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un giudice blocca la direttiva di trump che vieta ai migranti al confine di chiedere asilo negli stati uniti

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La giustizia americana ha recentemente fermato una misura voluta da Donald trump che vietava ai migranti al confine con il messico di richiedere asilo negli stati uniti. La decisione del giudice riflette l’opposizione legale a una direttiva che modifica in modo significativo l’accesso alla protezione internazionale prevista dalla legge. Il provvedimento ha effetti concreti su migliaia di persone in attesa di accoglienza.

Il giudice moss respinge la direttiva di trump sul diritto d’asilo

Il giudice federale Randolph Moss ha emesso un’ordinanza che blocca la direttiva firmata dall’ex presidente Donald trump. La direttiva vietava ai migranti che attraversano illegalmente il confine tra stati uniti e messico di presentare richiesta di asilo, una procedura garantita dalla normativa federale. Moss ha sottolineato che trump ha superato i limiti del suo potere, bypassando le leggi sull’immigrazione approvate dal congresso.

Nel suo provvedimento, il giudice ha evidenziato come il presidente non possa creare un sistema parallelo di immigrazione che sostituisca l’iter legislativo ufficiale. La decisione confuta l’idea di regolamentare l’accesso all’asilo con direttive presidenziali che riducono i diritti previsti dalla legge. Questo pronunciamento rappresenta un controllo efficace sui poteri esecutivi in materia migratoria.

La sospensione della direttiva implica che i migranti al confine possono continuare a fare domanda di asilo secondo le procedure tradizionali. Questa norma tutela il diritto di protezione internazionale e la possibilità di un’esame della situazione individuale. La sentenza rafforza l’importanza del ruolo del congresso nelle scelte sull’immigrazione e limita le decisioni unilaterali dell’esecutivo.

L’ulteriore verdetto contro l’amministrazione riguarda lo status degli haitiani negli stati uniti

Sempre negli stati uniti, un altro giudice federale, Brian M. Cogan di New York, ha bloccato la revoca dello status di protezione temporanea assegnato a circa 500.000 haitiani già presenti nel paese. Questa protezione consente a persone provenienti da zone colpite da crisi di restare legalmente negli stati uniti temporaneamente.

Cogan ha stabilito che anticipare la scadenza di questo status di almeno cinque mesi risulta illegale. Molti haitiani vivono negli stati uniti da anni, con legami familiari e sociali profondi. La revoca improvvisa avrebbe causato gravi difficoltà anche agli enti locali preposti all’accoglienza e all’assistenza.

Questa sentenza evidenzia come la giustizia limiti interventi amministrativi che non tengano conto delle condizioni delle persone coinvolte e delle tempistiche necessarie per gestire situazioni delicate. L’ordinanza impone quindi una proroga per garantire una gestione più ordinata e giuridicamente corretta del provvedimento.

Impatti delle decisioni giudiziarie sulla politica migratoria americana

Le due sentenze riflettono un conflitto tra i poteri esecutivo e giudiziario nella gestione dell’immigrazione. La giustizia controlla attentamente le azioni del presidente e del governo, specialmente quando influenzano diritti fondamentali come la protezione internazionale o la permanenza legale.

Questi pronunciamenti creano precedenti che limitano modifiche drastiche senza passaggi legislativi, mantenendo un equilibrio tra potere politico e rispetto delle norme. Intervengono a salvaguardia di categorie vulnerabili, che rischiano forme di esclusione improvvise.

In pratica, i migranti al confine continuano ad avere accesso all’asilo, mentre gli haitiani con protezione temporanea evitano l’espulsione immediata. Senza queste sentenze, in entrambi i casi si sarebbe registrata una stretta severa con ricadute umanitarie significative.

Le decisioni si inseriscono in un contesto politico e sociale negli stati uniti dove l’immigrazione rimane un tema centrale, fra tensioni e leggi in discussione. La giustizia rappresenta un elemento di bilanciamento importante sul potere esecutivo in certi ambiti sensibili.

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