presenza dei parlamentari e di esponenti del mondo accademico e forense durante la discussione al carcere di San Vittore ha evidenziato l’importanza di questo dibattito. Partecipanti come Maria Elena Boschi, Benedetto Della Vedova, e Debora Serracchiani hanno sottolineato l’urgenza di comprendere le reali condizioni di vita all’interno delle carceri italiane.

La proposta, se approvata, potrebbe rappresentare una svolta significativa nel modo in cui i futuri magistrati si preparano ad assumere le loro funzioni. Non si tratterebbe solo di un obbligo formativo, ma di un’opportunità per sviluppare empatia e comprensione nei confronti della complessità umana che caratterizza il sistema giudiziario. Attraverso un contatto diretto con la realtà carceraria, i magistrati potrebbero acquisire una prospettiva più chiara e umana, contribuendo a evitare errori giudiziari e a migliorare l’immagine della giustizia agli occhi dei cittadini.

La questione della giustizia in Italia è dunque una tematica che richiede attenzione e interventi concreti. La proposta Sciascia-Tortora potrebbe essere un passo importante in questa direzione, un tentativo di riavvicinare il sistema giuridico alla realtà dei cittadini e di restituire dignità a un’esperienza spesso dimenticata e stigmatizzata come quella della detenzione.

Written by
Luca Carlini

Sono un appassionato di economia e del mondo del lavoro, con un occhio attento alle dinamiche sociali e politiche che influenzano la nostra vita quotidiana. La mia carriera giornalistica mi ha portato a esplorare vari aspetti dell'attualità, dalla cronaca alle notizie politiche, sempre con l'intento di fornire un'analisi critica e ben informata. Collaboro con smetteredilavorare.it per offrire approfondimenti utili e stimolanti su come l'economia influisce sulle nostre scelte professionali e sul nostro benessere. Credo fermamente nel potere dell'informazione e nella sua capacità di generare cambiamento, e mi impegno a raccontare storie che possano ispirare e informare i lettori. Quando non scrivo, mi piace esplorare nuovi luoghi e immergermi in culture diverse, sempre in cerca di nuove prospettive.

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